Pasolini contra vampiros y muertos vivientes burgueses (ES/IT)

di Jordi Mir Garcia
http://www.eldiario.es/ – 9 agosto 2013

¡Cuántos obreros, cuántos intelectuales, cuántos estudiantes han sido
mordidos de noche por el vampiro y, sin darse cuenta,
se están convirtiendo en vampiros a su vez!
(El caos, 6 de agosto de 1968. Traducción de Antonio-Prometeo Moya)

No resulta fácil acercarse a Pier Paolo Pasolini e intentar abarcar todo lo que fue capaz de generar. Estamos ante un cineasta, dramaturgo, poeta, literato, ensayista… de gran interés. Conviene destacar la capacidad de reflexión sobre el mundo de su época y especialmente sobre las relaciones sociales en la Italia donde vivió. Tal vez sus artículos no son parte de su obra más conocida. En cambio, en muchos de ellos podemos encontrar cuestiones esenciales de su pensamiento, algunas de las principales preocupaciones que le acompañaron a lo largo de su vida.
A principios de agosto de 1968, hace 45 años, Pier Paolo Pasolini inició sus colaboraciones semanales con la revista «Il Tempo» bajo el epígrafe de El caos. Empezó escribiendo un par de textos que funcionan a manera de presentación de su manera de hacer e intenciones. Y en ellos dedica especial atención a la burguesía:

Otra cosa que querría decir en calidad de prólogo a esta serie de colaboraciones es lo que sigue: a menudo hablaré con violencia contra la burguesía: más aún, será éste el tema axial de mi palabra semanal. (…) pues bien: todo quedará claro cuando especifique que por burguesía no entiendo tanto una clase social cuanto una verdadera y precisa enfermedad. Una enfermedad altamente contagiosa: tanto es así que ha contagiado a casi todos los que la combaten: desde los obreros del norte hasta los que han emigrado del sur, los burgueses de la oposición y los «solitarios» (como es mi caso). El burgués -digámoslo en son de broma- es un vampiro que no descansa mientras no muerde el cuello de su víctima por el puro, natural y simple placer de ver cómo palidece, se pone triste, se deforma, pierde vitalidad, se retuerce, se corrompe, se asusta, se anega en sentimientos de culpa, se vuelve calculadora, agresiva, terrorista, igual que él.

Me parece que podemos decir que ésta será su principal preocupación en los años de vida que le quedan hasta su muerte en 1975. El Caos seguramente no es el conjunto de artículos más conocido de Pasolini. En los Escritos Corsarios y las Cartas Luteranas, que recogen sus artículos publicados entre enero de 1973 y noviembre de 1975 y han tenido mayor difusión, es donde Pasolini plantea abiertamente lo que él llama la mutación antropológica de la gente de Italia. A lo largo de estos años lo enunciará de diferentes maneras. La sociedad de consumo, fundamento de este proceso de transformación, ya ha estado presente en sus reflexiones desde los años sesenta, época de inicio de un desarrollo económico que no necesariamente es progreso, pero es en estos años cuando siente la necesidad de abordar con total radicalidad unas consecuencias que ve en aumento. Los textos presentes en estos dos volúmenes son reflexión sobre la sociedad italiana del momento e intentos de análisis. Lo hace desde una perspectiva alejada de las discusiones marcadamente partidistas. Pasolini se presenta como marxista, ha estado en el Partido Comunista Italiano, pero sus textos no están directamente comprometidos con la victoria de las izquierdas. Sus preocupaciones son mucho más radicales, están orientadas por los cambios que el percibe que se están produciendo en las raíces de la sociedad. Lo que preocupa a Pasolini es cómo se está transformando la sociedad italiana y todo lo que ello conlleva.
Particularmente, pienso que siempre es buen momento para acercarse a Pasolini, para aprender, disfrutar, dialogar, debatir, siempre apasionadamente, con él. Hoy podemos aprovechar que se le está dedicando un gran exposición en el CCCB, Pasolini Roma. Ésto puede ayudar al acceso directo a sus creaciones y a que pensemos con él. Si alguien siente que ha quedado contagiado por la enfermedad de la burguesía o tiene la sensación – incluso indicios – de que se ha convertido en un vampiro o un muerto viviente – que son más de nuestra actualidad – puede ser buena cosa intentar poner remedio. Muy probablemente lo encontrará en espacios como la Plataforma de Afectados por la Hipoteca, de auditoria de la deuda, de defensa de la educación o la sanidad pública, o de creación de economía solidaria, donde se defienden los derechos de las personas por encima de la propiedad y el mercado.

