Pubblichiamo volentieri l’efficace resoconto che la giovane Silvia Ermacora, studentessa del Liceo Artistico “G. Sello” di Udine, ha steso a proposito del convegno “Moravia, Pasolini e il conformismo” tenutosi a Casa Colussi il 21 marzo 2015 con la presenza degli studiosi Rino Caputo, Angelo Fàvaro, Alberto Granese e Maura Locantore, nonché dell’editore Carlo Santoli, direttore della rivista «Sinestesie». Di che ben sperare per il futuro, se dei giovani come questa ragazza dalla penna brillante paiono così sensibili al pensiero pasoliniano e ne ricavano stimoli intelligenti per riflettere anche sul loro presente generazionale.
Pasolini e Moravia: intellettuali, scrittori, amici
Incontro a Casarsa della Delizia all’insegna del dialogo
di Silvia Ermacora
Il 21 marzo ha segnato ormai l’inizio della nuova primavera. Ma al Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia ha determinato lo svolgersi, in più, di un piacevolmente atteso incontro. Si è trattato della conferenza sul rapporto tra due dei maggiori esponenti del Novecento letterario italiano: Pier Paolo Pasolini (del quale il paese friulano ha visto nascere le produzioni e gli studi giovanili) e Alberto Moravia. Tale legame è stato analizzato in particolare attorno alla tematica del “conformismo”, da entrambi gli scrittori ampiamente elaborata nelle rispettive riflessioni.
Il tema risulta oltremodo interessante nella trattazione, alla luce dei tempi che viviamo. Ormai il nostro mondo è diventato la manifestazione di quel famigerato conformismo che i due intellettuali, a loro tempo, cercarono di scongiurare. Inoltre ne è diventato l’esasperazione più spinta, a causa del fenomeno comunemente detto consumismo. La conferenza ha fornito un quadro ben definito di ciò per proseguire verso un ragionamento costruito sul dialogo tra più relatori. Lo spirito di tale confronto è stato meravigliosamente consono all’ambiente in cui si è svolto: immediatamente adiacente alla sala in cui si radunavano i ragazzi dell’Academiuta di lenga furlana (di pasoliniana ideazione) per portare avanti la tradizione filologica del dialetto casarsese. Come all’Academiuta, anche ai giorni nostri, si vuole che sia il dialogo la chiave di tutto, nella sua finalità di ricordare persone della nostra cultura che molto spesso stimolano la memoria all’estero, piuttosto che nella loro stessa patria. Per riunire questa patria nel ricordo e nella valorizzazione del passato, si sono radunati esperti da vari luoghi della penisola, su invito della direttrice del Centro Studi Angela Felice. Alberto Granese, Angelo Fàvaro, Maura Locantore e Rino Caputo sono nomi che fanno figura, inoltre, nella rivista culturale «Sinestesie», in quanto autori di approfondite analisi proprio nel volume dedicato al rapporto tra Pasolini e Moravia. Il direttore della rivista, Carlo Santoli, ha anch’egli contribuito con la propria presenza allo svolgimento dell’incontro friulano.
L’evento costituisce l’apertura di quella che sarà un’intensa serie di esperienze: ha dato il via, infatti, alla stagione primaverile di incontri sulla figura di Pier Paolo Pasolini, analizzata nella molteplicità delle sue azioni e riflessioni. La ricorrenza dei quarant’anni dalla morte del poeta avvalorerà le diverse iniziative e, nella speranza di coloro che le promuovono, farà in modo di suscitare l’interesse degli italiani spesso ignari. L’eredità che Pasolini ci ha trasmesso in modo sbalorditivo, oltraggioso, nascosto o fin troppo esplicito è qualcosa di troppo importante e complesso per non essere analizzato con una inusuale e anticonformistica calma.