A Montecatini nel 1967  “Processo allo scrittore PPP”

Sulla “Nazione” del 15 settembre 2015 il giornalista Daniele Bernardini ripesca dall’oblio un episodio poco noto della biografia intellettuale di Pasolini, sul quale sarebbe interessante venisse portata alla luce una documentazione più dettagliata. Riprendiamo la notizia, anche a riprova dell’infaticabile impegno attivo con cui Pasolini visse il proprio ruolo di scrittore coraggioso e consapevole.

“Sono passati quarant’anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini –scrive Bernardini-, ma ben pochi a Montecatini ricordano che egli fu protagonista di un incontro eccezionale. Il poeta e scrittore eretico andò in quella città  nell’estate del 1967 per partecipare a uno dei “Processi allo scrittore”, organizzati dall’amministrazione comunale di allora nei locali dell’Azienda autonoma di cura e soggiorno di viale Verdi.
Il giovane assessore alla cultura Amedeo Bartolini, che sarebbe stato sindaco tra il 1990 e il 1993, aveva promosso l’iniziativa, con il contributo di personaggi come Pietro Pancioli, protagonista di un carteggio con Italo Calvino sulla traduzione della Ricerca del tempo perduto di Marcel Proust fatta per Einaudi, e il professor Mucci, insegnante della scuola media Dante Alighieri. Il sindaco, il socialista Enrico Del Rosso, non sollevò problemi davanti all’arrivo di un’intellettuale assai duro con il sistema e dichiaratamente omosessuale. Un primo cittadino assai illuminato per quei tempi, che non si fece piegare dai moralismi e dai pregiudizi. Il programma degli incontri, a cui parteciparono anche Alberto Moravia e Carlo Cassola, prevedeva che fossero presenti un accusatore e un difensore dell’opera letteraria.
«Per carità – disse Pasolini agli organizzatori – ho già troppi accusatori e sulla difesa posso fare da solo». E infatti  il ‘Pasola’, come lo chiamavano gli amici romani, si presentò da solo, davanti a centinaia di curiosi. E fu così che durante l’incontro, l’intellettuale ebbe un confronto con il giovane esponente del Partito Comunista Italiano Carlo Vannini. Del resto Pasolini amava dialogare con i giovani, ascoltarne  i dubbi e l’assillante ricerca della verità”.

Pasolini e Rèpaci all'Hotel Excelsior di Viareggio ( Archivio fotografico "l'Unità")
Pasolini e Rèpaci all’Hotel Excelsior di Viareggio ( Archivio fotografico “l’Unità”)