di Nicola Catelli
in “Studi pasoliniani” n. 3, 2009 – Fabrizio Serra Editore, Pisa-Roma
A proposito della grande attenzione dedicata alla produzione artistica e alla figura intellettuale di Pasolini negli anni recenti, Angela Molteni, sulle pagine di questa rivista, scriveva che «Pasolini è anche il primo grande artista di livello internazionale che possa essere qualificato come ‘multimediale’, cioè adeguato alle tecnologie contemporanee della comunicazione»,[1] alludendo così, ma con un significativo spostamento di prospettiva, a un noto giudizio di Tullio De Mauro. Se infatti De Mauro definiva la multimedialità di Pasolini come confluenza di differenti linguaggi,[2] la Molteni ha ampliato l’ambito di applicazione del termine segnalando come la pluralità di codici linguistici esperita da Pasolini, «poeta multimediale»,[3] risulti in sintonia con la pluralità dei mezzi di comunicazione attualmente disponibili, i quali sono per statuto basati sull’integrazione fra codici espressivi e comunicativi diversi.
La multimedialità o ‘crossmedialità’ dell’opera pasoliniana, da intendere in primo luogo in relazione alla contiguità e all’interrelazione dei media attraverso cui si dispiega e di volta in volta trova forma la poetica di Pasolini,[4] da un lato ha avuto riscontro negli studi volti a documentare e ad approfondire l’interesse del poeta per ambiti artistici apparentemente extravaganti (la musica, ad esempio, la pittura, il fumetto) e il loro influsso sulla produzione ‘maggiore’, dall’altro ha stimolato quasi per intima affinità l’utilizzo delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie, e in particolare dalle tecnologie digitali, quale strumento di divulgazione e talvolta di arricchimento critico.
È appunto all’incrocio fra le coordinate costituite da queste due accezioni di multimedialità che si collocano le edizioni in formato DVD delle pellicole di Pasolini, le quali rappresentano uno dei veicoli «che hanno favorito il riaccendersi dell’attenzione […] nei confronti di Pasolini»[5] e la diffusione a un più largo pubblico dei suoi lavori. Pare pertanto utile proporre in questa sede una breve rassegna delle edizioni dei DVD pasoliniani – peraltro sempre più spesso citate a supporto delle indagini critiche su Pasolini anche nel versante letterario – nel tentativo di evidenziare alcune linee di tendenza, limitando per ragioni di coerenza il campo d’indagine ai DVD dei film di Pasolini commercializzati in Italia.
Oltre a rendere effettivamente disponibili anche titoli difficilmente armonizzabili con le esigenze del mercato cinematografico,[6] il supporto del DVD si offre, com’è noto, quale mezzo particolarmente adeguato alla messa in circolazione del restauro digitale. In ambito pasoliniano, tralasciando le edizioni nelle quali l’unico fattore di rilievo consiste nell’adattamento del tracciato sonoro al formato Dolby Digital 5.1,[7] si impongono all’attenzione i restauri audio e video di alcune pellicole effettuati a partire dal negativo originale: l’edizione di Mamma Roma, pellicola restaurata da Vincenzo Verzini e approvata da Tonino Delli Colli nella quale sono stati inseriti alcuni fotogrammi mancanti rinvenuti grazie a indagini presso il Fondo Pasolini, la Cineteca Nazionale e il magazzino Mediaset;[8] del Vangelo secondo Matteo, che presenta il recupero, grazie a duplicati, di alcune scene lacerate e la ricostruzione di oltre venti fotogrammi perduti;[9] di Uccellacci e uccellini, restaurato all’interno di una collana di capolavori di Totò;[10] di Medea e di Le mura di Sana’a, contenute nello stesso disco, il cui restauro si è giovato della supervisione di Ennio Guarnieri, direttore della fotografia di Medea;[11] infine di La rabbia, la cui versione, tra l’altro, restituisce per la prima volta a colori i quadri di Guttuso ripresi nel film, dando rilievo in tal modo all’importanza che il colore, il rosso principalmente, assume nella iconologia ‘rivoluzionaria’ dell’episodio pasoliniano.[12]
