Incontro d’eccezione a Casa Colussi di Casarsa, venerdì 23 maggio, alle ore 17.30, con la presenza della regista e fotografa Cecilia Mangini, classe 1927 ma con la verve e la curiosità di una ragazza. Dopo un esordio come critico cinematografico (in Cinema Nuovo, Cinema ’60, L’Eco del cinema), iniziò la sua opera con il marito, Lino Del Fra, e diventò così la prima donna a girare documentari impegnati nel dopoguerra, con particolare attenzione ai cambiamenti della sua Puglia. Alla fine degli anni Cinquanta, si avvalse anche della collaborazione di Pasolini per i lavori Ignoti alla città (1958), La canta delle marane (1960), ispirato dal romanzo Ragazzi di vita, e Stendalì (1960), straordinario documento sulle lamentazioni funebri nella provincia di Lecce (anche sull’analisi di studi di Ernesto De Martino). In seguito si è interessata al mondo della fabbrica, affrontando in particolare le contraddizioni sociali legate al boom economico, come ad esempio in Essere donne, (1965) o in Brindisi ’66 (1966), sul petrolchimico Monteshell a Brindisi (1965). Dopo Comizi d’amore ’80 , sui temi della sessualità, è venuto il lavoro Domani vincerò (1969), All’armi, siam fascisti! (1962) con Lino Miccichè ( dall’inizio del fascismo fino ai fatti di Genova del 1960) e nel 1974 La briglia sul collo.
Di recente è tornata con il brio di sempre dietro la macchina da presa per il film In viaggio con Cecilia, diretto a quattro mani con la giovane conterranea Mariangela Barbanente. Acclamato in aprile anche al Festival dell’Inchiesta 2014 di Pordenone, questo originale road movie sarà visibile di nuovo il 22 maggio, con doppia proiezione alle ore 16 e alle ore 20.00, al Visionario di Udine, partner del Centro Studi, insieme a Cinemazero, in questa nuova iniziativa. La filmografia di Cecilia è dunque di tutto rilievo e non per nulla è stata oggetto di una recente retrospettiva completa in Canada. A questi riconoscimenti si aggiunge ora il coronamento del sogno di essere per la prima volta nella Casarsa di Pasolini. Un maestro di cui, durante l’incontro a Casa Colussi, la Mangini non mancherà di rievocare l’ indimenticabile intelligenza filmica e letteraria, su sollecitazione della giovane regista conterranea Mariangela Barbanente e della giornalista Alessandra Beltrame. E’ in previsione anche la partecipazione della studiosa Donata Salimbeni, che ha dedicato la sua tesi di laurea proprio all’analisi dell’opera video-documentaristica della grande regista pugliese.