“Orgia” di PPP del Teatro Scientifico di Verona in tournée

27 novembre 1968. Stabile di Torino: debutto di Orgia, per la regia dell’autore Pier Paolo Pasolini e  l’interpretazione di Laura Betti, Luigi Mezzanotte e Nelide Giammarco. Lo spettacolo – racconta Stefano Casi nel suo imprescindibile I teatri di Pasolini (Ubulibri, Milano 2005, p.240) – “rientra nel programma dello Stabile, ma in uno spazio lontano, il Deposito d’Arte Presente, che è un magazzino al primo piano di una palazzina della decentrata via San Fermo; lo spazio è decisamente underground, ma al suo interno è ricostruito lo schema tradizionale di palcoscenico rialzato e platea frontale, tuttavia  gli spettatori sono obbligati su panche scomodissime … Il pubblico viene accolto in una sorta di foyer tappezzato da strisce di carta stampata con slogan dello stesso Pasolini che riprendono, amplificano, estremizzano i concetti espressi nel Manifesto [per un nuovo teatro] e testimoniano ulteriori riflessioni in divenire, senza essere immuni da provocazioni”. Tuttavia, nonostante la firma di Mario Ceroli per l’organizzazione dell’asettico spazio scenico e soprattutto la grande attesa, il lavoro registrò un sostanziale fallimento, sia di pubblico che di critica,  bloccando così sul nascere l’interessante possibilità sperimentale che Pasolini, allora nel pieno di una forte creatività drammaturgica ma neofita come regista di teatro, avrebbe potuto esprimere anche nell’impegno di allestitore di se stesso.
Le sue opere teatrali conobbero tuttavia un vistoso recupero dopo la morte del loro autore, alimentando una fortuna scenica dalle “dimensioni – ancora Casi (cit., p. 284)- difficilmente paragonabili a quelle di altri autori italiani della seconda metà del ventesimo secolo, per una combinazione unica di quantità di rappresentazioni, varietà dei registi e delle compagnie coinvolte, diversità di tipologie artistiche e permanenza delle opere stesse nell’attualità del repertorio”. Ed il caso anche di Orgia – tragedia “scandalosa” della borghesia, cannibalizzante, totalizzante e autodistruttiva – che ha chiamato alla sfida moltissimi artisti di teatro, dopo un primo allestimento di Lorenzo Salveti nel 1982. Da menzionare almeno le messinscene firmate da Mario Missiroli (1984), Antonio Syxty (1990), Franco Ricordi (1996), Massimo Castri (1998), Valter Malosti (2002), Andrea Adriatico (2004, con ripresa nel 2012), Fabio Sonzogni (2012).
Un lungo elenco  cui ora si aggiungono anche Isabella Caserta e Francesco Laruffa, attori-registi, che  riprendono l’allestimento “per un pubblico di soli adulti”  già realizzato nel 2012 per l’Estate Teatrale Veronese. In maggio, sarà possibile vedere la loro versione di Orgia a Verona e a Napoli, secondo un calendario per il quale rinviamo al sito del Teatro Scientifico, produttore  dello spettacolo. Dalla stessa fonte riprendiamo anche la rassegna stampa del lavoro.

www.teatroscientifico.com

 ORGIA
di Pier Paolo Pasolini
uno spettacolo di Isabella Caserta e Francesco Laruffa
Teatro Scientifico – Estate Teatrale Veronese 2012

VERONA, TEATRO LABORATORIO
6, 7, 8, 9 maggio ore 21 – domenica 10 maggio ore 17

NAPOLI, GALLERIA TOLEDO
dal 16 al 18 maggio

per un pubblico di soli adulti
Info: 045/8031321 – 3466319280

 

Orgia del 1968 è probabilmente la tragedia più emozionante di Pasolini, che lo definì “il dramma per la disperata lotta di chi è diverso contro la normalità che respinge ai margini”. Lo spettacolo è anche un viaggio nei meandri della mente, nella psiche lacerata dell’individuo, dentro i chiusi confini della stanza, nell’oscuro abisso della coppia, oltre quello che appare dall’esterno. I personaggi sono complici di un gioco perverso vittima /carnefice. Lo spettatore assiste come un voyeur.

