75° anniversario del bombardamento su Casarsa, 4 marzo 1945

Il 4 marzo 1945, poche settimane prima della fine della guerra, Casarsa subì un devastante bombardamento aereo, nel corso del quale oltre agli ingentissimi danni alle case e alla stazione ferroviaria morirono 21 civili. La chiesa di Santa Croce, ilglisiùt, fu colpita da una bomba, che la sventrò, distruggendo gran parte degli affreschi del Pordenone e di Pomponio Amalteo. Tra le vittime anche Sante Colussi, padre di Ovidio ed Ermes. Pier Paolo Pasolini, a testimonianza della commozione che coinvolse tutto il paese, dedicò a questa tragedia la poesia intitolata A plansin li vis (Piangono le viti).
A plansin li vis
(Coròt)
 
A plansin li vis
e Santìn Pagura a li aveva sarpidis pulìt!
Vuei al à lassàt il nit,
e a restin, pleàs in tal so cuarp, i fis.
 
Crist, pietàt di lui e di lour
e di duciu chei ch’a patissin,
e di dut chel sanc inutil.
 
A plansin li vis
e in quanciu di lour ch’a li vevin sapidis pulìt!
E vuei, nuja:
muart, sanc, dolour,
e il soreli in tai nis.
 
Crist, fà passà chistis oris
di dolour massa alt
ch’a no rivin i cours a puartalu.
 
A plansin li vis,
e tu, Crist, dani coragiu di vivi enciamò
in ta chei cuarps finìs.
 
– Ciasarsa, Mars 1945
Piangono le viti
(Cordoglio)
Piangono le viti
e Sante Pagura le aveva potate bene.
Oggi ha lasciato il nido,
e rimangono, curvi, nel loro corpo, i figli.
Cristo pietà di lui e di loro
e di tutti coloro che soffrono
e di tutto quel sangue inutile.
Piangono le viti
e quanti di loro che le avevano potate bene!
E oggi nulla:
morte, sangue, dolore,
ed il sole nei nidi.
Cristo, fai passare queste ore
di dolore troppo alto
che non arrivano i cuori a portarlo
Piangono le viti, 
e tu, Cristo, dacci coraggio di vivere ancora
in quei corpi esausti.
– Casarsa, Marzo 1945
[In Ciasarsa San Zuàn Vilasil Versuta, Società Filologica Friulana, 1995.]