A San Pietroburgo e a Mosca, rispettivamente il 18 e il 19 novembre 2016, con il supporto dell’IIC di San Pietroburgo, è stato presentata la traduzione in russo curata dal poeta moscovita Kirill Medvedev della raccolta di Pier Paolo Pasolini La nuova gioventù, il libro-consuntivo di liriche friulane del grande artista italiano edito nel 1975. Sulla presentazione dell’opera a Mosca, ora accessibile anche ai lettori russi, qui di seguito una recensione di Vitalij Mikhajlyuk, che, presente all’incontro, ha intervistato il traduttore-poeta Kirill Medvedev e Angela Felice, direttore del Centro Studi Pasolini di Casarsa che gli ha fatto per un anno da consulente linguistico.
“La nuova gioventù” di Pasolini ora in russo
di Vitalij Mikhajlyuk
http://it.rbth.com/cultura – 22 novembre 2016
«Una lingua non sua, ma materna; non sua, ma parlata da coloro che egli amava con dolcezza e violenza, torbidamente e candidamente». Così, parlando di sé in terza persona, il 30enne Pasolini parlava della lingua friulana, nella quale scrisse La nuova gioventù, l’ultimo libro di poesie pubblicato in vita dallo stesso Pasolini. Adesso, dopo 41 anni, anche i lettori russi possono godere di queste poesie, grazie al poeta Kirill Medvedev che ha tradotto il volume in russo, pubblicato dalla casa editrice “Svobodnoe marxistskoe izdatelstvo”. Il 19 novembre l’opera è stata presentata alla libreria Pioner Bookstore di Mosca.
La presentazione è stata aperta da Angela Felice, direttrice del Centro Studi Pasolini [di Casarsa della Delizia, ndr., arrivata nella capitale russa proprio per questo evento. «Pasolini scrisse sette libri di poesie, di cui due in friulano, la lingua di sua madre che proveniva da Casarsa (in provincia di Pordenone, ndr) – ha raccontato Angela Felice -. Una volta, mentre si trovava nella casa materna, Pasolini sentì un giovane parlare in friulano. Era così commosso dal suono della lingua che decise di scrivere qualche verso in friulano».
Queste poesie vennero raccolte da Pasolini che le pubblicò poi a Bologna nel 1942. «Molti critici pensano che queste opere siano tra le migliori di Pasolini. Era giovane e la sua poesia era piena di sentimenti – ha spiegato la direttrice del Centro -. Lui scelse la lingua di sua madre e dei contadini per esprimere in modo diverso un’altra parte del proprio mondo. Con questa scelta Pasolini voleva anche opporsi al regime fascista, perché all’epoca i dialetti erano proibiti».
La lingua friulana venne usata da Pasolini in questo suo ultimo libro pubblicato nel 1975, ultimo anno di vita del poeta. «Comincia dalla speranza giovanile, dalla gioia e arriva alla disperazione. Si vede come il giovane Pasolini all’inizio usi una lingua più musicale. La parte finale invece è scritta in un friulano spento, freddo, non più lirico. Ed è proprio nei suoni che si esprime questa perdita di speranza. Lui riscrisse le sue poesie come se volesse fare una parodia di se stesso”.
Il compito di tradurre gli ultimi versi del poeta è stato affidato a Kirill Medvedev, saggista, fondatore della casa editrice “Svobodnoe marxistskoe izdatelstvo”, che aveva già tradotto alcuni libri di Pier Paolo Pasolini. Un anno e mezzo fa Medvedev si era infatti recato a Casarsa insieme a un gruppo di studiosi per capire l’ambiente in cui era nata La nuova gioventù. Il risultato di questo viaggio è la selezione delle poesie presentate al Pioner Bookstore.
»Ho avuto due obiettivi. Il primo era quello di non mutare il senso e di non cercare di esprimermi. L’altro era portare ai lettori il fascino, l’originalità del friulano, quello che attirava Pasolini – ha detto Kirill Medvedev –. Questa lingua incantava il poeta perché aiutava ad esprimere l’essenza delle cose. Non a caso lui usa frequentemente parole che indicano concetti generali, come per esempio il sole».
Sulla copertina della raccolta sono stati disegnati dei cavalli, in riferimento a un verso che dice “Bello come un cavallo”. Questa frase doveva essere il titolo del libro tradotto in russo, però l’erede di Pasolini non lo ha permesso. Il libro contiene anche alcune poesie scritte in lingua rutena: i ruteni sono un popolo che abita in Ucraina, Bielorussia e Serbia. Così come il friulano, il ruteno è ritenuto dagli scienziati in parte una lingua, in parte un dialetto. E inserendo nel libro dei versi in ruteno, Medvedev voleva mostrare la differenza tra l’italiano e il friulano, e come quest’ultimo possa essere considerato una lingua “ufficiale”.
«Questa raccolta può essere interessante per il lettore russo grazie alla combinazione dell’estetica e della politica. Pasolini bada al linguaggio, ma nello stesso tempo cerca di trasmettere idee politiche. In Russia, se uno si dedica all’estetica, non si interessa più della politica», ha spiegato Medvedev.