All’insegna della sobrietà si è tenuto il 2 novembre 2011 un sincero ricordo della figura di Pier Paolo Pasolini, nella ricorrenza della sua tragica scomparsa, nel cimitero di Casarsa della Delizia, davanti alla lastra spartana che ne custodisce le spoglie accanto a quelle dell’amata madre Susanna e, poco più in là, del fratello Guido, ucciso a Porzus, e del padre Carlo Alberto.
Nessun discorso retorico di circostanza, ma poche brevi parole, un omaggio discreto di fiori e un intenso minuto di accoglimento, al quale hanno partecipato Antonio Marinelli, assessore alla cultura del Comune, che da anni promuove la commossa iniziativa, il consigliere regionale Piero Colussi, il neo nominato assessore provinciale alla cultura di Pordenone Nicola Callegari e, per il Centro Studi Pasolini, il direttore Angela Felice, Marco Salvadori, Angelo Battel e Gian Paolo Gri. Per tutti, anche per il piccolo drappello di amici dell’indimenticato poeta friulano, la cerimonia senza clamori aveva il valore della testimonianza riconoscente, la stessa che motiva tutto l’anno tanti visitatori da tutto il mondo a venire a Casarsa per lasciare sulla tomba di Pier Paolo una rosa rossa, un biglietto d’amoroso rimpianto, un sassolino o una foto, come quella che ritrae Pasolini al Cimitero degli Inglesi davanti alle “ceneri” di Gramsci, lasciata qualche giorno fa da una mano pietosa.