Per PPP un mega-murale di Nicola Verlato a Torpignattara

“Mi interessava prima di tutto ricreare l’atmosfera di un quartiere, fatto di facce e situazioni che lo stesso Pasolini avrà conosciuto o incontrato, passando da qui». A Peppe Aquaro del “Corriere della Sera” (25 aprile 2015) ha detto così Nicola Verlato, pittore vicentino ormai di casa a Los Angeles, a proposito del recente murale gigante da lui dedicato a Pasolini nel quartiere romano, appunto, di Torpignattara. Per ammirarlo, liberato oggi da ponteggi e teli di copertura, basta passare da via Galeazzo Alessi, al civico 215. Grande com’è, sul muro di un palazzo alto dieci metri e largo otto, è impossibile non notarlo. In autunno ne racconterà le fasi di esecuzione anche Sky Arte, nel programma “Muro” dedicato alla street art. Intanto Helga Marsala  ne parla con un’accurata descrizione che riprendiamo da  www.artribune.com.

Nicola Verlato celebra Pasolini a Torpignattara con un grande murale a cielo aperto
 di Helga Marsala

www.artribune.com – 24 aprile 2015

Alla straordinaria abilità pittorica di Nicola Verlato siamo abituati. Il suo iperrealismo d’impianto manierista, figlio di un singolare virtuosismo visionario, ha dato vita a scene epiche, prospettive aberrate, tavolozze cromatiche brillanti, figurazioni trionfali e iperdettagliate. Una produzione di alto livello, da circa dieci anni condotta nel suo mega studio di Los Angeles. Decisamente meno consueto è vederlo fuori dai contesti espositivi tradizionali, nei panni di “street artist”. Nulla, nella sua storia, che lo associ alla cultura urbana: nessun background da writer, ma nemmeno da pittore muralista.
E invece eccolo confrontarsi, a Roma, con il muro laterale di una palazzina, alto circa 10 metri, dipinto con un bianco e nero metallico, a partire da un precedente lavoro su tela. Dietro l’operazione c’è la prolifica realtà di M.U.Ro – il Museo di Urban Art di Roma – associazione capitanata da David Vecchiato, che ha regalato alla città, soprattutto in zona Quadraro, una lunga serie di muri d’artista, firmati da nomi di punta della scena locale, nazionale ed internazionale.
Stavolta siamo a Torpignattara, tra la Casilina e la Tuscolana, quartieri frequentati e raccontati sovente da Pier Paolo Pasolini nelle sue esperienze biografiche e letterarie. E proprio Pasolini – già celebrato da diversi street artist, tra le vie della Capitale – è il protagonista di questa opera di Verlato, un trompe-l’œil pittorico che spezza le classiche griglie cronologiche della narrazione, insieme alla soglia tra realtà e immaginazione, per una sintesi efficace tra flashback, metafore e icone culturali.

Nicola-Verlato-PPP
Pasolini, appena ucciso, sprofonda sotto terra, attraversando un girone infernale, che ricorda le scene del suo Salò; dall’alto lo osserva il suo assassino, trattenuto da un carabiniere e circondato dalla stampa; nella parte inferiore un gruppo scultoreo ritrae Pasolini bambino, vicino all’amata madre, a cui dedica i suoi primi versi, Petrarca, maestro e punto di riferimento fin dalla giovane età, ed Ezra Pound, grande vecchio della poesia del Novecento, che Pasolini incontrò per la celebra intervista del 1967: due uomini lontani, per storia politica e riferimenti ideologici, ma “scandalosamente” vicini per via di una certa sensibilità poetica, per l’attrazione verso il tema delle radici e della tradizione, per quell’esprit romanticamente rurale, declinato con la forza di outsider e di pionieri.
Tutto questo rivive nel grande murale di Verlato. Un dipinto che assomiglia a un gigantesco lavoro a grafite, in cui si fondono cinema, teatro, poesia, ma anche pittura, scultura e architettura, evocando la forza primigenia del disegno.

Nicola Verlato. Murale per Pasolini
Nicola Verlato. Murale per Pasolini

[info_box title=”Nicola Verlato” image=”” animate=””]nato a Verona il 19 febbraio 1965, inizia a dipingere all’età di 7 anni e a vendere i suoi primi dipinti a 9. La sua educazione artistica è alquanto anomala e infatti lui stesso si considera una sorta di autodidatta. Tuttavia, tra i 9 e i 14 anni trascorre ogni estate nello studio di un frate pittore, Fra’ Terenzio, in un monastero vicino a casa: è questo il contesto che Verlato ritiene sia stato fondamentale per imparare a dipingere, seguendo uno stile accademico e rigoroso. A 15 anni la sua prima vera mostra: una tri-personale in collaborazione con altri due artisti della zona. Nicola studia per otto anni chitarra classica, liuto, piano e composizione al Conservatorio di Verona e successivamente approfondisce la passione per la musica rock, suonando chitarra elettrica, basso, sintetizzatore e componendo jingles e canzoni per documentari. Studia anche architettura all’università di Venezia, città nella quale vive per oltre tredici anni, dipingendo ritratti e scene allegoriche raffiguranti l’aristocrazia locale e gli stranieri residenti in città. E’ qui che inizia a cimentarsi con il disegno, lo studio della composizione e la realizzazione di scenografie. Dalla laguna si traferisce a Milano, città in cui vive per altri sette anni affermandosi come uno dei più significativi rappresentati del pop-surrealismo internazionale. Nel 2004 si trasferisce a New York, scontrandosi con una cultura radicalmente diversa e una scena artistica internazionale. Il suo lavoro si fa conoscere velocemente e fin da subito iniziano le collaborazioni con nuove gallerie, musei e istituzioni americane, norvegesi, indiane, tedesche, olandesi. Nel 2009 è stato invitato alla 52esima Biennale di Venezia, all’interno del Padiglione Italia.
Dal 2011 vive e lavora a Los Angeles.[/info_box]