Un 2012 di importanti anniversari legati alla vicenda friulana della vita e dell’operosità di Pasolini, che abitò stabilmente nel casarsese durante e dopo la guerra, dal 1943 al 1949. Il grande poeta-intellettuale, nato “per caso” a Bologna 90 anni fa, licenziò infatti nel 1942 la sua prima raccolta di liriche Poesie a Casarsa, subito valorizzata da un critico avvertito come Gianfranco Contini. Nel 1952, a Roma, diede alle stampe l’antologia La poesia dialettale del Novecento, il cui saggio introduttivo fa ampio spazio anche alle espressioni in versi del Friuli e, naturalmente, alla stella fissa dell’”Academiuta”. Nel 1962, infine, uscì il romanzo Il sogno di una cosa, che, già iniziato a Casarsa, si ispira alle vicende del dopoguerra friulano, tra emigrazione e rivolte contadine per la mancata applicazione del Lodo De Gasperi. Questa rosa di fortunate coincidenze temporali motiva dunque il Centro Studi Pasolini di Casarsa, con il sostegno di Regione, Provincia di Pordenone e Comune di Casarsa, nonché di Banca FriulAdria Crédit Agricole, a dedicare il suo progetto annuale di iniziative al rapporto, fecondo e fondativo, ma non molto noto ai più, tra Pasolini e il Friuli, secondo un percorso a tappe deliberato di recente dall’Assemblea dei Soci alla presenza dell’Assessore Elio De Anna e avallato anche dal Comitato Scientifico, presieduto dal direttore Angela Felice e composto da Angelo Battel, Luciano De Giusti, Caterina Furlan, Gianpaolo Gri e Piergiorgio Sclippa. La prima puntata del percorso è fissata nei giorni di sabato 12 e domenica 13 maggio con un pacchetto di iniziative speciali, inserite tra l’altro nei materiali web e cartacei del programma nazionale “Case della memoria 2012” che in quel fine settimana prevede la valorizzazione museale in tutta Italia delle case dei grandi esponenti della cultura italiana, da Pirandello ad Agrigento a Pascoli a Barga o a Puccini a Celle di Pescaglia.
In particolare, a Casa Colussi, in collaborazione tra Centro Studi e Società Filologica Friulana, è in agenda nel pomeriggio di domenica 13 maggio un’agile riflessione a più voci sulla biografia del giovane Pasolini, con interventi, tra gli altri, di Romano Vecchiet, sulla passione ferroviaria del poeta in viaggio, Piera Rizzolatti, sul plurilinguismo della poesia pasoliniana, Maura Locantore, sul rapporto con Luigi Ciceri, Marco Salvadori, sulla Casarsa degli anni Quaranta, Angela Felice, sul Pasolini pedagogo. La giornata sarà conclusa in serata dalla proiezione del recente servizio Tv “Pasolini e il Friuli”, firmato dal giornalista Mario Rizzarelli per la Rai Fvg, ma soprattutto sarà sigillata dalla intitolazione della sala riunioni al ricordo di Luigi e Andreina Ciceri, generosi benefattori che, per lascito testamentario, donarono il prezioso patrimonio di autografi pasoliniani in loro possesso, ora custoditi nell’Archivio di Casa Colussi. A questo focus di metà maggio si aggiungerà poi, il 29 giugno, un’ulteriore tappa con il reading no-stop del romanzo Il sogno di una cosa, con il coinvolgimento di una nutrita pattuglia di lettori a rotazione. E ancora, in novembre, il punto di arrivo sarà dato dal tradizionale momento convegnistico che, quest’anno, sarà incentrato sul tema della lirica friulana di Pasolini, nella cornice di una riflessione scientifica sul filone novecentesco della poesia dialettale e inoltre in aggancio a quella concezione sacrale del mondo contadino che Pasolini teorizzò anche oltre il periodo casarsese. Una fucina viva di progetti, dunque, per il Centro casarsese, che inoltre è sempre più in rete operativa con significative realtà culturali nazionali e internazionali. Infatti il Centro figura tra gli Enti collaboratori della mostra pittorica che a Novate Milanese, su promozione Casa Testori (vernice giovedì 19 maggio alle 18), riunisce una retrospettiva organica di oltre 50 opere pasoliniane, tra oli e disegni, mentre, nell’area Alpe-Adria, sono già stati avviati proficui contatti di collaborazione con Innsbruck (Convegno: Friuli e Tirolo del Sud. Zone di frontiera come luogo d’incontro, 14 maggio, Italien-Zentrum/Institut für Systematische Theologie) e con la slovena città di Idrija, dove in autunno sarà apposta una targa sulla casa abitata dalla famiglia Pasolini nel 1930. Sarà dunque un anno speciale per il Centro casarsese, nel solco di un complesso e inquieto poeta, anche in friulano, da indagare con approccio severo, estraneo ad ogni acritica santificazione postuma.
*Foto in copertina: © Giovanni Castellarin