Le “visioni” di PPP 40 anni dopo al Fondo Verri di Lecce

Nel quarantesimo anno della tragica morte del poeta Pasolini, il Fondo Verri di Lecce (Vico Santa Maria del Paradiso) organizza due serate dedicate alle visioni di Pier Paolo Pasolini, siglate dal titolo Tutto questo ho trovato nascendo e pensate come una “collettiva” di poesia contaminata con le arti creative. L’iniziativa, curata di Massimo Pasca e Mauro Marino, vedrà l’introduzione critica di Giuseppe Arnesano e la partecipazione dei poeti Marcello Buttazzo, Stefano Donno, Alessio Errico, Gabriele Leopizzi, Maira Marzioni, Ilaria Seclì. Parteciperanno inoltre anche gli illustratori Giuseppe Apollonio, Gianluca Costantini, Mauro Curlante, Adriano Imperiale, Valeria Puzzovio, Chiara Spinelli e i fotografi Gabriele Antonio Albergo, Brizzo, Lorenzo Papadia e Giacomo Rosato. E’ prevista infine l’esibizione del performer Massimiliano Manieri, impegnato nel lavoro Memoria dalle superfici: astinenza & redenzione, con interventi di lettura di Mauro Marino da brani da TeoremaQui di seguito il comunicato stampa diffuso in rete dagli organizzatori .

www.arteeluoghi.it – febbraio 2015

Le arti, il desiderio espressivo, si mescolano in Tutto questo ho trovato nascendo – Omaggio alle visioni di Pier Paolo Pasolini, le due serate che Massimo Pasca e Mauro Marino propongono il 6 e il 7 febbraio al Fondo Verri in via Santa Maria del Paradiso a Lecce, nel quarantesimo anno della tragica morte del poeta.
La poesia, l’illustrazione, la fotografia e ancora la poesia in un gioco di rimandi tutti finalizzati all’incontro. Sei componimenti di Pier Paolo Pasolini – tratti da Le ceneri di Gramsci, La religione del mio tempo, Poesia in forma di rosa – sono stati scelti e affidati, omettendo titolo e autore, ad altrettanti illustratori; le matite e i pennelli Giuseppe Apollonio, Gianluca Costantini, Adriano Imperiale, Valeria Puzzovio, Chiara Spinelli hanno creato la materia per una nuova ispirazione poetica… L’’invito è stato “consegnato” a sei poeti: Marcello Buttazzo, Stefano Donno, Alessio Errico, Gabriele Leopizzi, Maira Marzioni e Ilaria Seclì.
Ma non è bastato… come tutti sanno le immagini sono state materia fondante della complessa poetica di Pasolini: il cinema pagina su cui scrivere la radicalità del suo immaginario… Per rendere omaggio a questa qualità che ha reso unico e singolare Pasolini nel panorama intellettuale e creativo del suo Tempo ma anche dopo, sino a noi, Gabriele Antonio Albergo, Brizzo, Lorenzo Papadia e Giacomo Rosato sono stati invitati a dare ulteriori “luoghi” – con le loro fotografie – alle visioni proposte nelle due serate a questi si aggiunge (nella serata di sabato 7 gennaio dedicata al cinema pasoliniano) Massimiliano Manieri con la performance Memoria dalle superfici: astinenza & redenzione. Un percorso creativo di creativi per sostanziare l’urgenza di trovare nella contemporaneità riferimenti capaci di chiarirla per dare energia alla necessità, sempre aperta, del cambiamento: «“Un essere nel proprio tempo, nel quale la retorica – strumento dell’argomentare, del persuadere, dell’insegnare, leva essenziale di ogni “passione e ideologia” – è esibita, non velata, non nascosta, non lenita da strumenti di “sordina”».
Si ringraziano per la collaborazione Ada Manfreda per la scelta dei testi e Giuseppe Arnesano per la nota critica che accompagnerà le illustrazioni.

"Tutto questo ho trovato nascendo", Fondo Verri di Lecce. Locandina
“Tutto questo ho trovato nascendo” al Fondo Verri di Lecce. Locandina

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Un mostro senza storia,
feroce della ferocia barbarica
che compie le sue persecuzioni
nella stampa libera, nei miti confessionali,
che brucia passioni, purezze, dolori,
che accetta la morte con crudeltà quasi ironica,
suo malgrado stoica, che non ha religione
se non quella di imporne una legale
con le sue regole,che non ha amore
se non quello che vuole
tutti uguali, nel bene e nel male,
che non conosce pietà,
perché per ognuno il conquistare
la vita  è una tacita scommessa che lo fa
cieco padrone di tutto ciò che sa:

tutto questo ho trovato
nascendo, e subito mi ha dato dolore:
ma un dolore glorioso, quasi, tanto
m’illudevo che il cuore
potesse trasformare ogni dato,
dentro, in un amore unificante:
da Cristo a Croce, che cammino consolante!
E poi, la speranza della Rivoluzione.
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Pier Paolo Pasolini,da  Il glicine da La religione del mio tempo
(in P.P.Pasolini, Tutte le poesie, a cura di W. Siti, “Meridiani” Mondadori, Milano 2003, vol.I, p. 1058)