A Meduna di Livenza, in provincia di Treviso, è attiva una piccola casa editrice, che si intitola Alba edizioni o, meglio, che è una “famiglia”, come preferisce chiamarla il suo giovane fondatore Giacinto Bevilacqua sul sito di riferimento (www.albaedizioni.it). E infatti, come in un luogo amico di accoglienza, vi sono promossi e incoraggiati i libri che possano dar voce al territorio del nordest, alla sua storia e ai suoi personaggi esemplari, anche oscuri, nell’impegno –si legge sempre sul sito- di far dialogare la tradizione con i tempi moderni e comunque di “esplorare, capire, conoscere e imparare”.
Il catalogo di Alba, già ricco di vari titoli interessanti (uno per tutti: il romanzo di Giulio Serra Nel nordest la mafia non esiste, prefato da don Luigi Ciotti), è ora impreziosito da una nuova pubblicazione, con cui Giacinto Bevilacqua, che ne è l’autore, ha voluto rendere omaggio a Pasolini a 40 anni dalla morte, perlustrandone soprattutto l’impegno legato alla biografia casarsese e friulana e per questo raccogliendo i contributi di alcuni studiosi di quel periodo, fondamentale per la formazione sentimentale, culturale e letteraria del giovane Pier Paolo.
Si tratta del libro Pasolini ti ricordo ancora, che sarà tenuto a battesimo sabato 3 ottobre 2015, alle ore 14.30, nella magnifica cornice medioevale del Castello di Susegana, dove si tiene la 13.ma edizione di “Libri in cantina”, mostra nazionale della piccola e media editoria quest’anno rappresentata da ben 80 editori provenienti da tutta Italia. Alla presentazione di questa nuova pubblicazione saranno presenti accanto a Bevilacqua anche Otello Bosari, Angela Felice e Paolo Medeossi, tre tra le cinque firme cui si devono i testi raccolti nel libro, reso suggestivo anche dalle fotografie di Antonio Ros.
“Ricordare Pier Paolo Pasolini a 40 anni dalla sua tragica scomparsa – si legge nel comunicato stampa diffuso da Alba edizioni – non è operazione semplice. Primo perché il rischio di scadere nella retorica è concreto. Secondo perché trovare qualcosa di nuovo e di suggestivo su uno dei più grandi intellettuali europei del Novecento è un’impresa. Pasolini ti ricordo ancora, libro di Giacinto Bevilacqua, va al cuore del problema interpellando quattro fra i maggiori studiosi del Pasolini friulano: Nino Roman con il quale si è approfondito il periodo sacilese di Pasolini, Giuseppe Mariuz che ha indagato la vita quotidiana e privata di Pasolini a Casarsa della Delizia, Otello Bosari che ha preso in esame l’impegno politico di Pasolini e Angela Felice che ha illustrato i servizi del Centro Studi Pasolini di Casarsa da lei diretto. Scrive il giornalista e promotore culturale Paolo Medeossi nella sua prefazione: «Il libro non racconta dettagli clamorosamente inediti o scandalosi (come è di moda al giorno d’oggi, per colpire l’attenzione stremata della gente), ma offre molti spunti di riflessione per inquadrare questa vicenda settennale che i friulani accorti devono conoscere, approfondire, far propria, per i significati che a essa si legano. Una personalità come quella di Pasolini resta centrale nel mondo friulano, e di una attualità sconcertante, vista la sua capacità profetica su tutto e tutti. Un “profeta apocalittico” (come afferma Otello Bosari in questo libro), con il quale è necessario fare i conti, sempre». Per tutta la sua breve vita Pasolini rimase legato come da un cordone ombelicale ai luoghi della sua infanzia e giovinezza. Centrali nella sua formazione umana e artistica, in particolare, sono stati due paesi che ricorreranno spesso nelle opere giovanili e postume e nella memorialistica. Si tratta di Sacile e di Casarsa della Delizia. La dettagliata biografia e l’apparato fotografico a colori curato da Antonio Ros restituiscono all’intellettuale e al Friuli da lui conosciuto, frequentato e apprezzato una nuova freschezza con la quale poter avvicinarsi con maggiore disinvoltura e genuinità al mito Pier Paolo Pasolini”.