Alla vigilia del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini è stato pubblicato da Garzanti, editore storico del poeta, «Le lettere» di Pier Paolo Pasolini (pp. 1500, € 60,00, collana I libri della spiga), nella nuova edizione a cura di Antonella Giordano e Nico Naldini. Il libro raccoglie per la prima volta in forma completa l’epistolario dell’autore, e integra il corpus finora noto con oltre 300 lettere inedite, ritrovate in anni di studio dai curatori Giordano e Naldini. Quest’ultimo, poeta e cugino di Pasolini, è scomparso poco prima della conclusione del volume nel settembre del 2020 all’età di 91 anni.
L’epistolario contiene le corrispondenze di Pasolini dal 1940 al 1975 ed è frutto del lavoro di studio dei curatori negli archivi di fondazioni, biblioteche e istituti culturali, e di ricerche presso i destinatari e i loro eredi. Tra gli inediti, lettere a Paolo Volponi, Elsa Morante, Gianfranco Contini, Giuseppe Ungaretti, Attilio Bertolucci, Giorgio Bassani, Vanni Scheiwiller, Elio Bartolini, Elsa de’ Giorgi.
A introdurre i testi, la nuova cronologia della vita di Pasolini segue l’impianto ideato da Nico Naldini, ampliato con integrazioni, aggiornamenti, rettifiche e ritrovamenti degli ultimi anni. Ampio spazio viene dato alla voce di Pasolini – grazie alla cura di Graziella Chiarcossi – che ha arricchito notevolmente con lunghe citazioni tratte dai suoi testi, la precedente cronologia redatta dal cugino dello scrittore. Il risultato è un carteggio unico per qualità degli interlocutori e ampiezza dei registri, l’equivalente di una vera e propria autobiografia. Tra gli inediti che arricchiscono la raccolta c’è sicuramente l’ultima delle Lettere di Pasolini, che risale alla metà di ottobre del 1975, pochi giorni prima della sua tragica morte. Si tratta di un biglietto, più che di una lettera vera e propria: alcune consegne scritte di fretta alla cugina Graziella Chiarcossi, che viveva con lui. Ci sono la bozza di un articolo su una mostra dedicata ad Andy Warhol a Ferrara, il programma di una normale giornata di lavoro e di incontri e la decisione di recarsi alla Torre di Chia in serata insieme al fotografo Dino Pedriali.
Significativo il contributo fornito dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, dal Fondo Pasolini del Gabinetto Vieusseux di Firenze e dal Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini di Bologna, che hanno messo a disposizione i materiali custoditi nei loro ricchi archivi.