Nel mondo letterario esiste da secoli una realtà di scrittori e poeti che utilizzano una lingua “minore” (per numero di parlanti di riferimento) oppure si muovono tra più lingue, come avviene, nel caso della nostra regione, con la convivenza tra il friulano, lo sloveno e l’italiano. Sono rarissime le occasioni di confronto tra queste “piccole” letterature. Una, e oltre modo preziosa, si presenterà mercoledì 30 novembre alle 17.30, presso il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, con l’incontro su “Limba> Lenghe. Letterature di Sardegna e del Friuli a confronto”, nell’ambito della rassegna “Puints ‘11” organizzata dall’Istitût Ladin Furlan Pre Checo Placereani in collaborazione con lo stesso Centro Studi, con la Provincia di Udine e con il Comune di Montenars, oltre che con il patrocinio delle due Regioni Autonome di Sardegna e del Friuli Venezia Giulia.
Sono previsti interventi di Maurizio Virdis (Università di Cagliari), Alessandro Mongili (Università di Padova), Michele Pinna (Istituto “Camillo Bellieni” di Sassari), Roberto Dapit (Università di Udine) e Francesco Cheratzu (Casa editrice “Condaghes”). Autorevoli studiosi che saranno chiamati a guidare il pubblico nella conoscenza delle letterature friulana, sarda e slovena, oltre che delle loro attuali configurazioni, tra filoni lunghi della tradizione e sfide della contemporaneità. E, accanto alla mappatura complessiva di queste isole letterarie, una particolare attenzione – spiega la moderatrice dell’incontro Anna Bogaro dell’Università di Udine- “sarà rivolta anche ai rapporti con la letteratura in italiano, al grado di vivacità in termini di produzione, qualità e numero di autori e alle caratteristiche della diffusione a stampa”, aspetto quest’ultimo che, per la produzione sarda, sarà esemplificato anche da una piccola mostra di editoria nella lingua dell’isola.
Accanto a Giuseppe Corongiu per la Regione Sarda, a fare gli onori di casa saranno Piera Rizzolatti e Angela Felice, rispettivamente presidente e direttore del Centro Studi casarsese. Né è per caso che l’incontro avvenga nella casa-museo del grande poeta casarsese, ove si pensi che egli intrattenne forti legami con la Sardegna, da cui provenne non solo l’amato Gramsci, ma tutto un filone di poesia popolare studiata da Pasolini nell’antologia Canzoniere italiano del 1955 e valorizzata nella sua tonalità di “malinconia”, come nel caso dei mutos, canti lirichi antichissimi, “umili oggettini d’oro in una regione dove altro oro non si possiede…”.