Benché veicolo privilegiato per la diffusione su larga scala del restauro cinematografico,[13] il disco digitale non esaurisce la propria funzione ponendosi semplicemente come contenitore destinato alla trasposizione di un film da un supporto ad un altro di più agevole fruizione: l’operazione di riversamento del contenuto filmico nel DVD, infatti, attrae o ingenera ulteriori contenuti, i ‘contenuti speciali’ (o ‘extra’ o ‘bonus’) che non solo costituiscono un elemento tutt’altro che accessorio dal punto di vista della qualità artistica e commerciale del prodotto, ma tendono sempre più a caratterizzarsi come parte essenziale nell’articolazione del DVD, individuandone e definendone lo statuto mediatico tout court. Concepito ormai quasi esclusivamente non «come la mera riproduzione su supporto fisico di un’opera cinematografica ma come la creazione di una autonoma opera con specifiche peculiarità contenutistiche»,[14] il DVD dischiude così spazi di dialogo fra la pellicola e lo spettatore proponendo strumenti interpretativi relativi all’opera cinematografica (in modo esplicito grazie ai commenti del regista o degli sceneggiatori, implicitamente per mezzo dell’accostamento ad altri materiali audiovisuali, grafici e testuali volti a sviluppare determinate tematiche del film) attuando «una radicale apertura narrativa del testo filmico»,[15] che può avvalersi anche di prodotti ‘di scarto'[16] quali riprese delle fasi preparatorie del film o scene eliminate. La conformità fra la prassi e la riflessione artistica di Pasolini da un lato e alcune tipologie di contenuti speciali dall’altro – nella loro dialettica fra centralità e marginalità rispetto al film riprodotto nel DVD, o tra finito e non-finito, o ancora nella dinamica fra testo filmico e commento del regista, fra immagine e parola – appare perciò evidente: si pensi in particolare all’affinità di tali prodotti ‘di scarto’ con i sopralluoghi, le inchieste televisive, gli ‘appunti’ pasoliniani.[17]
A dispetto di questa rilevante sintonia, i DVD pasoliniani commercializzati in Italia si mostrano, in generale, poco inclini a sfruttare le potenzialità tecniche del medium, sia in termini di durata dei contenuti speciali, sia sotto il profilo dell’interdiscorsività narrativa fra pellicola e materiali ‘extra’ messi a disposizione (appunti filmici, sequenze inedite, conversazioni con il regista).[18] Il contenuto speciale di gran lunga più frequente è costituito dalle interviste a collaboratori, ad attori e comparse, a colleghi e a studiosi, sorta di premesse o meglio di post-fazioni al testo filmico che assumono il carattere di testimonianza e di riflessione sviluppata a partire dall’opera dell’autore.[19]
Così come Ugo Gregoretti e Dino de Laurentiis commentano gli episodi che compongono rispettivamente Ro.Go.Pa.G. e Capriccio all’italiana, ricordando il periodo di lavorazione dei due film,[20] allo stesso modo Alfredo Bini, a proposito di Sopralluoghi in Palestina, spiega come l’idea del reportage sia nata in relazione alla difficoltà di reperire finanziamenti per il Vangelo,[21] mentre Carlo Lizzani, nel ricco DVD di Medea sopra menzionato, si sofferma in particolare sulla centralità del paesaggio «arcaico» della pellicola, che evoca le sembianze della terra dopo il diluvio universale e che risulta «protagonista insieme alla figura umana» di tutto il film.
Alcune interviste assumono la forma del documentario. Il breve filmato Pasolini a Sant’Angelo Lodigiano, realizzato da Roberto Figazzolo e inserito nel DVD di Edipo re,[22] alterna la testimonianza di due abitanti del paese lombardo coinvolti da Pasolini durante le riprese del prologo moderno del film alle inquadrature dei luoghi che hanno fatto da ambientazione alla vicenda; analoga impostazione si riscontra nel documentario Roma e Pasolini, curato da Mario Sesti, che compare nel DVD di Accattone edito all’interno della stessa collana: Vincenzo Cerami e altri intellettuali discutono sull’impossibilità di realizzare un nuovo Accattone, constatata l’avvenuta trasformazione antropologica degli italiani, dei loro corpi e delle loro città, e individuano nella Roma anni Sessanta una città aperta a una miriade di esperienze, la cui ‘forma’ ha influenzato anche sotto questo profilo la composizione ‘per frammenti’ di alcune opere pasoliniane. Ad opera dello stesso curatore è poi il documentario (di diciassette minuti) intitolato Comizi e pregiudizi. Pasolini e la società inserito in Comizi d’amore,[23] che propone interviste a Goffredo Bettini, a Ugo Gregoretti, a Valerio Magrelli, allo storico Guido Crainz e al comparatista Arturo Mazzarella. Le interviste vertono in particolare sugli aspetti antropologici dell’inchiesta, che ha significato per Pasolini, secondo Crainz, la scoperta di un’Italia arretrata, luogo di pregiudizi e di qualunquismo nel quale il miracolo economico non ha implicato un miracolo spirituale bensì ha distrutto l’Italia arcaica sostituendola con un’Italia la cui modernità era in realtà priva di contenuti, senza etica, solo nominalmente progressista: un’Italia, insomma, in cui sono già visibili le tracce di un «paese spoliticizzato […] che non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione», secondo quanto scriverà Pasolini nell’abiura dalla Trilogia.
