Lunedì 3 novembre, il Teatro Pasolini di Casarsa ospiterà, dalle 9.00 alle 18.00, il convegno di studi Pasolini e l’immaginario collettivo curato da Maura Locantore, studiosa di letteratura italiana contemporanea e critica letteraria, nonché segretaria del Comitato Nazionale per il centenario di Pasolini.
Pier Paolo Pasolini, figura dirompente e intellettuale poliedrico del Novecento italiano, continua a esercitare una profonda risonanza nell’immaginario collettivo. La sua opera, pur essendo saldamente radicata nel contesto storico-sociale della sua genesi, comunica attraverso un linguaggio universale che trascende i confini del tempo e dello spazio.
A cinquant’anni dalla sua scomparsa, il convegno si configura come un’occasione di confronto e approfondimento sull’eredità pasoliniana. L’obiettivo è offrire una rilettura critica della sua figura e della sua produzione, reinterpretandone il pensiero alla luce delle sfide contemporanee e trasmettendone il valore alle nuove generazioni.
L’approccio del convegno è marcatamente interdisciplinare e i relatori coinvolti sono studiosi ed esperti provenienti da discipline eterogenee, dalla letteratura al cinema, dalla sociologia alle arti. Le tre sessioni – I linguaggi di Pasolini tra innovazione e provocazione, Miti e simbologie nell’opera del poeta e L’intellettuale e la società italiana – saranno occasione per mettere a confronto prospettive diverse e nuovi approcci critici.
Il convegno vanta una straordinaria partecipazione giovanile: oltre 500 studenti provenienti dalle province del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e dell’Istria saranno presenti per un confronto diretto con i relatori. A questa platea si aggiungerà la partecipazione da remoto di numerose altre scuole italiane, una scelta inedita che conferma la volontà del Centro Studi di aprire la ricerca accademica e l’approfondimento culturale alle nuove generazioni.
Il convegno è il seguito ideale di quello che si è tenuto a maggio a Ostia (Pasolini, un poeta che non muore), a testimoniare un percorso unitario di rilettura del suo pensiero.
Il pubblico sarà formato in gran parte da oltre 500 studenti che arrivano dalle diverse province del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e dell’Istria, protagonisti di un confronto diretto con i relatori e, di grande portata è anche la partecipazione di altre scuole italiane che seguiranno da remoto. Una scelta inedita che conferma la volontà del Centro Studi di aprire la ricerca accademica alle nuove generazioni.



