Appuntamento d’eccezione al Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa, dove mercoledì 11 novembre alle ore 17.30 l’attore e regista Luigi Lo Cascio incontrerà il pubblico per presentare il suo nuovo spettacolo di argomento tutto pasoliniano Il sole e gli sguardi, di cui è autore e interprete. Il lavoro, coprodotto da Css Teatro stabile di innovazione del FVG e Teatro Metastasio di Prato, mira infatti a percorrere la poesia di Pasolini nelle sue dimensioni liriche, intime e autobiografiche. Un percorso tra i versi pasoliniani “in forma di autoritratto”, come dichiara il sottotitolo, di cui Lo Cascio racconterà le intenzioni e la poetica proprio a Casarsa, in vista del debutto previsto il 25 novembre al Teatro San Giorgio di Udine.
«Pier Paolo Pasolini – anticipa intanto l’artista, indimenticabile interprete di Peppino Impastato nel film I cento passi di Marco Tullio Giordana- ha intrattenuto con la poesia un rapporto costante, senza interruzioni. “Abbiamo perso prima di tutto un poeta”, urlava Moravia all’indomani della morte del suo amico, scegliendo così, tra le innumerevoli manifestazioni dell’ingegno di Pasolini (intellettuale, romanziere, critico, saggista, drammaturgo), proprio la dimensione lirica. La poesia è presente certamente nelle sue opere teatrali, scritte in versi, e nel suo cinema: cinema di poesia lo definiva appunto lui stesso. Eppure qui si proverà a costruire l’abbozzo di qualcosa che assomiglia a un autoritratto, riferendosi esclusivamente alla produzione propriamente lirica, tratta cioè dalla sua sterminata raccolta di poesie. Ne viene fuori un unico discorso, pronunciato alla luce del sole e offerto agli sguardi del mondo, senza attenuare la sua anomalia, la sua diversità, la sua ferrea e feconda contraddizione».
Luigi Lo Cascio si diploma al liceo classico Garibaldi di Palermo. Subito dopo si iscrive alla facoltà di medicina, ma dopo qualche tempo l’abbandona, folgorato dal teatro. Nel 1992 si diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico con un saggio su Amleto, diretto dal Maestro Orazio Costa. Dopo aver recitato in due lavori classici (Margherita Gautier e Romeo e Giulietta, diretti da Giuseppe Patroni Griffi) ed essersi fatto notare in un Aspettando Godot messo in scena da Federico Tiezzi, comincia una carriera, teatrale e poi cinematografica, intensa e brillante. Nel giro di pochi anni è diretto da registi quali Carlo Quartucci in Ager Sanguinis, Elio De Capitani ne La sposa di Messina, Roberto Guicciardini ne La morte di Empedocle, La figlia dell’aria, Il figlio di Pulcinella, e da Carlo Cecchi in due straordinari allestimenti di Amleto e del Sogno di una notte di mezza estate.
È nipote dell’attore Luigi Maria Burruano. Come ha ammesso lo stesso Lo Cascio durante un’intervista a Parla con me, fu proprio lo zio a consigliarlo a Marco Tullio Giordana per il ruolo di Peppino Impastato ne I cento passi. Nel 2000 vince il David di Donatello, come migliore attore protagonista proprio per questo film che rappresenta il suo esordio cinematografico, per la regia di Marco Tullio Giordana che lo dirigerà in seguito nel pluripremiato La meglio gioventù (2003), che gli vale il Nastro d’argento 2004, ex aequo con tutti i protagonisti maschili del film. Nel 2001 vince la Coppa Volpi come miglior attore al Festival del Cinema di Venezia per Luce dei miei occhi di Giuseppe Piccioni. Nel 2005 dirige ed interpreta Nella tana, un monologo tratto dall’ultimo racconto di Franz Kafka, La Tana, di cui cura anche la riscrittura e l’adattamento. Per il suddetto spettacolo vince il Premio UBU, quale migliore attore. Nel 2006 lavora con Luca Ronconi nello spettacolo Il silenzio dei comunisti, vincendo nuovamente nell’edizione 2006-2007 il Premio UBU, sempre come migliore attore protagonista.
Tra gli altri suoi maggiori lavori per il grande schermo, da ricordare Buongiorno notte, regia di Marco Bellocchio, La bestia nel cuore, regia di Cristina Comencini, Il dolce e l’amaro, regia di Andrea Porporati, e Sanguepazzo, regia di Marco Tullio Giordana.
Nel 2012 pubblica la silloge poetica La caccia/Nella tana per la Neos Edizioni,a cura di Roberto Rossi Precerutti. Esordisce come regista nel 2012 con La città ideale, film presentato alla 69.ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
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Centro Studi Pier Paolo Pasolini
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