A 110 anni dalla nascita di Sandro Penna (nato a Perugia il 12 giugno 1906 e morto a Roma il 21 gennaio 1977), Giorgio Podestà ha pubblicato un ricordo del grande poeta, che fu legato da un forte sodalizio d’arte e di vita anche con Pasolini. La scheda è uscita sul blog della casa editrice GraphoMania, che ha sede nella città umbra.
Sandro Penna, poeta che seguiva la scia della luna
di Giorgio Podestà
http://blog.graphe.it – 12 giugno 2016
I suoi versi brevi, limpidi, in grado di suscitare in un istante emozioni profonde non ebbero sempre vita facile. Il premio Viareggio del 1957 per l’opera che raccoglieva tutte le sue poesie suscitò clamore, facendo alzare più di un sopracciglio, più di una voce di protesta. L’omosessualità del poeta in quegli anni così chiusi e perbenisti pesava e da più parti Sandro Penna (1906-1977) veniva guardato in tralice, con dichiarata ostilità.
Un percorso del resto difficile, il suo, contrassegnato dall’abbandono parziale della madre, da una serie di lavori saltuari e dal suo trasferimento a Roma dalla natia Perugia per amore, dopo l’incontro fatale a Porto San Giorgio, nelle Marche, con Ernesto, un giovane di Trastevere. Qui, nella Città Eterna, il poeta iniziò a frequentare scrittori e letterati importanti come Carlo Emilio Gadda, Alfonso Gatto e Enrico Falqui, giusto per citarne una manciata. Tutti convinti assertori del suo talento di poeta.
Poeta – impossibile dimenticarlo – che di notte passeggiava per le strade deserte, inseguendo la scia misteriosa della luna, il miraggio del desiderio, la bellezza miracolosa e senza peso di un volto intravisto, solo per un istante, in mezzo alla folla. Evocazioni che troviamo squisitamente intatte nei suoi versi, da Una strana gioia di vivere che suscitò l’entusiasmo di Pier Paolo Pasolini a Croce e delizia, una raccolta poetica del 1958.
Nonostante l’ammirazione di critici di fama e colleghi importanti e il Premio Viareggio nel ’57, Sandro Penna si dibatté fino alla fine della sua esistenza con la povertà e una salute divenuta via via più cagionevole che lo costringeva a uscire sempre meno di casa e solo di notte, quando la luna, alta e fidata, gli mostrava ancora una volta il cammino da percorre.
L’ombra luminosa da seguire fino in fondo la strada.
Sandro Penna
Poesia senza titolo
Era l’alba sui colli, e gli animali
ridavano alla terra i calmi occhi.
Io tornavo alla casa di mia madre.
Il treno dondolava i miei sbadigli
acerbi. E il primo vento era sull’erbe.
Altissimo e confuso, il paradiso
della mia vita non aveva ancora
volto. Ma l’ospite alla terra, nuovo,
già chiedeva l’amore, inginocchiato.
Cadeva la preghiera nella chiusa
casa entro odore di libri di scuola.
Navigavano al vespero felici
gridi di uccelli nel mio cielo d’ansia.
[info_box title=”Giorgio Podestà” image=”” animate=””]nato in Emilia, si occupa di moda, traduzioni e interpretariato. Dopo la laurea in Lettere Moderne e un diploma presso un istituto di moda e design, ha intrapreso la carriera di fashion blogger, accanto a quella di interprete simultaneo e traduttore (tra gli scrittori tradotti in lingua inglese anche il premio Strega Ferdinando Camon).[/info_box]