Sullo scaffale. Ristampa con integrazioni del saggio “Frocio e basta”

A distanza di quattro anni dall’uscita, l’editore Effigie ristampa Frocio e basta, il corrosivo saggio scritto a quattro mani dalla studiosa Carla Benedetti e dal fotografo e saggista Giovanni Giovannetti, impegnati a controbattere la versione “ufficiale” a sfondo sessuale del delitto Pasolini. La nuova edizione è integrata dai discorsi  di Eugenio Cefis, personaggio “nero” del romanzo incompiuto Petrolio in cui Pasolini progettava di inserirli.
Su questa nuova ristampa, una recensione apparsa su http://laprovinciapavese.gelocal.it del 5 aprile 2016, a firma m. pizz.
 

Pasolini e quella morte misteriosa. La ristampa di “Frocio e Basta”
di m.pizz.

http://laprovinciapavese.gelocal.it – 5 aprile 2016

Per anni, e con pochi scrupoli di verità, si è ricamato sulla versione ufficiale dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini, che ancora oggi resta uno dei buchi neri della notte repubblicana. Complice il fatto che a pochi venne il dubbio che quel traballante e contraddittorio scenario sessuale in cui venne collocato il massacro dell’intellettuale (1975), fosse una messinscena per coprire un delitto di ben altro tipo. E complice anche buona parte del “dorato” mondo della cultura italiana. Proprio dal depistaggio durato quasi quarant’anni prende le mosse, ancora una volta, il libro Frocio e basta, scritto a quattro mani da Carla Benedetti – critica letteraria, docente di letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Pisa – e Giovanni Giovannetti – saggista, fotografo, editor e giornalista “controinformatore” – ed edito da Effigie, che in questi giorni ne lancia una nuova ristampa (la prima edizione era del 2012).
Al depistaggio sulla morte di Pasolini si legano altri “misteri” della storia italiana, come l’assassinio di Enrico Mattei (1962) – su cui Pasolini stava indagando quando venne ucciso – o del giornalista Mauro De Mauro (1969), che sulla morte di Mattei aveva avanzato un’ipotesi “pericolosamente” veritiera. I due, dunque, morirono forse per la stessa ragione, perché troppo vicini alla verità sull’omicidio di Mattei, che si preparavano a divulgare, accusando Eugenio Cefis, successore di Mattei alla presidenza dell’Eni e fondatore della P2. In particolare, per Pasolini, Cefis rappresentava quella “mutazione antropologica della classe dominante” che avrebbe portato al “Paese orribilmente sporco” di oggi: non a caso ne fece personaggio centrale nel romanzo incompiuto Petrolio e ne avrebbe voluto pubblicare i discorsi, ma non fece in tempo. Come Lampi sull’Eni – l’appunto forse mai scritto da Pasolini o scritto e fatto sparire – anche i discorsi di Cefis sono un capitolo mancante. Carla Benedetti e Giovanni Giovannetti li pubblicano, a completamento di Frocio e basta.

Carla Benedetti
Carla Benedetti