La tipologia dell’intervista trova uno sviluppo ulteriore con il mediometraggio La Rabbia 1, la Rabbia 2, la Rabbia3… l’Arabia, documentario di Tatti Sanguineti (65′) che, anche grazie agli interventi di Ugo Gregoretti, Carlo di Carlo, Claudio Quarantotto (vice direttore del «Borghese»), Alberto Guareschi e Fabio Carapezza Guttuso, ricostruisce la vicenda del film di montaggio pasoliniano, mostrando peraltro come il medium del DVD, proprio in virtù dei suoi peritesti, sia in grado nei casi più avvertiti di porsi come strumento di aggiornamento critico.[24] Il documentario prende avvio dalla constatazione secondo cui vi fu certamente un ‘archetipo’ della Rabbia di Pasolini, una copia lavoro presentata al produttore Gastone Ferranti della durata di circa 100 minuti: Sanguineti lo deduce dalla sovrabbondanza iniziale della sceneggiatura rimastaci (che ha infatti inizio con i funerali di De Gasperi e con il ritorno delle ceneri dei martiri di Cefalonia, non con gli avvenimenti d’Ungheria, come nell’episodio pervenutoci, che corrispondono invece alla sequenza XX della sceneggiatura) e soprattutto dalla stretta rispondenza fra questa e le immagini e i commenti in over sound del cinegiornale «Mondo libero». A questa prima Rabbia fece seguito una seconda versione, […] dovuta alla decisione da parte del produttore di dimezzare la durata della parte di Pasolini e di inserire la voce ‘da destra’ di Guareschi, in una sorta di agonistica e quasi fisica sfida al buio fomentata abilmente in sede di promozione del film. Il film, uscito per poco tempo al cinema e subissato dalle critiche, venne infine ritirato, secondo Sanguineti soprattutto a causa delle critiche agli americani – ridicolizzati e ritratti come carnefici e assassini – condotte dall’episodio di Guareschi; emerse tuttavia in Ferranti l’idea di rivedere il progetto e di riproporre nuovamente la pellicola, con l’aggiunta di un terzo tempo volto a prospettare una mediazione da affidare a Ugo Gregoretti: il progetto rimase tale, ma ne fa testimonianza una lettera di risposta dello stesso Gregoretti (menzionata nel documentario e riprodotta nel booklet allegato al DVD).
Alla ricostruzione del contesto dei film pasoliniani concorrono, oltre alle testimonianze e alle introduzioni critiche, anche materiali audiovisivi d’epoca. La presenza del trailer originale del film, ad esempio, oltre a fornire in generale un utile tassello per lo studio dell’evoluzione di questo micro-genere filmico, rappresenta un elemento per l’analisi delle strategie promozionali inerenti le opere filmiche (e la figura pubblica) di Pasolini. È il caso del trailer di Ro.Go.Pa.G., in cui la voce di presentazione, giunta all’episodio di Pasolini, evita di menzionare riferimenti alla Passione lasciando alle inquadrature del film che scorrono sullo schermo il compito di annunciare allo spettatore la rivisitazione evangelica operata dal regista; di Comizi d’amore, incentrato sull’opzione di un cinema di verità che dà la parola agli stessi italiani provocandoli a violare il tabù del sesso («gli italiani divisi in opposte fazioni discutono sul sesso», secondo uno degli slogan del trailer) e anticipa alcune tematiche affrontate nell’inchiesta (il divorzio, l’educazione sessuale, l’ineffabilità dell’argomento, le declinazioni regionali dei pregiudizi sulla condotta sessuale, la legge Merlin, la verginità); o ancora di La rabbia, vero e proprio congegno pubblicitario messo in atto per enfatizzare la conflittualità ideologica e l’opposizione insanabile fra Pasolini e Guareschi al fine di sollecitare le attese del pubblico.[25]
Di particolare interesse sono inoltre i brani di cinegiornali, frequente contenuto speciale rivolto soprattutto a documentare come anche attraverso questo strumento fosse compiuta la persecuzione mediatica nei confronti di Pasolini. Se nel DVD di Sopralluoghi in Palestina è mostrato un passaggio della «Settimana Incom» del 12 luglio 1963 in cui Pasolini, in aereo, spiega a un intervistatore il motivo del proprio viaggio in Palestina informandolo circa l’intento di realizzare un nuovo film sul Vangelo («un’impresa insolita per il populista Pasolini», commenta la voce del cinegiornale), gli inserti di «Ieri, oggi, domani» che figurano, a cura di Sesti, nel già menzionato DVD di Uccellacci e uccellini, testimoniano anche da questo punto di vista come l’attenzione mediatica di cui era oggetto Pasolini si focalizzasse in particolare sulla sfera sessuale del poeta: vi compaiono infatti uno spezzone del 1960 in cui