È uscito, pubblicato da Marsilio, il libro Gettiamo il nostro corpo nella lotta. Il giornalismo di Pier Paolo Pasolini (collana Pasolini. Ricerche, 283 pagine) a cura di Luciano De Giusti e Angela Felice. Un volume atteso – che avrà la sua prima presentazione a Casarsa non appena sarà possibile organizzarla – nel quale viene indagato in tutte le sue fasi e le sue forme l’impegno giornalistico di Pasolini, che contrassegnò tutta la sua vita adulta: ebbe inizio negli anni della formazione universitaria e si prolungò fino alle soglie della morte con i celebri Scritti corsari. Un’attività cospicua e febbrile che qui viene per la prima volta sistematicamente analizzata, una ricognizione puntuale frutto del doppio convegno di studi che si tenne a Casarsa, organizzato dal Centro Studi Pasolini, nel novembre 2017 e nell’aprile 2018, il nono di una serie che ha permesso di sviluppare, negli anni, di volta in volta, tematiche diverse intorno all’opera dello scrittore, poeta, regista, ma anche giornalista, appunto.
Il volume è disponibile al Centro Studi Pasolini (quando sarà riaperto) e in libreria, oltre ad essere in vendita su Amazon e su numerose librerie online.
Il volume, così come lo fu il convegno, porta la firma di Angela Felice, studiosa di teatro e letteratura, già direttrice del Centro studi, scomparsa nel maggio 2018 e Luciano De Giusti, insegnante di Storia e semiologia del cinema, entrambi autori di diversi saggi e libri. E nel suo insieme illumina l’evoluzione dello sguardo di Pasolini sulla realtà, soprattutto italiana, in stretta correlazione con i cambiamenti del contesto storico, le mutazioni di quello antropologico, gli sviluppi del sistema culturale nel quale agiscono i media di cui il poeta si serve per svolgere il suo discorso e condurre una lotta che alla ne si fece arroventata controversia politica.
Tante le voci di studiosi, scrittori e professionisti dell’informazione che riflettono sullo specifico apporto di Pasolini alla pratica giornalistica, sulla quale egli imprime, con la passione di sempre, il marchio inconfondibile della sua sensibilità. Gli interventi raccolti sono di Stefano Casi, Gianfranco Ellero, Elvio Guagnini, Ricciarda Ricorda, Gian Carlo Ferretti, Anna Tonelli, Angela Felice, Raoul Kirchmayr, Filippo Milani, Valerio Valentini, Giampaolo Borghello, Giovanna Trento, Roberto Chiesi, Alberto M. Sobrero, Marco Dalla Gassa, Massimo Raffaeli, Filippo La Porta, Franco Arminio, Tommaso Di Francesco, Antonio Padellaro, Benedetta Tobagi, Silvia De Laude, Nicola Mirenzi, Simona Zecchi.
La copertina del libro ritrae Pier Paolo Pasolini nello studio della sua casa di Via Carini (1962). La foto è di Gideon Bachmann / © Archivio Cinemazero Images – Pordenone