Per Rai Storia, andrà in onda domenica 12 febbraio 2017 , alle ore 19.30, il docufilm Storie sospette, i cui autori Gianni Borgna e Giancarlo Governi raccontano la tormentata esistenza di Pasolini e soprattutto il linciaggio di cui fu fatta oggetto. Qui di seguito un redazionale apparso su www.mainfatti.it del 10 febbraio 2017.
Le “Storie sospette” su Pier Paolo Pasolini
redazionale
www.mainfatti.it – 10 febbraio 2017
«Figura centrale della cultura italiana del secondo dopoguerra, Pier Paolo Pasolini è stato un intellettuale versatile: poeta, scrittore, ma anche regista e drammaturgo; saggista, filologo, ma anche polemista e giornalista di razza. Dopo i suoi esordi friulani, la grande notorietà la raggiunge a Roma, dove nel frattempo si è trasferito nel 1950», si diffonde in un comunicato dalla Rai.
La tv pubblica specifica inoltre: «I suoi romanzi (Ragazzi di vita, Una vita violenta), le sue raccolte poetiche (Le ceneri di Gramsci, La religione del mio tempo) e soprattutto i suoi film (Accattone, Mamma Roma, La ricotta) fanno subito discutere e gli attirano denunce a getto continuo. Un personaggio raccontato da Gianni Borgna e Giancarlo Governi in Storie sospette, in onda domenica 12 febbraio alle 19.30 su Rai Storia. E’ soprattutto la sua vita privata a suscitare scandalo e a porlo al centro di accuse e processi a dir poco assurdi, come quando viene accusato di avere tentato di rapinare un benzinaio del Circeo puntandogli contro una rivoltella con pallottole d’oro. La verità è che di Pasolini non si accettano la sua dichiarata omosessualità, la sua adesione al marxismo e, soprattutto, il suo anticonformismo. Spirito libero e ribelle, Pasolini diventa presto indigesto alla destra e al potere, ma non è neppure amato (salvo eccezioni) dalla sinistra».
«L’apice di questo suo essere fuori da tutti gli schemi Pasolini lo raggiunge negli ultimi anni della sua vita, quando dapprima contesta, con grande coraggio, gli stessi contestatori del ’68, e poi, in particolare dalla prima pagina del “Corriere della Sera”, denuncia con toni lucidi e vibranti il degrado della società italiana, sconciata dal consumismo e da uno sviluppo senza progresso», si prosegue.
«Toni e temi presenti, oltre che negli Scritti corsari e nelle Lettere luterane, anche nelle sue ultime opere, il film Salò o le 120 giornate di Sodoma e il romanzo Petrolio, che uscirà, incompiuto, soltanto diciassette anni dopo la sua morte. Morte che avviene nella notte tra l’1 e il 2 novembre all’Idroscalo di Ostia in circostanze tuttora non chiarite», si riferisce in conclusione.