Laura Betti canta il Valzer della toppa di Pasolini; un secondo passaggio dello stesso anno nel quale si annuncia che Pasolini, interprete nel Gobbo di Lizzani, recita ora le battute scritte da altri dopo averne egli stesso composte per altri attori in qualità di sceneggiatore e si constata che «era tempo che anche il rapporto tra il cinema e Pier Paolo Pasolini fosse invertito»; un servizio su un convegno del 1963 su cinema e censura al quale Pasolini tiene una relazione giudicata, «come tutte le sue relazioni, un po’ troppo ardita»; un commento alla presentazione pubblica di Memoriale di Volponi tenuta da Moravia, Pasolini e Pampaloni (1962) in cui si ironizza sulla congenialità del romanzo ai ‘volponi’ Moravia e Pasolini; una notizia sulla lavorazione di Uccellacci e uccellini (1965) che diviene occasione per denigrare «Pipipì», «uno che ama la vita violenta» e che ha affidato al «suo ultimo discepolo, tale Ninetto Davoli, di Trastevere» la parte principale di un film su cui si vuol mantenere il massimo riserbo, così che «nessuno è riuscito a sapere se Ninetto sia l’uccellaccio o l’uccellino», segreto «che il regista vuol tenere tutto per sé».[26]
Approfondisce lo stesso ambito anche il DVD di La rabbia di Pasolini, in due inserti intitolati L’aria del tempo: il primo pone in sequenza un passaggio della «Settimana Incom» del 1961 che ironizza sulla volontà di Pasolini di cimentarsi con la regia mettendosi «a fare l’accattone»; della «Settimana Incom» del 1960, in cui a Pasolini viene idealmente conferito il Nastro d’argento per aver sceneggiato le migliori parolacce dell’anno; di «Caleidoscopio ciac» del 1962 sulla cerimonia del premio Strega cui Pasolini prende parte esibendo «occhiali da gerarca»; lo stesso servizio di «Ieri, oggi, domani» trascelto da Sesti per il DVD di Uccellacci e uccellini; infine una breve scena tratta da Le confessioni di un poeta (documentario di Fernaldo Di Giammatteo del 1967) nella quale Pasolini parla del proprio linciaggio mediatico e si raffigura, citando Saba, come uno di quegli animali che, forse, vogliono essere mangiati.
Il secondo inserto è invece un breve sketch, recitato e cantato, tratto dal film Scanzonatissimo di Dino Verde (1963), nel quale Elio Pandolfi, Antonella Steni e Alighiero Noschese, nei panni di una prostituta, un protettore e un omosessuale, ritraggono Pasolini come «profeta» di un’arte facile e volgare e stigmatizzano la tendenza dell’autore ad attingere i personaggi delle proprie opere letterarie e cinematografiche dai sobborghi malfamati della capitale, a trattare tematiche scabrose, ad utilizzare un lessico turpe ricavandone un considerevole profitto economico.[27]
Le scene espunte, le riprese degli operatori, le foto di scena, che in generale rappresentano contenuti speciali tipici delle edizioni in DVD, possono fornire un importante contributo alla comprensione dell’opera cinematografica, [28] ampliando i confini del text world cui il DVD è dedicato. L’inserimento di scene e inquadrature eliminate o foto di scena inedite si rivela tuttavia, nel caso dei DVD di film pasoliniani, un’opportunità che in ambito italiano è stata colta raramente. Si prendano a confronto le edizioni francesi prodotte da Carlotta Films: i tre DVD della Trilogia della vita includono i trailers, le foto di scena, due scene eliminate dal Fiore delle Mille e una notte e un’intervista a Ninetto Davoli intitolata L’ami pasolinien; [29] l’edizione di Salò mette a disposizione, insieme alla versione italiana e al trailer, anche la versione ‘ufficiale’ in lingua francese con doppiaggio condotto sotto la supervisione di Jean-Claude Biette, una serie di foto di scena (alcune delle quali inedite), le riflessioni sul film dei registi Bertrand Bonello, Catherine Breillat, Claire Denis e Gaspard Noè (Enfants de Salò, di circa venti minuti) e il documentario realizzato da Amaury Voslion Salò d’hier à aujourd’hui, costruito con immagini d’archivio che mostrano Pasolini mentre dirige le ultime riprese a Cinecittà nel maggio del 1975 e con interviste ad attori e collaboratori;[30] l’edizione restaurata del Vangelo offre come bonus il trailer del film, un intervento di Hervé Joubert-Laurencin sul rapporto di Pasolini con la religione (Pasolini: un religieux sans foi, di dieci minuti), un’intervista a Virgilio Fantuzzi (Pasolini face à l’Église, di quindici minuti) e una testimonianza di Enrique Irazoqui, protagonista del film, a oltre quarant’anni di distanza dalle riprese (Un Chrìst a Cadaqués, di ventidue minuti)[31].
