A quaranta anni dalla morte, Pasolini seduce anche la Scozia con il capolavoro filmico del suo Vangelo secondo Matteo. E’ quanto avverrà mercoledì 25 e giovedì 26 marzo 2015 a Edimburgo, grazie all’Istituto Italiano di Cultura della città, diretto da Stefania Delbravo, e al concorso di una prestigiosa cordata di enti culturali e centri di ricerca, quali l’Università di Edimburgo, la Filmhouse della città, la Fondazione Cineteca di Bologna e il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa. Quest’ultimo sarà rappresentato dal suo direttore Angela Felice, cui, insieme al professor Robert Gordon dell’Università di Cambridge, spetterà l’onore di aprire i lavori alle ore 16 presso l’Istituto Italiano di Cultura con una conversazione sull’impegno pasoliniano di Casa Colussi e sui preziosi materiali autografi e documentali che vi sono custoditi. A seguire, al Dipartimento di Italianistica dell’Università di Edimburgo, alle ore 17.30, la lectio magistralis dal titolo “Pasolini’s Passion” dell’autorevole studioso Paolo Valesio, professore emerito di Letteratura italiana alla Columbia University e Presidente del Centro Studi Sara Valesio di Bologna. La conferenza sarà accompagnata da una breve tavola rotonda, animata ancora da Angela Felice e Robert Gordon, e in chiusura dalla visione dei filmati del 1963 La ricotta e Sopralluoghi in Palestina, da inquadrare come un dittico di necessaria premessa alla realizzazione nel 1964 del Vangelo secondo Matteo. Quest’ultimo sarà poi proiettato alle 17.45 di giovedì 26 marzo alla Filmhouse di Edimburgo, dove già dal 6 marzo (chiusura il 4 aprile) sono esposte 27 foto scattate sul set del film da Angelo Novi e provenienti dal ricco fondo fotografico del Centro Studi -Archivio Pier Paolo Pasolini della Fondazione Cineteca di Bologna. Una intensa iniziativa nel segno di Pasolini, dunque, poeta-cineasta sempre più ricordato e studiato fuori dei confini nazionali anche grazie all’attenzione di quelle cittadelle e di quei presidi dell’intelligenza e della storia del Belpaese che sono all’estero gli Istituti Italiani di Cultura.
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