Il “Vangelo” di PPP all’origine dello storico cineforum “Seraphicum” di Roma

C’è Pasolini all’origine del “Seraphicum”, il più antico cineforum di Roma ancora in vitale attività che, nella periferia sud della città in via del Serafico 1, si è avviato cinquanta anni fa, nell’intento di incrociare il cinema e il senso del sacro, non necessariamente con pellicole dall’esplicito soggetto religioso. Ne è oggi il direttore responsabile padre Emanuele Rimoli, frate minore conventuale, che appunto, intervistato da Roberta Leone per l’occasione della nuova rassegna 2014-2015, ricca di ben 18 titoli, ha rievocato l’episodio del lontano inizio pasoliniano della sala. Riportiamo uno stralcio dell’intervista, pubblicata su www.vaticaninsider.it.

 di Roberta Leone

www.vaticaninsider.it – 7 novembre 2014

Cineforum-Seraphicum logo2

Padre Rimoli, proiettare film in una sala parrocchiale, nel 1964. È una scelta profetica …
Assolutamente. Nel ’64 un francescano, padre Ossanna, intuisce quel che dirà un anno dopo Gaudium et spes:  le gioie, le speranze, i timori, i drammi della gente non possono rimanere fuori dell’attenzione della Chiesa, e per incontrare la gente occorre usare tutti gli strumenti possibili. Ossanna sceglie il cinema – che è, a quel tempo, lo strumento più innovativo, in piena esplosione -, complice una circostanza simpaticissima: la mamma di Pier Paolo Pasolini era una nostra parrocchiana. Padre Faustino andava a visitare questa donna anziana a casa sua. Un giorno la donna gli dice: “Padre, mio figlio fa il cinema e ha fatto un film su Gesù (Il Vangelo secondo Matteo, ndr)”. “Come si chiama?”, le chiede Ossanna. “Pier Paolo Pasolini”. “Bene, dica a suo figlio di venire in parrocchia, proiettiamo il film e ne parliamo”.
Il cineforum nasce così, in modo estremamente semplice e direi “incarnato”, con una proiezione in “Super 8” e un dialogo in sala con Pasolini sul suo Gesù. Questa familiarità iniziale continua a segnarci, sebbene i numeri siano cresciuti e la fisionomia dell’industria cinematografica abbia ormai un’importanza in un certo senso definitiva.