Scopriamo la mostra – Pillola n°7: Dai «Quaderni rossi» ad Amado Mio

Nella primavera del 1946 Pasolini inizia un diario intimo, scritto a penna su cinque quaderni scolastici dalla copertina rossa, i cosiddetti «Quaderni rossi» (attualmente conservati nel Fondo Naldini presso il Centro Studi di Casarsa). Il loro colore, come potranno constatare i visitatori, ora è di un rosa sbiadito e un paio di esemplari sono privi di copertina. Pagine di fronte alle quali ci si emoziona e in cui Pasolini riversa un tormentato monologo interiore, un’autoanalisi in cui affronta finalmente senza pudori il suo “destino di non amare secondo la norma”.

Pier Paolo Pasolini, Quaderno rosso V.

L’autore affidò i quaderni al giovane Nico Naldini al momento della sua precipitosa fuga a Roma con la madre Susanna. Il cugino li conservò in un cassetto segreto della sua stanza per poi dimenticarsene. Solo dopo la morte di Pasolini ampi stralci di questo diario segreto furono resi noti da Naldini: prima nel volumetto «Poesie e pagine ritrovate» (1980) e successivamente nella bella biografia «Pasolini, una vita» (1989).
Il primo quaderno si apre con una lettera dedicatoria a Stendhal; sono tre facciate datate Casarsa, 20 giugno 1946, subito cancellate. La quarta facciata si apre con un’intitolazione a caratteri maiuscoli, «PAGINE INVOLONTARIE (romanzo)», e una data intenzionalmente incompleta: «23 maggio 19…». Le ambizioni letterarie di queste pagine trovano ulteriore conferma anche nell’ultimo quaderno, che presenta un’altra intitolazione maiuscola, «IL ROMANZO DI NARCISO – terza parte – CON ALCINA, 7 ottobre 1947».

Pier Paolo Pasolini, Quaderno rosso III.

Questi cinque quaderni sono, sia pure con qualche mascheratura, il diario sentimentale di Pasolini, con rievocazioni dell’infanzia, dei primi anni a Casarsa, del primo amore, della guerra, dello sfollamento a Versuta e della morte di Guido.

“Amado mio”, a cura di Concetta D’Angeli, Milano, Garzanti, 1982. Il volume comprende due romanzi di Pasolini: «Atti impuri», con materiali mutuati dai «Quaderni rossi», e il successivo «Amado mio».

Nel 1982 vengono pubblicati presso Garzanti due brevi romanzi inediti, «Atti impuri», con materiali che provengono in buona parte dai «Quaderni rossi», e «Amado mio», con cui si ha la conferma definitiva degli intenti letterari di questa saga friulana.

La prossima “pillola” sulla mostra sarà intitolata “La stagione dell’impegno”!

– Fotografia di copertina: Quaderno rosso I, Pier Paolo Pasolini.