Dopo l’apertura del 21 luglio scorso, durerà fino al 9 novembre la mostra Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo Matteo cinquant’anni dopo. Nuove tecniche di immagine: arte, cinema, fotografia, la fortunata esposizione pasoliniana nella città dei Sassi che oggi è anche tra le finaliste candidate al titolo di capitale europea della cultura per il 2019, accanto a Lecce, Cagliari, Perugia, Siena e Ravenna. Nello splendido Palazzo Lanfranchi (con l’esposizione collaterale dell’arte contemporanea al MUSMA) si snoda un percorso che, tra documenti, interviste e cimeli, racconta la gestazione e la realizzazione del capolavoro di Pasolini, che ha dato una svolta alla storia del cinema. Su questa importante mostra il commento e le impressioni in rete del critico d’arte Lorenzo Madaro.
Lorenzo Madaro
www.exibart.com – 16 ottobre 2014
Siamo nel 1964 e sotto un cielo “ferocemente antico” Matera diviene Gerusalemme. È la Matera dei sassi, delle tradizioni ancestrali, delle grandi contraddizioni. Da vergogna nazionale a terra e approdo di culture internazionali. Cinquant’anni fa Pier Paolo Pasolini girava a Matera il suo Vangelo secondo Matteo. Un film sorprendente, intenso, che mise in scena anche le profonde antinomie di una terra profonda, meta di artisti, antropologi, intellettuali e registi, anche in tempi recenti. Questo il pretesto, il punto di partenza di un’articolata riflessione sulle “nuove tecniche di immagine”: arte, cinema, fotografia.
Sono state oggetto di approfondite analisi le estreme contingenze tra il cinema di Pasolini e la storia dell’arte, con le indagini di molti artisti della gloriosa storia dell’arte italiana: da Pontormo a – facendo un passo indietro – Giotto, che hanno poi ispirato anche molti artisti della contemporaneità.
Promossa dalla Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Basilicata, in stretta partnership con altre realtà, e curata dalla soprintendente Marta Ragozzino e da Giuseppe Appella, direttore del MUSMA, con Ermanno Taviani, docente di storia contemporanea nell’ateneo catanese e la collaborazione di Paride Leporace, direttore della Lucana Film Commission, la mostra è certamente l’evento dell’anno in città, visto che ormai dallo scorso anno è saltato anche il classico appuntamento con le grandi mostre di scultura nei sassi, che in questo 2014 hanno lasciato posto ad una mostra-rimpatriata di artisti di area lucana.
L’ideazione e l’elaborazione creativa, tra Roma, Assisi e la Palestina, le riprese e il montaggio del capolavoro pasoliniano sono al centro della prima sezione del percorso ospitato a Palazzo Lanfranchi, museo ricco di sorprese, con la sua collezione permanente dedicata alla scultura lignea di età medievale e moderna, e a un ricco repertorio pittorico del XVII secolo.
La seconda sezione è invece dedicata a due gruppi d’avanguardia contemporanei alla gestazione e realizzazione del Vangelo, ovvero il Gruppo Uno e il Gruppo 63. L’ultimo piano del palazzo, strutturato in un paio di grandi ambienti, presenta significative opere realizzate da i maggiori artisti attivi nel dibattito dell’epoca. Gastone Novelli, Achille Perilli, Toti Scialoja, Nicola Carrino, Nato Frascà, Pasquale Santoro, Giuseppe Uncini: tutti presenti con grandi sculture, provenienti da collezioni pubbliche e raccolte private, scovate una ad una da Appella, che per Matera ha avuto un ruolo decisivo nello svecchiamento del dibattito sull’arte, soprattutto per il concepimento di un museo come il MUSMA.
Una forte connotazione multimediale distingue un po’ tutto il percorso espositivo: video di repertorio, spezzoni di film, interviste inedite a studiosi e protagonisti, fotografie, opere di altri artisti. La mostra, nelle diverse sale, tra piano terra e i piani superiori, è quindi un racconto, un percorso di conoscenza che consente, anche grazie ad adeguati apparati didattici, di orientare il passaggio del pubblico non addetto ai lavori, che può così penetrare nell’immaginario visionario di Pasolini, proprio in questi mesi in cui il regista – anche grazie a recenti novità presentate al Festival del Cinema di Venezia – è ancora una volta al centro del dibattito.