Sullo scaffale. In rivista, il legame tra PPP e la Tuscia

E’ stato pubblicato in questi giorni da Vecchiarelli editore in Manziana, a cura di Silvio Cappelli, l’estratto dalla rivista “Culture del testo e del documento” intitolato Pier Paolo Pasolini, a quarant’anni dalla sua morte, a Chia, dove “i ragazzi fanno ancora i cacciatori di frodo e le madri cucinano cose buone in vecchie locande familiari nella stessa aria, nello stesso odore, nello stesso sole”.  

Rivista
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La pubblicazione nasce in occasione del quarantesimo anniversario della morte dello scrittore, regista e poeta Pier Paolo Pasolini, per ricordare la passione da lui profusa nella valorizzazione della cultura e del territorio viterbese, dove lui ha anche abitato, negli ultimi cinque anni della sua vita, all’interno della Torre di Chia. Nel testo viene raccontata dettagliatamente la presenza di Pasolini nel territorio viterbese dalla primavera del 1964, quando il regista per girare la scena del Battesimo di Gesù prevista nel film Il Vangelo secondo Matteo, dopo aver visionato molti luoghi, decise di fermarsi nei pressi di Chia, frazione di Soriano nel Cimino, per utilizzare il suggestivo panorama di una valle ricca di vecchi mulini, fino al giorno della sua morte avvenuta tragicamente il 2 novembre 1975.
La rivista “Culture del testo e del documento. Le discipline del libro nelle biblioteche e negli archivi”, edita da Vecchiarelli editore e diretta dal professor Piero Innocenti, diffusa a livello internazionale, ha un Comitato di redazione e un Comitato di consulenza di tutto rispetto, con il coinvolgimento di docenti universitari e laureati provenienti anche dalla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università della Tuscia.
Tra gli altri, Cristina Cavallario, Gabriella Ciampi, Elio D’Auria, Gianna Del Bono, Marianna Di Geronimo, Manuela Grillo, Luciano Osbat, Paolo Procaccioli, Gino Roncaglia, Marielisa Rossi e Fabio Tassone.

"Culture del  testo"
“Culture del testo e del documento”, 48/2015