Moravia, Pasolini, Fernanda Pivano. I consigli di lettura di Antonio Calabrò

In un bel confronto tra libri da leggere, apparso su “Il Giorno” del 3 gennaio 2016, il saggista e giornalista siciliano Antonio Calabrò seleziona quattro pubblicazioni recenti, contrassegnate dall’incrocio tra vita e scrittura, esperienza e narrazione, realtà e decantazione d’arte.
Si tratta, innanzitutto,  di Se è questa la giovinezza vorrei che passasse presto (Bompiani), raccolta del carteggio epistolare del giovane Alberto Moravia che, per la cura di Alessandra Grandelis, fa entrare nell’inquieto laboratorio  in formazione dell’autore de Gli indifferenti.
Carattere di novità ha poi Lo zio Tom è morto (Bompiani), testo finora inedito  di Fernanda Pivano, grande mediatrice della letteratura americana, in questo caso indagata sul versante della cultura di colore, tra le battaglie contro la discriminazione razziale e la tenuta delle proprie specifiche espressioni creative, musicali e letterarie. Un esempio alto del “mestiere dello scrittore” che, quando è tale,  chiosa Calabrò, lavora sempre “sull’umanità e la verità”.
Ed è il caso anche di Pasolini, la cui vita d’artista, di “grande artista”, fu sempre connotata  dalla
ricerca, sinceramente vissuta, di una profonda dimensione di verità umana”. A Pasolini sono dedicati gli ultimi due libri selezionati (Per indegnità morale di Anna Tonelli per Laterza e La macchinazione. Pasolini, la verità sulla morte di David Grieco, per Rizzoli) che, con una sorta di zoom temporale, mettono a specchio la giovinezza e la fine terribile del poeta, l’alfa e l’omega della sua tormentata biografia.
Sugli esordi e sul primo scandalo per omosessualità, che comportò il trauma della cacciata dell’amato Friuli contadino, si sofferma il saggio di Anna Tonelli. Sulla morte di Pasolini, e sulle ombre che ancora la avvolgono, indaga invece il lavoro di Grieco, convinto come molti altri della matrice politica di un vero e proprio delitto, consumato 40 anni fa all’Idroscalo di Ostia.
Dall’articolo di Calabrò estrapoliamo qui la parte relativa a queste due pubblicazioni  che nel 2015 hanno arricchito ulteriormente la già vastissima bibliografia di argomento pasoliniano.

"Per indegnità morale" di Anna Tonelli. Copertina
“Per indegnità morale” di Anna Tonelli. Copertina

Libri a confronto
di Antonio Calabrò 

www.ilgiorno.it – 3 gennaio 2016

«[…] occorre andare alle radici della formazione e dei primi forti conflitti, per entrare nel cuore dei grandi artisti. Come fa Anna Tonelli, storica attenta e scrupolosa, in Per indegnità morale, ricostruendo per Laterza “il caso Pasolini nell’Italia del buon costume”. È il 1949 quando Pasolini viene espulso dal Pci per “indegnità morale”. La sua omosessualità fa scandalo. La politica e più in generale la società sono condizionate dalle “due chiese”, quella cattolica e quella comunista, impegnate a orientare morale e costumi degli italiani. E per gli eretici alla Pasolini non c’è spazio. Ma Pasolini non si arrende, non si nasconde, non si adegua. Tutta la sua vita d’autore, tra romanzi, film, teatro, saggistica, è orientata dalla ricerca, sinceramente vissuta, di una profonda dimensione di verità umana. Che incontra successi artistici. Ma continua a sollevare scandalo e suscitare scabrose polemiche.
Sino all’assassinio, all’Idroscalo di Ostia, nel 1975. Sui cui misteri, ancora aperti, indaga David Grieco, amico e collaboratore dell’artista, con La macchinazione. Pasolini, la verità sulla morte ( Rizzoli). “Un sordido delitto”, dice Grieco, su cui le indagini si sono “limitate alla manovalanza”, lasciando in ombra le caratteristiche di “delitto politico complesso”. Su cui ricominciare a riflettere. Rileggendo e rivedendo anche l’insieme delle opere di Pasolini, la tormentata ricerca di autenticità, libertà, controversa verità».

[info_box title=”Antonio Calabrò ” image=”” animate=””]giornalista e saggista,  attualmente “Senior Advisor” Cultura di Pirelli & C e responsabile del gruppo Cultura di Confindustria, è stato direttore dell’agenzia di Stampa Apcom, editorialista economico di La7 e direttore editoriale del gruppo “Il Sole 24 Ore”, del cui quotidiano è stato anche vice-direttore.  Ha lavorato inoltre a “la Repubblica, “Il Mondo” e “L’Ora”a e  ha collaborato con “Paese Sera”, “Panorama” e “L’Europeo”.   A Milano insegna all’Università Bocconi ( (corso di “Storia del giornalismo”) e all’Università Cattolica (master in “Media Relation”, insegnamento “Il contesto mediale”). Scrive di libri su “Il Giorno”.
(Fonte: wikipedia)[/info_box]