Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, ha accolto con grande orgoglio l’organizzazione della mostra intesa a celebrare il 40° anniversario dell’uscita dell’ultimo film di Pier Paolo Pasolini, Salò o le 120 giornate di Sodoma, girato in parte a Villa Sorra e nei dintorni della cittadina.
Nella mostra allestita al Museo “Anton Celeste Simonini” dalla Pro Loco, con la collaborazione del Comune, sono esposte le foto scattate sul set da Deborah Beer, provenienti dal Fondo Pasolini di Cinemazero di Pordenone, e quelle di Aldo Dondi di proprietà del collezionista Maurizio Baroni. E poi non mancano memorabilia imperdibili come il materiale messo a disposizione dal Centro Studi-Archivio Pier Paolo Pasolini della Fondazione Cineteca di Bologna: è il caso della sceneggiatura originale del film con gli appunti autografi del regista.
All’ingresso, accolgono i visitatori due grandi pannelli dell’artista Paolo Rimondi raffiguranti l’atmosfera del film in modo stilizzato. Di pregio anche il bozzetto disegnato dal giovane Gianmarco Valentino.
Presenti alla vernice, avvenuta domenica 29 marzo 2015 alle ore 17, Andrea Capelli, presidente della Pro Loco, l’assessore alla cultura Samantha Mazzoli, Maurizio Baroni e l’ospite d’onore Roberto Villa, il maestro fotografo che nel 1973 lavorò con Pasolini durante le riprese nello Yemen e in Iran de Il fiore delle Mille e una notte. Ed è stato proprio Villa ad offrire ai visitatori un’ottica differente con la quale rapportarsi alle foto in mostra: “Nell’opera di Pasolini – ha detto, come si riporta in www.gazzettadimodena.gelocal.it del 30 marzo 2015- tutto è metafora, nulla è verità intesa come realtà. A chi voleva imporgli di girare film “propagandistici” Pasolini rispondeva con opere sociali che andavano a toccare gli aspetti salienti di quell’epoca, senza essere esplicitamente tinti di un colore politico. Era in costante lite con il Pci e con i suoi intellettuali, ma la sua filosofia fu sempre la stessa: bisogna essere politici e non partitici”.
Durante la presentazione è stata analizzata nei particolari anche la violenza della pellicola (che verrà proiettata in versione integrale vietata ai minori di 18 anni, l’8 e il 9 aprile al Cinema Nuovo, con presentazione di Roberto Chiesi della Fondazione Cineteca di Bologna alla prima delle due serate): “violenza esercitata sui corpi necessaria per far capire il dolore delle anime; tutto è portato all’esagerazione affinché rimanesse impresso e non dimenticato, non commerciale, non di consumo, come tante pellicole del tempo girate solo per mero guadagno. Alcune foto in mostra sono tecnicamente imperfette – ha continuato Villa – ma sono state scelte appositamente perché significative”.
A visionare e selezionare queste foto di tipo documentario è stato Maurizio Baroni, che poi ha scelto quelle più legate a Castelfranco e nelle quali si potesse riconoscere chi nel 1975 fece da comparsa, come Maurizio Bandieri, Claudio Ferri, Franco Tedeschi, Claudio Tedeschini, Beppe Boni.
La mostra è comunque solo uno dei tanti appuntamenti che la Pro Loco ha organizzato per queste celebrazioni pasoliniane destinate a protrarsi fino al 19 aprile, data di chiusura dell’interessante esposizione. Da ricordare innanzitutto i momenti di riflessione presso la Biblioteca Comunale, quali le conferenze della studiosa Erminia Passannanti dell’Università di Salerno (“La mercificazione del corpo da parte del potere”, mercoledì 1 aprile alle ore 20.30) e del professor Guido Santato dell’Università di Padova (“Salò e l’opera dell’ultimo Pasolini”, sabato 18 aprile alle ore 16.30).
Sono in programma inoltre un momento di lettura delle poesie di Pasolini (venerdì 10 aprile, ore 20.30, al Cinema Nuovo, con l’attore Emanuele Simonini), la proiezione del docu-film di Giuseppe Bertolucci Pasolini prossimo nostro (mercoledì 15 aprile alle ore 20.30 al Cinema Nuovo) e l’ imperdibile incontro Ricordi dal set (giovedì 16 aprile alle 20.30 al Cinema Nuovo) con gli abitanti del paese che parteciparono al film come comparse.