È privilegio sentire nella piazza
lucidità di memorie,
il peso e la ricchezza del tuo sapere.
Negli entusiasmi del Pecetto
colgo un misto di affetto e adorazione
alle tue verità taglienti
e in quel vivo testimoniare
appare la tinta di un dolore ancora caldo
che stride nel grigio dei marciapiedi
di Monteverde.
In questo tempo che annuncia
miserie di valori
mi specchio nei tuoi versi
presa dalla fame d’una storia
prigioniera del silenzio.
Educo le lacrime a resistere
alla tua assenza
e provo ad amare il mondo,
il reale e l’irreale
con smisurata dedizione
al tuo canto
intatto e sempre eterno.