"Orgia"
Isabella Caserta e Francesco Laruffa in “Orgia” di Pasolini (2012)

 Rassegna stampa

“Una stanza, un letto e il pubblico che spia … Caserta e Laruffa interpretano in modo profondo, lacerante e forte il dramma che al suo debutto nel ´68 scandalizzò i moralisti. Gli attori … hanno riproposto il dramma pasoliniano in tutta la sua forza e crudezza. Una prima nazionale, prodotta dal Teatro Scientifico/Teatro Laboratorio e diretta dai due interpreti capace di infrangere i classici cliché teatrali. Orgia è un testo che sbigottisce perché parla davvero di noi, tanto da esserne coinvolti emotivamente … Intensa e struggente, con momenti di pura poesia, l´interpretazione di Isabella Caserta e di Francesco Laruffa, entrambi ben calati nella loro parte, capaci di evocare la figura di Pasolini. Un´opera che mette a nudo, nel senso letterale del termine, la coppia. La recitazione, fortemente corporea, densa di atti sessuali e di violenti dialoghi, grazie ai due protagonisti restituisce alla tragedia tutta la sua veemenza, giocata tra un calibrato scambio di parola e azione, capace di lasciare il pubblico a bocca aperta. Copiosi gli applausi a scena aperta a premiare l´audacia e la bravura dei due attori registi”.
(E. Albertini , L’Arena”,  26 luglio 2012) 

“Vorremmo cominciare dalla fine nel recensire l’allestimento della tragedia pasoliniana Orgia. Cominciare cioè col riconoscere la bravura di Isabella Caserta e Francesco Laruffa, perfetti nel restituire il testo pasoliniano … Orgia è un testo che, prima ancora che nel contenuto, va capito nella forma. Quella del teatro di parola come lo definiva Pasolini … Caserta e Laruffa sono insomma proprio un vero piacere da ascoltare e guardare e costituiscono entrambi la prima immediata e più intima riuscita della messinscena della quale firmano entrambi la regia. Orgia si fonda sulla constatazione che il diverso, qualunque sia la propria diversità, in quanto emarginato, è escluso dal fare storia e rimane sempre uguale a se stesso, costretto nella sua diversità dalla società che lo giudica e lo relega in un ghetto mentre solo chi è nella storia ha la prerogativa di cambiare Orgia è splendidamente portato in scena in un allestimento all’altezza delle questioni gravi che il testo mette in campo e sulle quali a distanza di quasi 50 anni Pasolini inchioda ancora il pubblico tramite uno strumento di cultura come il teatro l’unica forma d’arte che ha mantenuto la sua aura perché non può essere riprodotto, ogni replica essendo un evento a sé per chi lo interpreta e per chi vi assiste … Un’occasione da non mancare”.
(Alessandro Paesano “Il buon mestiere dell’attore e dell’attrice”, “Teatro Org”, 16 febbraio 2013) 

“Non è un testo di tutti i giorni, Orgia di Pier Paolo Pasolini, che lo stesso autore definì ‘il dramma per la disperata lotta di chi è diverso contro la normalità che respinge ai margini’. Ora questo testo forte e poetico che esplora le pulsioni oscure di due coniugi piccoli borghesi nella loro camera matrimoniale, con sacrificio di parole, ricordi e sconfitte, è in scena all’Orologio con regia e interpretazione di Isabella Caserta e Francesco Laruffa. Nei chiusi confini di una stanza e nei meandri nascosti dell’animo umano una coppia trascende in un gioco perverso di vittima/carnefice…”
(Rodolfo Di Giammarco, “Repubblica”, 14 febbraio 2013)

“La recitazione è un misto di verità parlata e di dizione poetica, così diceva Pasolini, e questo è l’indirizzo che i due bravi attori e registi hanno seguito nell’interpretare la coppia …”
(A. Ceschi, “Carnet Verona”, ottobre 2012)  

“L’opera è una vera orgia di parole, di passioni, di ricordi. I protagonisti ne sono travolti e si torturano a vicenda come in un sacrificio rituale. Ma questo lavoro teatrale è anche la denuncia dello sradicamento di una società lanciata verso un abbagliante e infido progresso. Sono proprio quelle radici di un ‘passato felice che ha prodotto persone infelici’ a portare verso la fine i due protagonisti, schiacciati dalla memoria di un tempo perduto e sincero. L’epilogo conduce i personaggi verso una inesorabile quanto prevedibile sconfitta, che però assume genialmente i caratteri di una rivoluzione, la rivoluzione del Diverso, ultima incarnazione possibile per resistere, inutilmente, all’omologazione, alla nuova barbarie che avanza”.
(A. A.“Verona In” 04/10/2012)

