Sarà speciale l’undicesima edizione del Premio Volponi, il prestigioso premio letterario nazionale sulla letteratura di impegno civile che prende il nome dalla figura e dall’opera del grande scrittore urbinate Paolo Volponi, oggi ingiustamente dimenticato, di cui quest’anno ricorre il ventennale della morte. Peraltro, proprio in questi giorni, presso la Sala Convegni dello straordinario Palazzo Ducale di Urbino, è in corso un convegno di studi internazionale intitolato “Volponi estremo”, organizzato dall’Università degli studi di Urbino Carlo Bo, in collaborazione con il Teatro Cust 2000, l’ERSU Collegio internazionale, il Comune di Urbino, la Regione Marche e lo stesso Premio letterario. Fino a venerdì 31, si alterneranno 41 studiosi provenienti da tutto il mondo, soprattutto giovani ricercatori, assegnisti e dottorandi, impegnati in ricerche innovative sullo stesso Volponi. Tra i relatori anche Angelo Ferracuti, membro della giuria tecnica del Premio (con Enrico Capodaglio, Massimo Gezzi, Massimo Raffaeli ed Emanuele Zinato) ed organizzatore dello stesso insieme a Giuseppe Buondonno, ex assessore alla Cultura della Provincia di Fermo.
Le iniziative a corona del Premio vero e proprio si apriranno invece ufficialmente il 13 novembre, per approdare alla serata finale di sabato 29, quando al Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio saranno presentati i vincitori (Giorgio Falco con la La gemella H; Francesco Pecoraro con La vita in tempo di pace; Luca Rastello con I buoni) e soprattutto la Giuria popolare, composta da circa 100 membri, decreterà il Super-Vincitore del Premio di questo 2014. E, ancora, a Corrado Stajano e Giambattista Tofoni (TAM Tutta un’Altra Musica) verranno consegnati rispettivamente il Premio “Lettere ed arti” ed il Premio “Cultura e impresa”.
Ma, come si diceva, il Premio sarà speciale anche per un altro motivo. Infatti, con tutta una serie di manifestazioni preliminari alla cerimonia di chiusura, soprattutto rivolte ai giovani, sarà indagato e valorizzato il rapporto tra Volponi e Pasolini, scrittori e intellettuali che furono uniti anche dall’affetto personale e dalla stima reciproca. “Caro Pier Paolo – scrisse Volponi all’amico il 26 agosto 1975- mi aiuti, anche da lontano, con i tuoi silenzi”.
“Questa undicesima edizione – sottolinea così Giuseppe Buondonno – unisce idealmente due anniversari tristi ma importanti: il ventennale della morte di Volponi quest’anno e il quarantennale della scomparsa di Pasolini il prossimo; due intellettuali diversi ma vicini, profondamente legati sul piano culturale ed umano. Per questo, insieme al Centro Studi Pasolini di Casarsa della Delizia, in provincia di Pordenone, abbiamo voluto dedicare una parte consistente delle iniziative a Pier Paolo Pasolini. E proprio a Casarsa presenteremo il Premio Volponi, ricordando queste due figure che ci mancano moltissimo e che hanno ancora molto da dire al nostro Paese”.