Il cofanetto Les années 60. Pier Paolo Pasolini comprende nei suoi tre DVD, oltre ad Accattone, La ricotta, Comizi d’amore, Uccellacci e uccellini, Che cosa sono le nuvole?, La sequenza del fiore di carta, Edipo re e a quattro trailers, le scene superstiti dell’episodio Toto au cirque (o L’aigle) e il documentario Pasolini l’enragé realizzato nel 1965 da Jean-Andre Fieschi;[32] infine il doppio DVD dedicato a Medea contiene, insieme al film, al trailer e a una spiegazione divulgativa del mito, un documentario con parte delle riprese in Super8 di Ennio Guarnieri, alcune foto di scena inedite, interviste ad attori e collaboratori (Médée passion, souvenirs de tournage, di circa trenta minuti), una presentazione di Christophe Mileschi, traduttore in francese della sceneggiatura di Medea (Médée, le choc des cultures, di dodici minuti), una lettura delle Visioni della Medea in traduzione francese e nove scene inedite soppresse in fase di montaggio e ritrovate presso la cineteca CinemaZero di Pordenone.[33]
Nelle edizioni italiane, invece, un breve frammento inedito è allegato fra gli extra di Sopralluoghi in Palestina: sul tracciato visivo di sequenze non comprese nella versione definitiva del reportage, la voce di Alfredo Bini – con il quale, nella finzione narrativa del documentario, Pasolini instaura un dialogo a distanza – giustifica la necessità di abbandonare l’idea di utilizzare la Palestina come ambientazione per il Vangelo e di rivolgersi piuttosto alla Puglia e alla Calabria. A questa tipologia possono essere accomunate le riprese in Super8 realizzate da Ennio Guarnieri durante la realizzazione di Medea, che mostrano sopralluoghi, locations del film e scene di pausa dalle riprese. Occorre infine segnalare, in quanto testimonianza di riprese irrimediabilmente perdute, le foto di scena di Deborah Beer relative al finale di Salò e ad alcune sequenze di agguato previste per l’inizio del film incluse nel DVD Pasolini prossimo nostro di Giuseppe Bertolucci.[34]
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NOTE
Nicola Catelli, Università degli Studi di Parma, Dipartimento di Italianistica, via Massimo D’Azeglio 85, 43100 Parma; e-mail: nicola.catelli@gmail.com.
1) Angela Molteni, Nella rete con Pier Paolo Pasolini, «Studi pasoliniani», 2, 2008, p. 164.
2) Cfr. Tullio De Mauro, L’Italia delle Italie, Roma, Editori Riuniti, 1987, p. 154: «Pasolini è il primo (un altro potrebbe essere Zavattini), il primo artista di grande livello internazionale che possa definirsi multimediale nel mondo di oggi. Pasolini è un infaticato sperimentatore di linguaggi profondamente diversi».
3) Angela Molteni, Nella rete con Pier Paolo Pasolini, cit., p. 165.
4) Si pensi a questo riguardo, ad esempio, ai casi eminenti di Teorema e Porcile, la cui concezione coinvolge cinema e romanzo da un lato, cinema e teatro dall’altro; al ‘poema visivo’ Iconografia ingiallita, che contamina letteratura e fotografia; o ancora all’episodio La terra vista dalla luna, in cui si registra la compresenza di parola (la sceneggiatura), disegno (lo storyboard a fumetti, che potrebbe ipsofacto costituire il ‘contenuto speciale’ di un ideale DVD di Le streghe) e immagine (il film).
5) Angela Molteni, Nella rete con Pier Paolo Pasolini, cit, p. 164.
