Giovedì 11 settembre 2014 si è inaugurata a Berlino la mostra “Pasolini Roma” (chiusura il 5 gennaio 2015) presso la prestigiosa sede del Martin Gropius-Bau, capolinea delle quattro tappe europee di una memorabile esposizione itinerante in omaggio a Pasolini che è iniziata nel 2013 a Barcellona e poi, sempre con successo, è proseguita a Parigi e a Roma.
Non è la prima volta che la capitale tedesca dedica una mostra o una serie di eventi all’intellettuale e artista italiano (l’ultima nel 2012 allo Schwules Museum e prima ancora al cinema Arsenal nel 2005 e all’Istituto di Cultura Italiana nel 2011).
Questa volta, però, la cornice è veramente d’eccezione. E’ il Martin Gropius-Bau, considerato uno dei palazzi berlinesi più belli, con la sua originale combinazione di elementi classici e rinascimentali. A pochi passi da Potsdamer Platz, è uno dei maggiori punti di riferimento europei per mostre ed eventi, con un flusso di mezzo milione di visitatori e oltre venti grandi mostre d’arte e fotografia ogni anno. Vera istituzione berlinese, fino agli anni Novanta l’edificio si affacciava direttamente sul Muro ed è tuttora a fianco della Topographie des Terrors (topografia del terrore), una mostra a cielo aperto che illustra le caratteristiche della zona compresa tra Niederkirchner Strasse e Wilhelm Strasse, dove un tempo si trovavano il quartier generale e le principali istituzioni dell’apparato del terrore nazista. La Gestapo, le SS, e gli uffici più importanti della Sicurezza del Reich furono tutti bombardati e distrutti; quello che resta è oggi preservato come monumento alla memoria, riconosciuto a livello internazionale.
L’edificio, inaugurato nel 1881 come museo delle arti applicate, fu progettato da Martin Gropius (nipote di Walter Gropius, fondatore del movimento della Bauhaus) e da Heino Schmieden. Dopo la Prima guerra mondiale ospitò un museo della preistoria e dell’antichità e una collezione di arte dell’Estremo Oriente. Danneggiato, come gran parte degli edifici berlinesi, durante la Seconda guerra mondiale e inizialmente ritenuto non meritevole di recupero, fu sul punto di essere demolito per lasciare il posto a una strada a scorrimento veloce; ci fu però l’intervento di Martin Gropius, che riuscì a salvarlo, tanto che nel 1966 l’edificio fu posto sotto tutela e nel 1978 iniziarono i lavori di restauro e ristrutturazione, in seguito ai quali la struttura fu ribattezzata Martin Gropius Bau. Riaprì quindi nel 1981, dopo i rifacimenti della parte esterna, su progetto di Winnetou Kampmann, e la trasformazione in location per mostre. Fino al 1990 rimase addossato al Muro: si poteva entrare solo passando dall’ingresso sul retro. Seguirono altri lavori e restauri completati nel 2000 – finanziati dal governo federale e diretti dagli architetti Hilmer, Sattler e Albrecht –, grazie ai quali l’edificio fu dotato di un impianto di condizionamento d’aria e fu ripristinato l’ingresso principale, posto sulla facciata nord.
Oggi il Gropius Bau è l’area espositiva più importante tra quelle che fanno capo alla Berliner Festspiele, l’istituzione culturale che da cinquant’anni gestisce gran parte dei festival internazionali e degli eventi culturali della città, come il Musikfest Berlin, l’International Literaturfestival e il Jazzfest Berlin. Ogni anno il Gropius Bau ospita oltre venti importanti eventi culturali, di arte e fotografia.
E’ in questa sede carica di memorie del passato, attivissima e dotata di immensi spazi espositivi che gli organizzatori hanno deciso di portare avanti un progetto particolarmente ambizioso: realizzare una retrospettiva completa su tutti i campi in cui Pasolini si cimentò nel corso del suo lungo e frastagliato percorso artistico ed intellettuale. Tutto in un colpo d’occhio, perciò, come dice non a caso il titolo della mostra, curata da Jordi Balló, Alain Bergala e dal compianto Gianni Borgna, venuto a mancare nel febbraio di quest’anno, proprio alla vigilia della vernice della tappa romana della mostra.
Di tutto rilievo anche il programma collaterale di manifestazioni che, tra una retrospettiva cinematografica e una serie di giornate di studio, accompagneranno l’esposizione. In particolare va rimarcata la giornata di giovedì 23 ottobre, in cui, sul tema “Letteratura come passione” e insieme a Dacia Maraini, Maike Albath, Walter Siti, Dorothea Dieckmann, Mario Fortunato, Peter Schneider, Andrea Bajani, Agnese Grieco e Peter von Becker, interverrà anche Peter Kammerer dell’Università di Perugia, grande mediatore della conoscenza di Pasolini presso il mondo di cultura tedesca.
Pier Paolo Pasolini – “Tutto in un colpo d’occhio” / 11 settembre 2014 – 5 gennaio 2015
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Martin Gropius Bau, Niederkirchnerstraße 7, 10963 Berlino, Germania
www.gropiusbau.de / tel. +49 30 254860
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