Lunedì 27 aprile alle ore 20.30 al Teatro Stabile di Genova-Teatro Duse, in via Bacigalupo 6, il Teatro delle Nuvole presenterà Dedicato a Pier Paolo Pasolini. Paesaggi perduti, con elaborazione drammaturgica di Marco Romei dalla poesia di Pier Paolo Pasolini e su progetto, regia, interpretazione di Franca Fioravanti ( performing live Bernardo Russo; light design Liliana ladeluca; immagini di light painting realizzate da Liliana Iadeluca con Enrico Goretti; immagini fotografiche di Franca Fioravanti; art director Mirko Credito; riprese video Ciro Abd El; fotografie di scena Patrizia Lanna e Alessandra Vinotto Sukkar).
Il progetto Paesaggi perduti nasce grazie alla collaborazione del gruppo di artisti liguri e genovesi del Teatro delle Nuvole, impegnato fin dagli anni Novanta nella ricerca del dialogo interlinguistico, che coinvolge la scrittura drammaturgica, la ricerca sulla voce, la musica il, light painting, il web designer, il video, la fotografia. Mezzi e modi diversi, ma nello stesso tempo accomunati dalla tensione etica, dato che gli artisti delle Nuvole tendono al recupero della memoria individuale e collettiva, come testimonianza, strumento di lettura del presente, mezzo per portare alla luce il futuro rimasto nascosto nel nostro passato.
Nella sua ricerca, il Teatro delle Nuvole, anche senza una sede a disposizione, nella sua storia si è reinventato di volta in volta spazi, situazioni, compagni di percorso. Utilizzando luoghi della città non convenzionali – giardini, chiese, spazi urbani, circoli, biblioteche, abitazioni, scuole, gallerie d’arte, musei, centri teatrali universitari – ha portato il teatro e le relazioni del teatro tra i luoghi della vita quotidiana, nel desiderio che il teatro si scrollasse di dosso gli orpelli superficiali e la routine, per tornare ad essere una grande forza civile di coerenza e di resistenza, anche contro le lusinghe del riconoscimento pubblico e del successo.
Date queste premesse, immancabile l’incontro con Pasolini, al cui complesso universo il Teatro delle Nuvole rende ora omaggio con questo Paesaggi perduti, esplorandone in particolare la poesia civile e della memoria. La profonda passione di Pasolini vi viene letta come tensione alla sacralità dell’arte e della vita, secondo la dimensione etica delle relazioni e delle cose e un concetto di “bellezza morale” mediato attraverso la parola poetica.
La partitura testuale dello spettacolo è legata da analogie che seguono una logica puramente emotiva, a partire da testi intimi, come quelli rivolti da Pasolini alla madre, o di impianto civile, come quelli dedicati al fratello, per approdare ai versi che esplorano il rapporto con la storia, come ne Le ceneri di Gramsci giungere poi alla polemica corsara e infine chiudersi con l’immagine di Totò. La “parte forse più poetica” –si legge nel materiale informativo del lavoro – è quella sul cambiamento della società, espresso dal poeta e polemista Pasolini attraverso la metafora della scomparsa delle lucciole, il volo delle umili rondini o la memoria del profumo del gelso: immagini varie per esprimere il dolore di fronte all’estinzione del mondo popolare e all’avvento di nuovi e inautentici bisogni indotti.
Nello spettacolo la poesia di Pier Paolo Pasolini si fonderà con la voce di Franca Fioravanti per incontrare la musica di Bernardo Russo, chitarrista dei Meganoidi tra suggestioni ambient e post rock, in un amalgama di suoni e evocazioni dove poesia e musica viaggeranno in sinergia e controcanto, in un particolare itinerario emozionale. La voce di Franca Fioravanti è entità vocalica intensa, che attraverso continui cambi di registro restituirà stati dell’animo, sentimenti e visioni. A Liliana Iadeluca, invece, sarà affidata la parte visual multimediale, che accompagnerà con luci e immagini le declinazioni emotive del testo.
Info, Teatro della Corte e Teatro Duse, t. 010 5342400
botteghino@teatrostabilegenova.it
[idea]Scheda Teatro delle Nuvole[/idea]
Il Teatro delle Nuvole, radicato a Genova e fondato da Franca Fioravanti e Marco Romei, appartiene a quel territorio teatrale che Roberto Trovato, professore di drammaturgia all’Università di Genova, definisce “di sperimentazione di nuove forme di approccio alla scena, privilegiando l’autonomia del processo artistico nel convincimento che l’arte ha il compito di formare quegli elementi che la vita non favorisce: la verità, la libertà, la passione”. Questa definizione compare nel libro Il cielo interiore, memoria di un piccolo grande teatro (ed. Titivillus 2006) che raccoglie la storia dei primi tredici anni del gruppo, connotato da collaborazioni con artisti visivi, musicisti jazz, danzatori e poeti (da Luigi Tola a Adriano Rimassa, Isabella Palumbo, Giampaolo Casati), laboratori di creazione artistica soprattutto dislocati sul territorio ligure (da Genova a Borgio Verezzi, Chiavari, Bordighera, Spezia), spettacoli tratti da Pasolini, Majakovskji, Kerouac, in un processo ininterrotto di amore per il teatro e per la poesia.
Franca Fioravanti parte da un percorso di studi legato a maestri di fama internazionale (Susan Strasberg, Leo De Berardinis, Gennadi Bogdanov) e luoghi storici di apprendimento come il Théâtre du Mouvement di Parigi. Marco Romei è drammaturgo e poeta, oltre che interprete del Teatro delle Nuvole con importanti esperienze di scrittura per la radio e la televisione.
Il Teatro delle Nuvole, il cui nome rimanda volutamente all’immagine pasoliniana con Ninetto Davoli e Totò, nasce da un’evocazione poetica dell’infanzia di Franca Fioravanti: “Quando ero bambina guardavo il cielo, e nel cielo scoprivo i miei compagni di gioco, le nuvole: per me diventavano pietre, animali, alberi: il cielo era l’acqua che li conteneva, e il sole il fuoco che le illuminava… Mi divertivo con loro, era il mio teatro”.