La seconda sezione della mostra “L’Academiuta e il suo «trepido desiderio di poesia». Gli anni friulani di Pasolini”, che segue quella sugli anni bolognesi di Pier Paolo Pasolini, è dedicata alla nascita dell’Academiuta di lenga furlana e alla produzione della rivista Stroligut, di cui i materiali esposti permettono di seguirne l’evoluzione. Nell’agosto del ’43 Pasolini è chiamato alle armi a Pisa. L’8 settembre, a Livorno, mentre il suo reparto viene fatto prigioniero dai tedeschi, riesce a fuggire in maniera romanzesca e a rientrare avventurosamente in Friuli.
A Casarsa ci sono alcuni appassionati di poesia, tra cui Riccardo Castellani e Cesare Bortotto, con i quali cerca di costituire un nuovo sodalizio culturale che si propone di pubblicare una rivista. Nasce così lo «Stroligut di cà da l’aga» (aprile e agosto 1944), “dolce, piccolo e bello”, il cui nome prende ispirazione dallo «Strolic furlan», almanacco che la Società Filologica Friulana eredita dal poeta Pietro Zorutti.
In seguito, il 18 febbraio 1945, mentre in paese i bombardamenti aerei diventano incessanti, a Versuta prende le mosse l’«Academiuta di lenga furlana» con l’idea di conferire al friulano una nuova dignità linguistica e letteraria. Tra i fondatori, oltre a Pasolini, il cugino Nico Naldini, Cesare Bortotto, Riccardo Castellani, Federico De Rocco, Pina Kalc, Bruno Bruni, Ermes e Ovidio Colussi, Fedele Girardo, Virgilio Tramontin. La rivista ora si chiama semplicemente «Stroligut» e ne usciranno solo due numeri, nell’agosto 1945 e nell’aprile 1946, con l’intento dichiarato di rivolgersi ad una platea di lettori friulani più ampia. Lo stemma dell’Academiuta con l’ardilut (la dolcetta) viene disegnato da Rico De Rocco.
Nel giugno del ’47 esce l’ultimo numero della pubblicazione, che cambia ancora veste e titolo: non si chiama più «Stroligut» ma «Quaderno romanzo» e si rivolge a un destinatario senza frontiere. I cinque numeri complessivi della rivista edita fra 1944 e 1947, oggi introvabili, sono esposti nella mostra dove si possono cogliere le diverse variazioni della testata, della lingua impiegata e del formato.
A completamento di questa sezione il racconto – e le tracce materiali – di un episodio pressoché sconosciuto. Nel gennaio del 1949 Pasolini scrive al giovane Tonuti Spagnol e a Novella Cantarutti informandoli di essere i vincitori, in sezioni diverse, del primo Concorso di poesia dell’Academiuta dedicato al fratello Guido, il partigiano “Ermes”, morto nell’eccidio di Porzûs. Il premio consiste in un “bellissimo quadro del pittore Anzil” per il primo e di un quadro di Zigaina per la poetessa di Navarons. Per la prima volta si potranno vedere in mostra, non senza emozione, le due lettere originali, il quaderno “rosa” con le poesie in friulano scritte a mano da Tonuti, compreso il sonetto “Matina” con cui vinse il concorso e la sua traduzione italiana, redatta e dattiloscritta da Pasolini, a indicare l’intenzione di pubblicazione, tuttavia non realizzata. E viene esposto per la prima volta anche il quadro di Anzil, recentemente donato al Centro studi dalla famiglia Spagnol.
– Vi aspettiamo per la terza pillola, che sarà dedicata a “Le edizioni della Academiuta”.