di Cristiano Sanna
www.spettacoli.tiscali.it –12 novembre 2013
E’ in linea di partenza il nuovo film di Abel Ferrara, corrosivo regista del cinema indipendente americano che intende realizzare una pellicola su Pier Paolo Pasolini. Qui le prime anticipazioni sulle sue intenzioni e sull’attore cui intende affidare il ruolo del grande poeta e intellettuale.
Scompariva il 2 novembre di 38 anni fa. Dopo aver sferzato l’Italia del boom e delle stragi, delle connivenze e delle convergenze parallele con il suo Io so. Dopo essersi fatto amare e odiare come solo i veri, potenti intellettuali sanno fare. Una vita violenta, quella di Pier Paolo Pasolini, scheggia impazzita nel fianco di un Paese retrivo e molto più intollerante e razzista di quanto, perfino oggi, 38 anni dopo, si riesca ad ammettere. “Abbiamo perso un poeta vero, di poeti ne nasce uno ogni cento anni” disse un rabbioso e commosso Alberto Moravia dopo l’assassinio di Pasolini.
Oggi la sua storia è nelle mani di un altro artista incontrollabile, Abel Ferrara. Il mondo non è finito alle 4:44, come profetizzava il precedente film Last Day On Earth dell’autore di Il cattivo tenente, Fratelli e The Addiction. Ma ce la sta mettendo tutta per farsi il più male possibile.
Di certo, quel 2 novembre 1975 è finito nel sangue e nella violenza un mondo poetico, artistico, perfino morale. Restano domande ammantate di ira e amarezza: chi ha davvero spento la voce del grande poeta friulano? Ferrara non teme il ridicolo né il rischio: “Farò il nome di chi lo ha assassinato”.
A interpretare Pasolini nella versione cinematografica di Ferrara, in fase di pre-produzione, sarà Willem Dafoe. Proprio l’attore di Platoon, L’ultima tentazione di Cristo e Spider Man, che con il regista newyorkese ha già incrociato le lame sui set di New Rose Hotel e Go Go Tales. Sempre più “italiano” (l’attore è sposato con la regista Giada Colagrande), Dafoe ha un volto spigoloso, espressivo e sofferto che amplifica la curiosità di vederlo nei panni di Pasolini, fino al giorno del delitto al lido di Ostia.
E’ una ricognizione nel mondo artistico ma anche interiore di Pier Paolo Pasolini quella che ha intenzione di fare Abel Ferrara. Raccontare la sua vita di violente contraddizioni. Il suo essere comunista, omosessuale e cattolico, dividersi tra l’amore per le borgate, i ragazzi di vita, le passeggiate alla stazione Termini e il ritorno tra le braccia della madre.
“Mostrerò la passione di Pasolini e per Pasolini” – ha anticipato Ferrara – “A dicembre comincio a girare a Roma, con soldi che, a proposito di paradossi, non provengono dall’Italia ma dal Belgio e dalla Francia”. Le riprese cominciano a dicembre e dureranno sei settimane. Prima bisognerà intervistare chi ha conosciuto personalmente Pasolini. “Ma finché non ho abbastanza soldi non lo faccio” specifica il regista, “credo solo a quelli che pago”.
*Foto in copertina: © Vittorio La Verde