6) Occorre osservare a questo riguardo che tutte le opere cinematografiche di Pasolini sono ad oggi disponibili nel mercato home video (in VHS o DVD), ad eccezione di La terra vista dalla luna e di Appunti per un film sull’India (quest’ultimo compare però in versione non integrale all’interno del DVD del film Via Pasolini: si veda la nota 18). Più in generale, anche altri ambiti del lavoro di Pasolini per il cinema sono stati oggetto di iniziative editoriali, sia in relazione alla sua attività di sceneggiatore e adattatore di dialoghi (ad esempio per Una vita violenta di Paolo Heusch e Brunello Rondi, La notte brava di Mauro Bolognini, Ostia di Sergio Citti, Trash di Paul Morrissey), sia a riguardo della sua interpretazione in II Gobbo e in Requiescant di Carlo Lizzani. A queste edizioni si aggiungono i CD musicali con le colonne sonore dei film e i volumi che raccolgono foto di scena e manifesti promozionali (fra i più recenti, II diaframma di Pasolini. Angelo Novi fotografo di scena/La poesia dell’immagine, catalogo della mostra omonima a cura di Pier Marco De Santi, Andrea Mancini, introduzione di Paolo e Vittorio Taviani, scritti di Francesco Galluzzi, Giovanni Guerrieri, Livia Novi, Pier Paolo Pasolini, Roberto Spocci, Angela Tromellini, Corazzano, Titivillus, 2005, con CD allegato, che raccoglie manifesti e materiali fotografici sui film pasoliniani provenienti dall’Archivio Pasolini della Cineteca di Bologna e dal Centro Multimediale del Cinema di Ponsacco; Mario Dondero, Scatti per Pasolini, a cura di Elisa Dondero e Massimo Raffaeli, introduzione di Federico De Melis, Milano, 5 Continents, 2005; Medea di Pasolini. Cronache del tempo e ricordi dei protagonisti, a cura di Laura Ceccarelli e Marina Cipriani, Roma, Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, 2006, che contiene tra l’altro le foto di Mario Tursi per Medea).
7) Si vedano le edizioni del Decameron, dei Racconti di Canterbury, del Fiore delle Mille e una notte e di Salò prodotte da Videa-CDE, distribuite da Eagle Pictures a partire dal 2002 e più volte riedite fino al 2007. Caso unico in Italia per quanto riguarda i DVD pasoliniani, tali edizioni sono disponibili anche in due tipologie di cofanetto, la prima contenente la Trilogia della vita, la seconda comprendente anche Salò e il film Pasolini. Un delitto italiano di Marco Tullio Giordana. I DVD non hanno contenuti speciali, e offrono la possibilità di vedere il film, oltre che nella versione rimasterizzata e remixata in Dolby 5.1, anche con il suono mono originale. La stessa doppia opzione sonora è presente anche nelle edizioni di Accattone, La ricotta, Comizi d’amore e Edipo re pubblicate nell’ambito della collana dedicata a Pasolini da Medusa Home Entertainment (collana che tuttavia annovera solo i quattro titoli indicati, su cui si veda oltre).
8) Pier Paolo Pasolini, Mamma Roma, Mediaset Cinema Forever-Medusa, 2004.
9) Idem, II Vangelo secondo Matteo, Mediaset Cinema Forever-Medusa, s. a. Il restauro da negativo originale è stato compiuto a cura di Mediaset Cinema Forever e del Centro Sperimentale di Cinematografia in collaborazione con Compass Film. La colonna sonora è stata filtrata digitalmene e riequalizzata per eliminare i disturbi, mantenendo – come nell’edizione di Mamma Roma – il suono mono originale.
10) Pier Paolo Pasolini, Uccellacci e uccellini, Medusa, s. a. [2008].
11) Idem, Medea. Le mura di Sana’a, Minerva/Raro Video, 2005, con booklet allegato.
12) Pier Paolo Pasolini, Giovannino Guareschi, La rabbia, a cura di Tatti Sanguineti, Minerva/Raro Video-Cineteca di Bologna-Istituto Luce, 2008 (con doppio booklet). L’edizione è stata restaurata dalla Cineteca di Bologna a partire dal negativo originale e dai materiali d’epoca messi a disposizione dal gruppo editoriale Minerva/Raro Video. Si è potuta visionare solo nella fase di correzione bozze di questo contributo l’edizione di Appunti per un’Orestiade africana restaurata presso il laboratorio L’Immagine ritrovata della Cineteca di Bologna grazie ai materiali messi a disposizione dal produttore Gian Vittorio Baldi: se ne dà notizia solo in questa nota, sebbene l’operazione di restauro e i contenuti speciali che la accompagnano meritino uno spazio maggiore.
13) Sulle tecnologie digitali come strumenti in grado di coadiuvare la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali cfr. Fabio Ciotti, Gino Roncaglia, II mondo digitale. Introduzione ai nuovi media, Roma-Bari, Laterza, 2000, pp. 373 sgg.
