Domenica 30 agosto 2015 sarà inaugurata a Villa Sorra (Modena) un’installazione con dieci sagome a grandezza naturale che rendono visibile l’atmosfera del set dell’ultimo e più indigeribile film di Pasolini, Salò e le 120 giornate di Sodoma, girato nel 1975 proprio nel complesso della villa. Le sagome riproducono le foto scattate sul set dalla fotografa inglese Deborah Beer, ora messe a disposizione da Cinemazero di Pordenone, partner di questa originale iniziativa espositiva nata da un’idea di Fausto Ferri, della Galleria Civica di Modena. La mostra, promossa dalla Fondazione Cineteca di Bologna, vede la partnership dell’associazione “XVS Per Villa Sorra” e dei comuni proprietari dell’antica ed elegante magione, edificata nel 1699 nel cuore della campagna tra Modena e Bologna.
Qui di seguito il comunicato stampa diffuso dagli organizzatori della fotoinstallazione le cui sagome resteranno probabilmente per sempre là dove ora sono state posizionate, fino alla consunzione.
Villa Sorra set di “Salò”
www.bologna2000.com – 28 agosto 2015
È la primavera del 1975. Pier Paolo Pasolini dirige macchine da presa e persone. Il poeta e regista si trova a Villa Sorra, nelle campagne di Castelfranco Emilia, per girare alcune scene del suo ultimo e discusso film Salò e le 120 giornate di Sodoma. La villa è “blindata” e le riprese, che coinvolgono giovani comparse reclutate tra la gente di Castelfranco, sono avvolte nel mistero. Oggi, a quarant’anni dalla morte di Pasolini e dall’uscita del film, si può ricostruire quel che accadde e dipanare il mistero: basta varcare la soglia di Villa Sorra e interrogare le sagome a grandezza naturale realizzate a partire dalle fotografie di Deborah Beer. Fu lei a registrare ogni istante di quei giorni, raccontando in un rigoroso bianco e nero la scena nel suo farsi, ripetersi e definirsi.
L’installazione – presentata alla stampa venerdì 28 agosto 2015 dall’assessore alla Cultura del Comune di Modena Gianpietro Cavazza, dal sindaco di Castelfranco Stefano Reggianini, dall’autore Fausto Ferri e da Giuseppe Modena dell’associazione “XVS Per Villa Sorra” – si compone di dieci sagome collocate proprio dove erano state scattate le foto: c’è il regista seduto su una panchina a riflettere, o intento a dare indicazioni davanti alla facciata della villa; ci sono gruppi di ragazzi, a cui Pasolini spiega cosa devono fare, e maturi attori in posa nella Limonaia.
Il progetto espositivo, che si inaugura domenica 30 agosto a Villa Sorra alle 18 con la partecipazione di Massimo Mezzetti, assessore alla Cultura della Regione Emilia – Romagna, e degli assessori alla cultura dei Comuni di Modena, Castelfranco, S. Cesario e Nonantola, si realizza nel 40.mo anniversario della tragica morte di Pasolini, commemorata dalla Regione Emilia – Romagna e dalla Cineteca di Bologna. E proprio la Fondazione Cineteca di Bologna ne è la promotrice, con il Centro Studi-Archivio Pier Paolo Pasolini e l’associazione per Villa Sorra, patrocinata dai Comuni di Modena, Castelfranco Emilia, Nonantola e S. Cesario, con la collaborazione di Cinemazero di Pordenone che ha messo a disposizione le immagini del fondo Bachmann-Beer.
Il progetto espositivo è a cura di Fausto Ferri, con il supporto organizzativo di Giuseppe Modena. Le fotografie da cui sono state tratte le sagome in scala reale sono di Deborah Beer, mentre le immagini che compongono il catalogo sono di Massimo Trenti. “Sono quindi le impronte riflesse dello sguardo di Pasolini – spiegano i curatori – le sagome fotografiche a grandezza naturale che occupano gli stessi luoghi che furono scena e teatro delle riprese, che ci permettono di rivivere ciò che accadde in quei giorni, gli ultimi che videro il regista dietro la macchina da presa. Sono memorie di un set, frammenti di un racconto che racchiudono in sé la magia del cinema ma allo stesso tempo ci appaiono nella loro grande umanità”.
Notizie su Villa Sorra
Villa Sorra è una delle più importanti ville storiche del territorio modenese. Realizzata nel 1699 – una lapide scoperta nel 2013 riporta nelle prime due righe l’iscrizione Aedem hancce quam anno MDCXCIX Maria Antonius Sorra-, la villa è caratterizzata da una ricca decorazione pittorica. Il suo parco è considerato uno tra gli esempi più rappresentativi di giardino “romantico” dell’Ottocento estense.
Il complesso della villa è composto da diversi elementi: oltre all’edificio principale, di pregio architettonico, ci sono alcuni rustici, una serra, il parco storico, le rovine romantiche, le vie d’acqua, il giardino-campagna. L’insieme di questi elementi costituisce un campione pressoché unico di paesaggio agrario preindustriale, di grande valore storico, culturale e ambientale.
La tenuta, che conserva ancora oggi il nome dei Sorra (nobile famiglia che edificò il complesso e ne fu proprietaria per oltre due secoli), è dal 1972 di proprietà dei Comuni di Castelfranco Emilia, Modena, Nonantola e San Cesario sul Panaro. La villa si trova in via Prati 50 a Castelfranco Emilia.
Per informazioni: www.villasorra.it