Un ricordo di Maria Callas, grande amica di PPP, a novanta anni dalla nascita

Ancora oggi regina indiscussa del mondo della lirica, Maria Callas, se fosse ancora viva, festeggerebbe 90 anni il 2 dicembre. Nata a New York nel 1923 e morta a Parigi nel 1977, la Callas incarnava l’ideale lirico che unisce l’antico e il moderno. Passionale sul palco ma anche nella vita, tra amicizie fortissime come quella con Pier Paolo Pasolini  e il grande amore – distruttivo – con il miliardario Aristotele Onassis.

Scomparsa in solitudine a Parigi il 16 settembre del 1977, Cecilia Sophia Marianna Kalogheròpoulos, nota al pubblico come Maria Callas, è definita come il più grande soprano che la storia del bel canto abbia conosciuto, non a caso detta diva o divina, grazie alla sua voce scura e potente (il suo registro si estendeva dal sol diesis al mi bemolle), e ad una tecnica impeccabile. Studiò e iniziò a cantare in Grecia per spostarsi presto nelle capitali europee, nonostante la guerra, e tornare negli Usa dal 1945 al ’47, dove assunse definitivamente il nome di Callas.

Maria Callas

La svolta nella sua carriera arriva nel ’49 quando a Venezia sostituisce la protagonista nei Puritani. Da allora è un crescendo di successi in giro per il mondo, mentre sposa Meneghini e approda finalmente alla Scala di cui diventa quasi un simbolo per almeno sette anni. Ne restano emblematiche le varie interpretazioni della Norma, forse l’opera che ha più cantato, della Medea, della Traviata e più’ avanti della Tosca, mentre conosce una vera trasformazione fisica (perse in due anni 36 chili).

Del 1957 è l’incontro con Aristotele Onassis, per il quale in breve lascia il marito e con cui resta sino al 1968, quando questi sposa a sorpresa la vedova Kennedy. Nell’ultima parte della carriera prevale la sua forza d’attrice e con Pasolini, che fu il suo amore impossibile, gira per il cinema una storica Medea (1969). Nel 1973 e nel ’74 si fa convincere da Giuseppe Di Stefano, altro suo amore molto sofferto, a un’ultima tournée mondiale, che si chiude a Sapporo nel 1974 con la sua ultima esibizione pubblica.

*Foto di copertina: Elio Ciol, Casarsa della Delizia, 1969