Pasolini e L’usignolo della Chiesa cattolica
http://www.letteratura.rai.it/ – http://messaggeroveneto.gelocal.it/
3 settembre 2013
Ci vuole un grande poeta per immergersi nella parola di Pasolini, lasciandosi alle spalle la sua drammatica vicenda umana e le interpretazioni sociali e politiche che solitamente tengono banco quando si parla di questo autore. Il poeta premio Viareggio 2012 Pierluigi Cappello, friulano di Chiusaforte, ci introduce a L’usignolo della chiesa cattolica, la prima raccolta di versi di Pier Paolo Pasolini, “una pietra dura che poi una volta scalfita apre in tutte le direzioni poetiche che Pasolini condurrà e prenderà”. I versi dell’Usignolo nascono da una ferita, una lacerazione profonda che si fa domanda sul come vivere la vita, sospesi tra il limite della nostra corporeità e il nostro desiderio di infinito, tra angoscia e meraviglia.
Angoscia e meraviglia è andato in onda su RaiStoria il 18 settembre alle ore 19.20, in replica lunedì 23 settembre alle 12.00 e su RaiTre alle 01.10 il 2 ottobre 2013. Insieme a L’usignolo della chiesa cattolica di Pier Paolo Pasolini, anche Il bambino bruciato di Stig Dagermann e il grande classico francese Nôtre dame de Paris di Victor Hugo. Per i classici Eraldo Affinati racconta Incendi di R. Ford e per le novità Maria Agostinelli Almanacco degli accidenti di Ştefan Agopian.
Vedi anche da pasolini.net:
Pierluigi Cappello che ricorda il grido di Moravia…
Pierluigi Cappello a Casarsa
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Il poeta Pierluigi Cappello dottore honoris causa
di Giacomina Pellizzari
http://messaggeroveneto.gelocal.it/ – 14 settembre 2013
L’università di Udine laurea in Scienze della formazione lo scrittore di Chiusaforte. La consegna il 27 settembre 2013 nell’ex Blanchini. Fabbro: è una persona eccezionale
Laurea ad honorem in Scienze della formazione al poeta Pierluigi Cappello. A proclamare dottore honoris causa l’autore di versi tra i più apprezzati del momento e del romanzo Questa libertà (Rizzoli editore) sarà il rettore dell’università di Udine, Cristiana Compagno.
La cerimonia si svolgerà il 27 settembre, alle 11, nel polo umanistico di via Margreth, già sede dell’ex istituto Blanchini. Nella sua prolusione il professore di Antropologia, Giampaolo Gri, ripercorrerà il legame tra Cappello e il Friuli. Un legame profondo che unisce le diverse anime di questa terra.
A proporre all’allora preside della facoltà di Scienze della formazione, Gian Luca Foresti, di laureare ad honorem il poeta di Chiusaforte è stato il professore di Fisiologia Franco Fabbro, dopo aver invitato Cappello a tenere un corso di Educazione alla poesia e constatato, proprio in quell’occasione, il suo livello di conoscenza.
«E’ una delle persone più colte che conosca» racconta Fabbro secondo il quale «alcuni centri per la cultura in Friuli avrebbero dovuto avere a capo Cappello. Per lui – riconosce il professore – sarebbe uno svantaggio perché perderebbe tempo, ma per il Friuli sarebbe un onore perché Cappello è una delle persone più importanti in regione e forse anche in Italia».
Fabbro apprezza la «curiosità che il poeta dimostra verso i settori più diversi, nel suo campo è eccellente, ma per poter scrivere quelle cose deve confrontarsi con tutto quello che si fa nell’ambito della scienza». A colpire il professore è anche il modo in cui ha reagito Cappello all’incidente che l’ha costretto sulla sedia a rotelle: «Ha reagito al suo problema scrivendo poesie, la forma più alta della cultura. E’ una persona eccezionale».
Come lo è Questa libertà il romanzo che va letto almeno due volte per cogliere le sfumature e gli spunti di riflessione che offre il racconto. «Mentre nel nostro mondo – insiste Fabbro – sembra essere il potere la via da seguire per avere di più, Cappello ci insegna che sono la cultura e la poesia a dare la vita». E Fabbro lo paragono a un eroe così come lo intendevano i greci che dissero: «La vita può essere vissuta eroicamente».
Su questi concetti si baserà la motivazione della laurea ad honorem che il Senato accademico ha deciso di assegnare al poeta di casa nostra. E proprio perché la poesia di Cappello è frutto di una ricerca interiore, la cerimonia sarà celebrata nella giornata in cui l’ateneo aprirà le porte dei laboratori nell’ambito della “Notte dei ricercatori”.
L’iniziativa promossa dalla Commissione europea nell’ambito del Settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico vuole far incontrare i ricercatori con il grande pubblico in diverse città e nello stesso momento.
Nel nordest, oltre a Udine, hanno aderito le università di Trieste, Venezia, Padova e Verona. In tutte queste sedi, alle 17, la gente entrerà nei laboratori e parteciperò alle conferenze organizzate dai vari gruppi di ricerca per illustrare i passi avanti compiuti nei vari campi: dalla medicina all’alimentazione senza dimenticare l’informatica o l’arte.
A Udine l’iniziativa sarà presentata lunedì, alle 11, nella sede di via Margreth dove si svolgeranno tutti gli eventi. A illustrare le varie attività divise in sei sezioni (scienza per la salute, scienza in cucina, scienza del paesaggio, scienza per il futuro, scienza nella quotidianità e la scienza incontra l’arte) saranno il prorettore e delegato alla Ricerca, Michele Morgante, la docente di Fisica e referente scientifico dell’iniziativa, Marina Cobal, e la responsabile delle relazioni esterne, Manuela Croatto.
In quella stessa notte saranno premiati anche i finalisti regionali al premio all’Innovazione Start Cup. Il vincitore parteciperà alla competizione nazionale.