Giovedì 7 luglio 2016, alle ore 18.30, una preziosa iniziativa animerà la comunità di Versuta, il piccolo borgo contadino che costituisce l’ultima propaggine del territorio casarsese, al confine con quello di San Vito al Tagliamento. Su iniziativa della Parrocchia di San Giovanni Battista, in collaborazione con il Comune di Casarsa e con l’associazione “La Beorcja”, sarà presentato infatti il progetto di restauro degli intonaci storici e degli affreschi esterni dell’antica Chiesa di San’Antonio Abate, cuore del minuscolo villaggio e scrigno incantevole di arte medioevale.
Dopo i saluti del Parroco di San Giovanni, don Giancarlo Pitton, e del Sindaco di Casarsa Lavinia Clarotto, toccherà al restauratore Stefano Tracanelli illustrare le articolazioni del progetto, che intende tutelare e riportare a rinnovata freschezza i pregevoli affreschi che illuminano le pareti interne ed esterne della piccola chiesa.
“Chiesetta rosa” la definì Pasolini, che a causa dei pericoli di guerra si trasferì a Versuta con la madre Susanna alla fine del 1944, rimanendovi poi fino al 1947 e soprattutto maturando nel minuscolo villaggio esperienze decisive per la sua formazione sentimentale, poetica e culturale. Di quel periodo resta traccia nelle tante pagine in cui il giovane poeta, già infaticabile, decantò le suggestioni esercitate sulla sua acuta e generosa sensibilità dall’ambiente di Versuta, dove egli dette vita anche a una libera scuola per i ragazzi, cui la guerra impediva di frequentare le lezioni regolari, e dove soprattutto fondò il mitico sodalizio dell’Academiuta di lenga furlana. Tra Pasolini, Versuta e la sua piccola chiesa intercorse dunque un profondo legame d’affetto, d’arte e di vita, su cui, a chiusura dell’incontro, si soffermerà con una breve nota Angela Felice, direttore del Centro Studi Pasolini di Casarsa.