14) Davide Rossi, Note introduttive, L’arte dei DVD. Il paradigma della tripla evoluzione: Prodotto, Mercato, Contenuto, convegno UIEA e Confindustria, 2003, cit. in Patrick Coppock, Nicola Bigi, I segni intorno al testo. I DVD di Paz ! e di Santa Maradona, in Remix-Remake. Pratiche di replicabilità, a cura di Nicola Dusi e Lucio Spaziante, Roma, Meltemi, 2006, p. 338.
15) Patrick Coppock, Nicola Bigi, I segni intorno al testo, cit., p. 335.
16) Cfr. Edoardo Fleischner, Il paradosso di Gutemberg. Dalla crossmedialità al Media on Demand, prefazione di Piero Gaffuri, Roma, Rai, 2007, p. 276. Si tratta di prodotti di scarto che tuttavia «si stanno affermando come parte irrinunciabile» del medium del DVD, come «produzione autonoma nella produzione principale» cui è dedicata un’attenta pianificazione contemporaneamente alla realizzazione del film (ibidem).
17) Cfr. Hervé Joubert-Laurencin, Pasolini, portrait du poète en cinéaste, Paris, Cahiers du Cinéma, 1995, p. 128: «L’inachèvement, sous différentes formes, rassemble donc les Appunti. Il règne pour cette raison sur tous ces films une sensation de liberté créatrice que ne possèdent pas toujours les longs métrages de fiction. On dirait que les Appunti réalisent des choix qui avaient été faits, ou révés, depuis longtemps dans le cycle dominant. Non pas en mineur, mais justement en allant franchement, si l’on peut dire, jusqu’au bout de l’inachevé». Sempre Joubert-Laurencin riconosce negli ‘appunti’ un carattere marcatamente metalinguistico, che si fa carico di riflessioni interne sull’andamento del film progettato, «révé», forse impossibile da produrre e distribuire, e si traduce spesso nell’uso della voice off e del commentario interno all’opera stessa: anche tali aspetti si accordano con lo statuto del ‘contenuto speciale’.
18) Gli appunti filmici editi come contenuti speciali sono due : Le mura di Sana’a, documentario in forma di appello all’UNESCO affinché l’organizzazione preservi l’intatta bellezza architettonica di Sana’a, capitale dello Yemen, compare nel DVD di Medea prodotto da Raro Video nella versione contenente anche alcune scene tratte da La forma d’Orte, mentre Appunti per un film sull’India, in versione non integrale (16′), è un extra del DVD del documentario Via Pasolini (cfr. Igor Skofic, Via Pasolini, RaiTrade, 2005, mediometraggio prodotto dalla Rai e trasmesso come puntata del programma La Superstoria di Andrea Salerno). Brani di interviste a Pasolini sono invece utilizzati ampiamente nella costruzione di film-documentari dedicati al poeta, da A futura memoria di Ivo Barnabò Micheli (1985) a Pasolini e la ragione di un sogno di Laura Betti (2001), da Pasolini legge Pasolini di Gianni Barcelloni e Gabriella Sica (2001) a La voce di Pasolini di Matteo Cerami e Mario Sesti (2006) e a Pasolini prossimo nostro di Giuseppe Bertolucci (2006).
19) Si prescinde qui dalle brevi introduzioni di carattere divulgativo presenti nei DVD di Mamma Roma (cit., presentazione di Maurizio Porro), del Vangelo secondo Matteo (cit., presentazione di Maurizio Porro) e di Uccellacci e uccellini (cit., presentazione di Mario Sesti). Il DVD di Mamma Roma contiene anche interventi di Bernardo Bertolucci, Tonino Delli Colli ed Enzo Siciliano (produzione Criterion Collection, 2004). In questi come nella maggior parte dei casi seguenti, le interviste sono state realizzate appositamente per l’uscita del DVD.
20) L’intervista a Gregoretti, intitolata 1963-2006: il lavaggio del cervello, si trova all’interno del DVD di Ro. Go. Pa.G. (Medusa Home Entartainment, 2006), mentre l’intervista a De Laurentiis, II capriccio… di Dino, è contenuta in Capriccio all’italiana (FilmAuro, 2005 e 2008).
21) Pier Paolo Pasolini, Sopralluoghi in Palestina, Ripley’s Home Video, 2005 (con booklet allegato). Si tratta di un’edizione in doppio DVD, il primo contenente il reportage in Medio Oriente, l’intervista a Bini e altri contenuti extra di cui si dirà in seguito, il secondo dedicato al documentario A futura memoria: Pier Paolo Pasolini di Ivo Barnabò Micheli.