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Pasolini contro i vampiri morti viventi e borghesi
di Jordi Mir Garcia
(traduzione dallo spagnolo di Grazia (alchemicosmo77)

Molti lavoratori, molti intellettuali, molti studenti sono stati morsi
dal vampiro di notte, senza rendersene conto,
stanno diventando vampiri a loro volta!
(Il Caos, 6 ago 1968)

Non è facile avvicinarsi a Pier Paolo Pasolini e a tutto ciò che fu in grado di generare. Siamo di fronte ad un regista, drammaturgo, poeta, scrittore e saggista di grande interesse: ciò che preme sottolineare è la capacità di riflessione sul mondo del suo tempo e soprattutto sui rapporti sociali in Italia. Forse i suoi articoli non sono la parte della sua opera più conosciuta, ma è in essi che troviamo dibattute molte delle questioni essenziali del suo pensiero e alcune delle preoccupazioni principali che lo hanno accompagnato per tutta la vita.
Ai primi di agosto del 1968, Pasolini iniziò la sua collaborazione settimanale con il giornale «Il Tempo», con una rubrica intitolata Il Caos. I primi testi che scrisse per questa rubrica rappresentano bene il suo modo modo di fare e di pensare. In essi egli dedica una particolare attenzione alla borghesia:

Un’altra cosa che vorrei dire come prefazione a questa mia serie di interventi, è la seguente: spesso parlerò con violenza contro la borghesia: anzi, sarà questo il tema centrale del mio discorso settimanale. E so benissimo che il lettore resterà “sconcertato” (si dice così?) da questa mia furia: ebbene, la cosa sarà chiara quando avrò specificato che io per borghesia non intendo tanto una classe sociale quanto una vera e propria malattia. Una malattia molto contagiosa: tanto è vero che essa ha contagiato quasi tutti coloro che la combattono: dagli operai settentrionali, agli operai immigrati dal Sud, ai borghesi all’opposizione, ai “soli” (come son io). Il borghese – diciamolo spiritosamente – è un vampiro, che non sta in pace finché non morde sul collo la sua vittima per il puro, semplice e naturale gusto di vederla diventar pallida, triste, brutta, devitalizzata, contorta, corrotta, inquieta, piena di senso di colpa, calcolatrice, aggressiva, terroristica, come lui.

Questa sarà la sua principale preoccupazione negli ultimi anni di vita, fino alla sua morte nel 1975. Il Caos probabilmente non è la più nota delle raccolte di articoli di Pasolini. Gli Scritti corsari e Lettere luterane, che raccolgono i suoi articoli pubblicati tra il gennaio 1973 e il novembre 1975, hanno avuto una diffusione sicuramente maggiore; sono le raccolte in cui Pasolini ha delineato apertamente ciò che egli chiama la “mutazione antropologica” del popolo italiano. L’analisi dei rapporti umani all’interno della Società dei Consumi, in cui Pasolini rintraccia il fondamento del processo di trasformazione in atto negli esseri umani, è presente nel suo pensiero sin dagli anni Sessanta; è in quest’epoca che inizia quello “sviluppo” economico che Pasolini distingue nettamente dal “progresso”. I testi di questi due volumi sono riflessioni e analisi della società italiana del tempo, ma da una prospettiva distanziata e schierata che genera discussioni nettamente partigiane. Pasolini è presentato come un marxista, è stato membro del Partito Comunista Italiano, ma i suoi ragionamenti non affondano le basi nella vittoria della sinistra. Le sue preoccupazioni sono molto più radicali, guidate dalla percezione dei cambiamenti in atto alle radici della società. Ciò che preoccupa Pasolini è come la società italiana sta cambiando e tutto ciò che questo comporta.
Quello che stiamo vivendo, in particolare, credo sia un ottimo momento per avvicinarsi a Pasolini, per imparare, divertirsi, discutere, dibattere, sempre appassionatamente con lui. Oggi possiamo approfittare della grande mostra in corso presso il CCCB “Pasolini Roma” [Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona, ndr]. La mostra è sicuramente un ottimo punto di partenza per entrare in contatto con le sue opere ed il suo pensiero. Se qualcuno sente di essere stato infettato dalla malattia della borghesia o ha la sensazione di essere diventato un vampiro o un morto vivente, che oggi sono fenomeni strettamente d’attualità, questa può essere una buona occasione per cercare di porvi rimedio. I rimedi potranno essere trovati molto probabilmente in sezioni della mostra come come Piattaforma dei Colpiti da Ipoteca o l’assistenza del debito, la difesa dell’educazione e della salute pubblica, o la creazione di economia solidale, la difesa dei diritti delle persone al di sopra della proprietà e del mercato.