In uscita il 26 maggio 2016 il volume Il linguaggio sportivo e altri scritti (1956-1993), che raccoglie i testi anche inediti di argomento sportivo dello scrittore Paolo Volponi, appassionato di calcio come l’amico Pasolini. Il volume, curato da Alessandro Gaudio, con prefazione di Massimo Raffaeli e postfazione di Darwin Pastorin, inaugurerà per “ad est edizioni dell’equatore” la collana “Binari”, diretta da Antonio Di Grado. Qui di seguito una scheda del volume, apparsa in rete come preannuncio-anticipazione.
“Il linguaggio sportivo e altri scritti (1956-1993)” di Paolo Volponi
www.aajtv.it – 11 maggio 2016
Gli articoli volponiani di argomento sportivo permettono di scoprire un altro volto di un grande romanziere e poeta italiano, Paolo Volponi: il volto dell’appassionato di pallone, in un’epoca in cui gli spalti degli stadi potevano vedere accesi sostenitori come, ad esempio, il bianconero Mario Soldati e il nerazzurro Vittorio Sereni. Si tratta di otto interventi, distribuiti lungo quarant’anni di ininterrotte riflessioni da parte di Volponi su questioni inerenti alla cultura, alla società, alla politica, all’arte.
Volponi, tifoso del Bologna come il suo grande amico Pier Paolo Pasolini e come Roberto Roversi, ama intervenire sulle questioni tattiche e tecniche, travestirsi da allenatore della nazionale; nel 1978, per esempio, è originale e sorprendente nel proporre ad Enzo Bearzot la sua personalissima formazione che presentava Pasinato in mediana, il furetto Filippi a centrocampo e, addirittura, Marco Tardelli libero. In questo contesto si inserisce il timbro nitido dell’autore de Le mosche del capitale: è per questo che, in appendice al volume, Alessandro Gaudio presenta un articolo inedito di Volponi nel quale l’autore urbinate propone il calcio e le sue norme come metafora di un sistema capitalistico alla deriva e alcune pagine, anch’esse inedite, tratte dai materiali preparatori delle Mosche del capitale. All’interno di questi preziosi documenti, messi a disposizione dagli eredi di Volponi, si possono notare l’arguzia e la sicurezza dei riferimenti del grande intellettuale urbinate nel discettare di argomenti calcistici (sorprendente la disamina sul ruolo di Roberto Boninsegna, attaccante della Nazionale di calcio, e persino sul suo carattere e sulle sue posizioni politiche) e il modo in cui essi vengano inseriti armonicamente tanto nell’impianto narrativo, quanto nella cornice culturale, storica e linguistica dell’Italia degli anni Settanta.
Colpisce l’efficacia che il progetto intellettuale delineato da Volponi in tutti gli scritti proposti, sia in quelli pubblicati sia nelle pagine inedite, continuerebbe ad avere anche oggi che ancor più ne sente l’urgenza. Ad aprire e chiudere il prezioso volumetto, gli scritti di Massimo Raffaeli, studioso e amico di Paolo Volponi, e di Darwin Pastorin, giornalista sportivo dalla gentilissima penna e dai raffinati gusti letterari.
[info_box title=”Paolo Volponi” image=”” animate=””](Urbino, 6 febbraio 1924 – Ancona, 23 agosto 1994) è considerato uno dei più grandi scrittori italiani del Novecento. A ventiquattro anni pubblica la sua prima raccolta di poesie: Il ramarro. Nella primavera del ‘54 conosce Pier Paolo Pasolini, da cui riceverà uno stimolo decisivo in direzione del romanzo. Tra i tanti pubblicati dal 1962 in poi ricordiamo Corporale (Einaudi, 1974), Le mosche del capitale (Einaudi, 1989), La macchina mondiale (Garzanti, 1965) e La strada per Roma (Einaudi, 1991). Con gli ultimi due si è aggiudicato, unico autore ad averlo vinto più di una volta, il premio Strega.
Alessandro Gaudio
Conseguita l’Abilitazione Scientifica Nazionale come professore di II fascia, collabora col Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione dell’Università della Calabria. Tra i suoi saggi più importanti La sinistra estrema dell’arte (2006), Lavorare con gli attrezzi del vicino (2011), Morselli antimoderno (2011). Sull’opera di Volponi ha pubblicato Animale di desiderio (2008).[/info_box]