Nel carcere di Lecce uno spettacolo per PPP con gli attori/detenuti

Dal 17 al 21 ottobre 2016, presso la Casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce, sarà proposto  il nuovo spettacolo della Compagnia “Io ci Provo”, compagine di attori-detenuti nata nel 2011 all’interno della carcere della città salentina. Un grazie per la segnalazione alla regista e drammaturga Paola Leone, che guida  la compagnia e ora cura questo nuovo lavoro che trova nella figura e nel pensiero di Pasolini il suo centro  e la sua necessità, teatrale, politica e umana.
Qui di seguito i materiali dello spettacolo, una «via crucis», dice la regista,  che si situa al confine tra la vita e la rappresentazione.
 

Nel carcere di Lecce un lavoro teatrale per PPP  con gli attori/detenuti

PPP Passione, Prigione, Pietà e/o Porca Puttana Pasolini… è il titolo della nuova produzione di “Io Ci Provo”, compagnia di attori/detenuti diretta dalla regista Paola Leone nata all’interno della Casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce. Da lunedì 17 ottobre al venerdì 21 ottobre (due repliche per ogni data) lo spettacolo andrà in scena non sul palco del teatro, come per gli anni scorsi, ma in una sezione dell’Istituto Penitenziario. Per questo motivo lo spettacolo sarà a numero chiuso. Venticinque le persone ammesse ad ogni replica (da lunedì a venerdì 15.00 e 16.30). Gli spettacoli sono il modo quest’anno per la Compagnia di aprire la raccolta fondi per mandare avanti un progetto e sostenere le molte attività.

«È la prima volta –dice Paola Leone –  che non uso il teatro dell’istituto per lo spettacolo finale, ho sempre lavorato durante le prove e quasi sempre per scelta in luoghi non usuali per il mestiere del teatro, luoghi non deputati alla cultura, ma poi per la messa in scena abbiamo sempre voluto usare il teatro quasi come atto di riconoscimento.
Quest’anno Pasolini  mi ha permesso di capovolgere la situazione; tutte le prove di PPP le abbiamo fatte in teatro e per la messa in scena ho scelto i luoghi reali della detenzione.
Non volevo rappresentare Pasolini, ma volevo viverlo dentro di me e poi portarlo fuori; non fare lo spettacolo in teatro era la prima cosa, mi piaceva l’idea di costruire un viaggio, all’interno di una sezione detentiva, in un luogo quotidiano della vita degli attori della compagnia; ho immaginato i viaggi che l’autore faceva nelle  borgate romane e ho pensato a quanto potessero essere simili al viaggio che compio nel carcere.
Il carcere per me è come una periferia pasoliniana, il suo romanesco sono i nostri dialetti, le nostre lingue, dall’albanese al barese passando per il napoletano; i suoi ragazzi di vita siamo noi, insomma avevamo tutto.
Abbiamo così provato a raccontare la realtà dei 13 anni vissuti in luoghi non solo fisici ma anche interiori, luoghi per molte persone sconosciuti, volevamo raccontare quel  passaggio delicato che va dall’incoscienza alla coscienza».

PPP. Passione Prigione Pietà  e/o Porca Puttana Pasolini … (un omaggio a Pasolini al suo essere uomo tra gli uomini) è una via crucis non ordinata, non sequenziale, ma che vuole indagare la pietà, la prigione, la passione. Indaga sui sentimenti, sui passaggi dall’adolescenza all’età adulta, indaga e spia tra l’inconsapevole e il consapevole.
La pietà, quella che non si è ottenuta, quella che non si è provata.
La passione quella che non ti fa vedere altro da sé,
quella che rende invincibili.
La prigione, quella di cui siamo vittime senza peccare,
quella dove il peccato deve essere espiato.
Stanze che raccontano storie che custodiscono immagini, che evocano mondi sconosciuti, ragioni sconosciute, sentimenti conosciuti.

"Morte italiana", un quadro di Eugenio Alfano
“Morte italiana”, un quadro di Eugenio Alfano

“PPP  Passione, Prigione, Pietà e/o Porca Puttana Pasolini …”
(un omaggio a Pasolini al suo essere uomo tra gli uomini)
drammaturgia e regia Paola Leone

con
Maurizio Mazzei, Gaetano Spera, Fiodor Gjoni, Gaetano D’Elia, Giovanni Partipilo,  Alfonso D’Oriano, Leonardo Costa, Tomas Barbetta, Daniele Falanga, Gregor Grembi, Gazmed Tota
Domenico Gentile, Fabio Rillo, Donato Alfarano, Francesco Rossini

[idea]Info[/idea]Il laboratorio “Io ci provo” guidato dalla regista Paola Leone prende il via nel 2011 all’interno della sezione maschile della Casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce, con l’intento di sperimentare un teatro politico che si racconta e ci racconta la società attuale, consentendoci di  volta in volta grazie ai suoi spettacoli di immaginare una nuova realtà inimmaginabile, promuovendo il teatro come forma artistica e culturale capace di realizzare la sua vocazione storica di luogo di costruzione e formazione di una cittadinanza attiva, capace di includere, promuovere e valorizzare le differenze. Un esperimento riuscito, un esempio di buona pratica che lascia una traccia da seguire per costruire il cambiamento che permette di vedere la possibilità dell’impossibile.“Io Ci Provo”, è un progetto artistico che rappresenta un atto politico necessario, in termini di legalità, inclusione sociale e valorizzazione umana e culturale.