Un cineforum e una mostra a Cervignano per analizzare l’amicizia e le collaborazioni tra Pasolini e Giuseppe Zigaina, il poeta e l’artista. Ne parla per “Il Friuli” il giornalista Andrea Ioime.
Pasolini e Zigaina: un sodalizio “sul set”
di Andrea Ioime
www.ilfriuli.it – 16 novembre 2015
Con il cineforum dedicato a “Zigaina nel film di Pasolini” prende avvio giovedì 19 novembre 2015 , al Cinema Teatro Pasolini di Cervignano, il progetto Zigaina e Pasolini: in scena, curato da Francesca Agostinelli, sostenuto dalla Regione Fvg e dal Comune di Cervignano del Friuli, con il patrocinio del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia. Il cineforum, organizzato dal Circolo Arci di Cervignano con l’associazione Teatro Pasolini (per la sezione cinematografica l’Associazione Bonawentura), presenta i tre film pasoliniani in cui collaborò, a diverso titolo, l’artista Giuseppe Zigaina: una collaborazione oggi quasi dimenticata, che segnò una delle affinità intellettuali più interessanti del secolo scorso.
Le proiezioni non procedono in senso cronologico: ad aprire il cineforum è infatti Medea, film del 1969, cui seguirà il Decameron (1972), mentre il terzo in ordine di proiezione sarà Teorema (1968), la prima delle pellicole che videro la collaborazione del pittore cervignanese.
Non poteva che essere così, vista la particolarità della location gradese di Medea e il coinvolgimento del territorio nella lavorazione delle parti girate in laguna nell’estate del 1969.
Il cineforum ricorderà gli elementi principali della collaborazione Pasolini-Zigaina, ripercorrendo le vicende che caratterizzarono in modo differente, e talvolta divertente, la storia di quel sodalizio. In Teorema, Pasolini chiamò l’amico pittore come consulente per il colore e per le tecniche pittoriche, e lo incaricò di eseguire tutti i grandi lavori che nel film appaiono come opera del giovane Pietro. In Medea, l’artista ebbe il ruolo di far scoprire a Pasolini, uomo di fiume, i silenzi della laguna e di condurlo in un mattino settembrino in quegli orizzonti larghi da lui descritti proprio nel racconto Medea. Furono questi a orientare le scelte dell’amico che, sempre nel racconto di Zigaina, individuò il carattere sacrale e mitico del luogo, divenuto location per diverse scene del film, con Zigaina che al timone della sua ‘Istambul’ portava ogni giorno Maria Callas sul set. Nel Decameron, infine, il pittore si trasformò in attore e nelle vesti del Frate Santo confessò Ser Ciappelletto, interpretato dall’attore Franco Citti: sette minuti di recitazione straordinaria.
La storia sarà raccontata anche attraverso una mostra di foto di scena e materiali tratti da archivi privati, tra cui l’archivio Zigaina e l’archivio Aldo Venier, una mostra che a febbraio 2016 coronerà l’intero progetto.