Nel giardino di Casa Colussi a Casarsa della Delizia, dalle ore 17 alle ore 22.30 di venerdì 27 giugno, si chiude con il progetto “Pasolini.Visioni di donne” il percorso di INCIPIT 2014, il ciclo di appuntamenti primaverili organizzato ogni anno dal Centro Studi casarsese per un avvicinamento leggero e fresco alle tante possibili facce dell’universo pasoliniano. Di particolare risonanza emotiva è poi questa ultima iniziativa, intesa a perlustrare la fitta rete di relazioni – esistenziali, affettive e letterarie- che il cantore friulano dei temporali e delle primule intrattenne con il mondo femminile, in un dialogo di confidenza e rispetto screziati anche di sfumature sentimentali e di sintonia interiore, fino ai confini inviolati della passione. Al centro sarà il rapporto non solo con la madre Susanna Colussi, alter ego di un simbiotico legame amoroso, ma anche con le tante donne preziose che hanno incrociato il proprio percorso di vita e d’arte con l’amico Pier Paolo: dagli anni bolognesi e friulani (con le figure di Pina Kalz, Novella Cantarutti, Enrica Cragnolini, Silvana Mauri, Giovanna Bemporad) al successivo periodo romano, dove spiccano i nomi di Elsa Morante, Dacia Maraini, Laura Betti, Adriana Asti, Anna Magnani, Maria Callas, Laura Betti, Silvana Mangano.
Originale sarà anche il modo in cui questo aspetto originale della biografia pasoliniana sarà perlustrato, in un singolare intreccio tra vari linguaggi espressivi e artistici. Si inizia dunque alle ore 17 con la proiezione del documentario Non solo voce. Trent’anni dalla morte di Maria Callas, firmato da Italo Moscati, vulcanico scrittore, regista, sceneggiatore e grande amico del Centro Studi casarsese, in cui ritornerà per questa occasione speciale. Il film, realizzato per gli Speciali del Tg1 nel 2008, a vent’anni dalla morte della “Divina Maria”, e già presentato con successo alla Scala di Milano, all’Opera di Roma, alla Cineteca Nazionale di Roma, al Festival di Spoleto e in tante altre importanti occasioni, è un racconto-inchiesta sull’esistenza di questa straordinaria stella del canto lirico, attraversata dall’alternanza tra una carriera artistica prestigiosa, il sottofondo di delusioni e amarezze e il conforto di alcune profonde amicizie, tra cui quella che la legò a Pasolini, per il quale diventò muta eroina tragica nel film Medea (1969).
*Foto di copertina: Elio Ciol, Casarsa della Delizia, 1969