“La lunga strada di sabbia” in mostra a Forio (Na) nei quadri di Riccardo Sanna

Aprirà sabato 13 ottobre alle 19 nella Sala Mostre del Torrione di Forio (Na) La lunga strada di sabbia, personale di pittura e omaggio dell’artista Riccardo Sanna a Pasolini e alla serie di reportage da lui firmati nel 1959 per la rivista «Successo» e successivamente pubblicati con titolo omonimo. La mostra sarà poi visitabile dal 13 al 28 ottobre con orario 18 – 22. Sanna ebbe occasione di conoscere personalmente Pasolini e la sua ultima dimora, la Torre di Chia, abitando nel medesimo comune di Soriano nel Cimino. Su indicazione dell’artista, pubblichiamo di seguito una breve introduzione alla mostra, firmata da Francesca Pandimiglio.

La lunga strada di sabbia
Interpretazione artistica e magia letteraria nei quadri di Riccardo Sanna

di Francesca Pandimiglio

Un piccolo granello di sabbia crea un mondo e da una piccola intuizione, nasce un’idea, una ricerca, un progetto, un percorso e così si giunge a La lunga strada di sabbia titolo dell’articolo di Pier Paolo Pasolini (uscito nel 1959 sul Corriere del Mezzogiorno, poi diventato libro) e della nuova mostra personale che Riccardo Sanna dedica al grande regista e letterato.
Un evento dove le opere di Sanna ispirate al territorio della Tuscia viterbese vissuto e amato da Pasolini tra i suggestivi ambienti del Castello e della Torre di Chia, compresi nel comune di Soriano nel Cimino, fino a Bomarzo, ad Orte e ad Ischia.
L’isola dell’arcipelago campano, detto anche delle Isole partenopee, che da tempo Sanna frequenta, è, il locus amabilia, la fonte di ispirazione della mostra dell’artista sorianese.
Nelle sue opere l’ambiente Cimino, e del viterbese, abbraccia l’atmosfera del mare blu intenso e cristallino flegreo.
Quindi La lunga strada di sabbia è un atto di amore verso l’Italia, quella pasoliniana dalle cento province, che alla fine degli anni Cinquanta non era ancora disturbata dal “genocidio culturale”, e quella dell’artista Sanna, altrettanto ricca di spunti culturalmente vivi, dinamici, creativi.
Il pennello del maestro e i tenui colori armonici e delicati che lui usa sulle sue tele sono la traccia sensibile dell’amore per quei mari e i lungomari aggrappati agli splendidi scogli e agli stabilimenti di pasoliniano ricordo.
Ma anche lo “spettacolo del brulichio infinito”, come Pasolini scriveva, che lo accompagnerà per tutta la costa italiana: “Ogni altro brulicare già a me noto è nulla, in confronto a questo.”
Quel brulichio che come per magia ritroviamo e interpretiamo nell’ambientazione rarefatta, a tratti avvolta nell’impressione, data dalla luce e nell’atmosfera nebulosa e vibrante che Sanna cattura nelle sue opere.