Riceviamo e segnaliamo volentieri la recensione di Elisabetta Michielin al recente saggio di Anna Tonelli Per indegnità morale. Il caso Pasolini nell’Italia del buon costume (Laterza, 2015), che ricostruisce e contestualizza lo scandalo e la vicenda processuale a seguito dei noti fatti di Ramuscello che costarono a Pasolini l’espulsione dal PCI e la perdita del lavoro da insegnante, determinando una svolta traumatica nella sua vita. La recensione è apparsa in rete sulla rivista on line www.storiastoriepn.it dell’8 dicembre 2015.
“Per indegnità morale” di Anna Tonelli. Una recensione
di Elisabetta Michielin
www.storiastoriepn.it – 8 dicembre 2015
Il 26 ottobre del 1946 Pier Paolo Pasolini venne espulso dalla Federazione del PCI di Pordenone “per indegnità morale”. Subito su “l’Unità” comparirà il famigerato trafiletto del compagno Carlino, Ferdinando Mautino, della Federazione del PCI di Udine che così commentava l’accaduto:
Prendiamo spunto dai fatti che hanno determinato un grave provvedimento disciplinare a carico del poeta Pasolini per denunciare ancora una volta le deleterie influenze di certe correnti ideologiche e filosofiche dei vari Gide, Sartre e di altrettanto decantati poeti e letterati, che si vogliono atteggiare a progressisti ma che in realtà raccolgono i più deleteri aspetti della degenerazione borghese.
L’espulsione fa seguito al clamore scandaloso suscitato dal comportamento di Pasolini che durante la festa di S. Sabina a Ramuscello si apparta con tre ragazzi del luogo con i quali si intrattiene sessualmente. Poi i ragazzi litigano fra di loro, la cosa si viene a risapere e il PCI espelle Pasolini prima ancora che quest’ultimo venga rinviato a giudizio per “corruzione di minorenni e atti osceni in luogo pubblico”. Perderà anche il lavoro di insegnante e di lì a poco deciderà di trasferirsi a Roma con la madre. Due anni dopo Pasolini verrà assolto, ma nel frattempo per lui tutto è cambiato. Non così per il Pci che entrerà, rispetto al caso, in un grande silenzio e in reticenze che ancora sussistono.
L’espulsione, è ormai assodato, avvenne su pressione della Federazione di Udine. Anna Tonelli autrice del bel libro, non si sottrae al compito di rileggere ancora una volta le carte dell’epoca e gli archivi del PCI, che però non contengono nessun riferimento diretto ai fatti, né tantomeno inediti. Secondo l’autrice è verosimile che l’incartamento riguardante il caso Pasolini sia stato fatto sparire volutamente in epoca posteriore, quando la figura del poeta era stata oramai completamente assimilata alla sinistra e agli stessi che lo avevano espulso, e quando la sensibilità in tema di diversità e omosessualità era notevolmente modificata rispetto agli anni ’50. Sia come sia, l’interesse principale di questa studiosa, che già ha scritto diversi saggi sul costume e la mentalità nella storia del PCI e della sinistra italiana, non è tanto volta alla ricostruzione dei fatti, che pure fa minuziosamente, ma piuttosto al clima culturale del dopoguerra riguardo la morale e il “buon costume”. La vicenda singolare di Pasolini viene indagata in quanto paradigma di un modo di intendere i diritti e le libertà delle persone allora largamente e trasversalmente condiviso.
La ricerca, supportata da una convincente analisi dei documenti, mostra infatti senza ombra di dubbio come ambedue le grandi forze in campo nei primi anni ‘50 (la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista), seppur su opposte sponde, condividessero la stessa visione moralista e bacchettona, lo stesso intento “pedagogico” nell’educare le masse, la stessa idea di famiglia come base “naturale” della società.
Se la Democrazia Cristiana non esitava a fare di chi “sbagliava” un bersaglio politico, (è noto che Pasolini poco prima dei fatti che gli costarono l’espulsione venne “avvisato” dagli avversari politici che se fosse rimasto nel Pci l’avrebbe pagata cara), il Partito Comunista, da parte sua, non era meno implacabile nel punire e nell’usare come esempio negativo chi si macchiava di una “colpa” come quella della omosessualità.
Erano tempi quelli in cui non solo il PCI, la Democrazia Cristiana e la Chiesa (quest’ultima l’unica che ne avrebbe avuto i titoli a ben vedere!) ma anche i giudici non resistono al moralismo. La sentenza di assoluzione di Pasolini e degli altri imputati, emessa dal tribunale di Pordenone l’8 aprile 1952 recita:
Il Collegio ritiene doveroso assolvere i tre imputati dall’imputazione di atti osceni con formula dubitativa, attinente al luogo, non alle modalità dei fatti, che non tornano certo ad onore di chi li commise e del Pasolini in particolare. (p.103)
L’autrice si sofferma, nel suo excursus, anche sul riavvicinamento di Pasolini al PCI, dopo quasi 10 anni, attraverso la collaborazione pluriennale alla rivista “Vie Nuove”, collaborazione mediata da Maria Antonietta Macciocchi, allora direttrice della rivista. A Pasolini viene affidata una rubrica di dialogo coi lettori; sarà questa l’occasione per instaurare un nuovo rapporto col PCI, rapporto sempre sofferto ma mai interrotto, che durerà fino alla morte del poeta e che contribuirà, insieme ai cambiamenti della società, a una visione più laica e meno moralista della diversità sessuale da parte del Partito Comunista. Ma ciò che la Tonelli imputa – giustamente – al PCI, non è solo il lungo silenzio ma anche la mancanza di una riflessione su questo silenzio e la disinvoltura con cui si è passati dalla condanna dell’omosessualità e dei diritti delle persone omosessuali all’accettazione (a dire il vero non senza contraddizioni e mal di pancia che ancora persistono) degli stessi come se la propria storia e il proprio atteggiamento censorio e repressivo non fossero mai esistiti e non avessero prodotto sofferenza.
[info_box title=”Anna Tonelli ” image=”” animate=””]insegna storia dei partiti politici e storia del giornalismo all’Università Carlo Bo di Urbino. Si occupa di storia culturale e sociale, collabora con “L’indice dei libri”. Fra i suoi libri Falce e tortello. Storia politica e sociale delle Feste dell’Unità, Laterza 2012; Gli irregolari. Amori comunisti al tempo della guerra fredda, Laterza 2014.[/info_box]