“Isabella Caserta e Francesco Laruffa toccanti interpreti di un Pasolini per adulti. Il lavoro aveva debuttato con successo a fine luglio a Cortile Mercato Vecchio per l’Estate Teatrale Veronese, colpendo per la forza che lo scabroso e infernale testo «per soli adulti»  ha rivelato, e lo sconvolgimento inferto al pubblico il quale ha dimostrato di apprezzare il senso profondo di una storia sulla diversità (e non solo sessuale, ma in senso lato) che vede protagonista una coppia borghese legata da un rapporto sadomasochistico. La vicenda è quella di due angeli caduti dal cielo, bisognosi l’uno dell’altro fino all’ultimo respiro (e non in senso metaforico), consci del male che li pervade e allo stesso tempo vittime sacrificali di una frustrazione esistenziale che li rende rispettivamente vittime e carnefici, nonché «testimonial» di un orrore che alberga insospettabilmente in molte più realtà domestiche di quanto si pensi … Ed è sopra e ai piedi di un marmoreo letto-sepolcro, ricoperto da un lenzuolo bianco, che si è consumato il festino di sesso e spirito dei poveri demoni, ring di sevizie morali e fisiche tra coniugi: un tuffo senza pietà nella dimensione perduta della purezza infantile, impossibile da ritrovare se non nei ricordi e nelle nostalgie. Unica nel suo genere e difficile da dimenticare per la capacità di Pasolini di evidenziare la poesia anche quando è vestita di volgari stracci, Orgia eccelle per l’obiettività degli attori nel tradurre le intenzioni dell’autore e il gioco crudele delle identità mescolate”
(Michela Pezzani, “L’Arena”, 24 ottobre 2012)

“Ci piace elogiare Isabella Caserta e Francesco Laruffa di Teatro Scientifico che, intorno e sopra un marmoreo letto-sepolcro, a stretto contatto con gli spettatori, alla maniera antica, si sono cimentati con successo nell’ardua impresa di mettere in scena Orgia di Pier Paolo Pasolini, tragedia altamente anti teatrale, espressa poeticamente in versi, dove un uomo e una donna della ricca borghesia cittadina si sbranano in un  rapporto di estremo sadomasochismo.
È un rito che rivela la vera natura dei rapporti sociali, dove la violenza del  potere sorregge ogni realtà sociale, e dove si consuma “il dramma per la disperata lotta di chi è diverso contro la normalità che respinge ai margini”. Come spesso accade in Pasolini, la poesia travolge tutto, rendendo plausibili nella loro lacerante verità anche le situazioni più estreme, che i due attori sorreggono con grande abilità interpretativa.
(Mario Bianchi, “Krapp’s Last Post”, 26 settembre 2013) 

“… anche il programma di Sguardi è frutto di un’ampia selezione: degli oltre settanta prodotti presentati, ne sono stati scelti 24 … Difficile, direi impossibile citare tutti gli spettacoli, ma vale la pena almeno riportare qualche “sguardo” (appunto) della tre giorni veronese. A partire dalla bellezza inquieta di Orgia, testo sempre folgorante e disturbante, impervio e complesso, di Pasolini, ben interpretato da Isabella Caserta e Francesco Laruffa” .
( Andrea Porcheddu “Succede oggi”, 26 settembre 2013) 

“Viscere e magma vulcanico nelle parole pasoliniane di Orgia con un catafalco al centro, ora bianco lenzuola adesso verde prato, teatro del possesso, dell’attrazione, potere e sottomissione generata tra i due amanti (Isabella Caserta celestiale, Francesco laruffa demoniaco) nel vortice d’erotismo, violenza e colpa, sadomasochismo, vittima e carnefice, confessioni e umiliazioni. P.P.P.: pietà, passione, paura”.
(Tommaso Chimenti, “Il Fatto Quotidiano”, 28 ottobre 2013)