22) Pier Paolo Pasolini, Edipo re, cit.
23) Idem, Comizi d’amore, cit.
24) Pier Paolo Pasolini, Giovannino Guareschi, La rabbia, cit. L’intervento critico di Sanguineti costituisce non soltanto un’introduzione al film, ma anche il prologo ideale all’ipotesi di ricostruzione della sequenza iniziale mancante che Giuseppe Bertolucci ha realizzato nel 2008 basandosi sulla sceneggiatura e sui cinegiornali di «Mondo libero». Per inciso, «l’Arabia» del titolo fa riferimento all’indicazione posta sulla scatola in cui era archiviata una pellicola originale, ritrovata da Tatti Sanguineti, che ha permesso il restauro del film.
25) Le relative edizioni in DVD sono citate sopra. Si segnala la presenza dei rispettivi trailer originali anche nelle edizioni in DVD del Vangelo secondo Matteo, di Uccellacci e uccellini, di Edipo re e di Accattone sopra menzionate.
26) Cinecronaca, in Pier Paolo Pasolini, Uccellacci e uccellini, cit. Nel DVD è compreso anche un breve servizio sulla presentazione al pubblico di Poesia in forma di rosa.
27) Giuseppe Bertolucci, La rabbia, di Pasolini. Ipotesi di ricostruzione della versione originale del film di Pasolini, a cura di Roberto Chiesi, Minerva/Raro Video-Cineteca di Bologna-Istituto Luce, 2008. Il DVD propone la ricostruzione, o «simulazione» (la definizione è dello stesso Bertolucci), della parte iniziale del film pasoliniano presentata al Festival del Cinema di Venezia del 2008. Un terzo inserto, intitolato sempre L’aria del tempo, consiste in un frammento dell’intervista Pasolini l’enragé realizzata nel 1965 da Jean-Andre Fieschi; sono presenti inoltre interviste a Giuseppe Bertolucci, Vincenzo Cerami, Carlo di Carlo, Mario Dondero, Luigi Ficacci, e Valerio Magrelli. Valorizzando la rispondenza fra testo e immagine del film di montaggio, all’uscita del DVD ha fatto seguito il volume Pier Paolo Pasolini, La rabbia, a cura di Roberto Chiesi, Bologna, Edizioni della Cineteca di Bologna, 2009, in cui le sequenze della pellicola sono accostate ai brani della sceneggiatura (si rimanda sull’argomento all’articolo di Roberto Chiesi posto in apertura di questo fascicolo di «Studi pasoliniani»).
28) Cfr. Patrick Coppock, Nicola Bigi, I segni intorno al testo, cit., alle pp. 346-349, nelle quali gli autori si soffermano sul ruolo del finale alternativo o sostitutivo introdotto grazie ai contenuti speciali.
29) Pier Paolo Pasolini, Trilogie de la vie, Carlotta Films, con la collaborazione del Centre National de la Cinématographie, 2002.
30) Idem, Salò ou les 120 journées de Sodome, Carlotta Films-Columbia Tristar, con la collaborazione del Centre National de la Cinématographie, 2002.
31) Idem, L’Évangile selon St.-Matthieu, Allerton Films-Carlotta Films-Studio Canal, con la collaborazione del Centre National de la Cinématographie, 2003. La versione restaurata del film è stata accolta nella Sélection officielle Films Restaurés del Festival del cinema di Cannes nel 2003.
32) Les années 60. Pier Paolo Pasolini, Carlotta Films-Columbia Tristar, con la collaborazione del Centre National de la Cinématographie, s. a. [2004].
33) Pier Paolo Pasolini, Médée, Allerton Films-Carlotta Films-Cipa, con la collaborazione del Centre National de la Cinématographie, 2004 (il secondo DVD è interamente riservato ai contenuti speciali). Le scene tagliate sono precedute da cartelli curati da Nicolas Ripoche che precisano il luogo delle riprese e contestualizzano la scena rispetto allo svolgimento del film. Attraverso un’opzione interattiva, inoltre, la visione del film può essere interrotta all’inizio di alcune scene per dar luogo alla lettura delle Visioni della Medea, realizzando in tal modo una piena rispondenza fra testo e immagine, partitura poetica e partitura filmica. Va ricordato inoltre, per le stesse edizioni, il cofanetto intitolato Pasolini scénariste (2004), che contiene in due DVD i film Una vita violenta e Ostia.
34) Giuseppe Bertolucci, Pasolini prossimo nostro, Ripley’s Home Video-CinemaZero, 2007.