Nella Capitale murales e colori riqualificano le aree marginali della metropoli, favorendo nuove forme di condivisione e partecipazione. Una formula che sta prendendo piede soprattutto a Roma, anche nel segno di Pasolini.
Un nuovo murale per Pasolini firmato a Ostia da Omino71 e Mr. Klevra
di Helga Marsala
www.artribune.com – 7 maggio 2015
Riqualificazione come fine ultimo della street art? Se ne parla di continuo, in qualche caso portando a casa risultati interessanti, in altri limitandosi alle buone intenzioni. Certo è che i quartieri popolari o marginali delle grandi città sempre più spesso trovano, nella pratica dell’arte, della condivisione culturale e in particolare del muralismo, un canale utile di coesione, di interazione, di consapevolezza e di ridefinizione. “Qui ho visto un edificio ed un contesto davvero stravolto da questa “vernice” su parete. Vi invito a visitare questo quartiere “così lontano ed irraggiungibile” e la struttura, per rendervi conto di persona di cosa sto parlando. Qui le persone non restano a guardare, ma interagiscono e raccontano le loro storie con una semplicità unica”. A parlare, facendo giusto leva sul tema riqualificazione, è Mirko Pierri, curatore del progetto “Urban Area – open spaces”.
Il riferimento è al murale, fresco d’inaugurazione, realizzato per il Centro di Formazione Professionale “Pier Paolo Pasolini” di Ostia, ennesimo muro che Roma intitola al grande intellettuale scomparso nel 1975. E proprio nelle vicinanze dell’Idroscalo, su quella spiaggia in cui incontrò la morte Pasolini, si trova l’istituto appena dipinto da Omino71 e Mr. Klevra, due tra le firme più note della scena street romana, già autori di due wall painting dedicati a PPP in Via Fanfulla da Lodi: “Io so i nomi”, ritratto dell’autore-super eroe, in lotta contro i responsabili dei grandi “golpe” del potere (con riferimento al testo di denuncia pubblicato sul “Corriere della Sera” nel ’74), e la splendida Madonna bambina del Vangelo secondo Matteo, incorniciata da un drappo rosso e da un’aureola d’ispirazione bizantina.
Riecco dunque i due artisti, a condividere una nuova facciata e a dividersi lo stesso volto di Pasolini, per metà riproposto da Omino 71 con i tratti del paladino mascherato, per metà affidato al segno grafico di Klevra. Sul fondo, per il primo, una trama di lettere colorate che riproduce l’iconica frase di Pasolini “Chi si scandalizza è sempre banale”, per l’altro una fitta texture di pattern calligrafici.
Una nuova immagine, per un edificio inserito in un contesto periferico, socialmente “difficile”, intorno a cui si sono concentrate domande, curiosità, testimonianze e scambi tra residenti, artisti, operatori culturali. Mr. Klevra e Omino71, intanto, sempre nell’ambito di “Urban Area”, espongono fino al prossimo 10 maggio una selezione dei loro lavori al Teatro Lido di Ostia, nella doppia personale “PoPoLo. Santi – Animali – Supereroi”.