Festa letteraria per Fabio Muccin

Omaggio letterario a Casarsa, dove, alle ore 18 di sabato 15 giugno, il Centro Studi Pier Paolo Pasolini, insieme all’Amministrazione Comunale, festeggerà  lo scrittore casarsese Fabio Muccin, che nella vita è insegnante e attuale vicepreside dell’Istituto Comprensivo di San Vito al Tagliamento.
Con il racconto “Graffiti”, è  lui infatti uno dei tre vincitori della quarta edizione del  Premio letterario “Le cantine di Pasolini”, organizzato  dai giovani dell’Associazione Sisma di  Barile, la cittadina lucana particolarmente legata alla memoria del poeta friulano che, nel 1964, vi girò le scene iniziali del film Il vangelo secondo Matteo. Da lì anche il legame stretto con il Centro Studi casarsese, che patrocina il Premio fin dalla prima edizione, oltre ad essere  rappresentato nella giuria giudicante dal direttore Angela Felice, accanto a studiosi  e testimoni dell’opera pasoliniana quali, tra gli altri, il fotografo Domenico Notarangelo e la ricercatrice Maura Locantore. E’ stata una sorpresa per tutti scoprire che la firma del racconto premiato –  ovviamente anonimo al momento della lettura e del giudizio-  provenisse da Casarsa e risalisse ad uno schivo scrittore locale, che poi -e con sorpresa-  si è svelato una penna  particolarmente feconda,  pluripremiata in tutta Italia.

Fabio Muccin
Fabio Muccin

E infatti, da quando nel 2011 ha cominciato a svuotare  i  cassetti e a far conoscere le sue prose narrative, ha fatto incetta di riconoscimenti  in molti altri concorsi letterari, almeno una quarantina,  come è avvenuto anche di recente, dopo il premio di Barile, a Trieste, Bergamo e Salerno. Della vena creativa di Muccin dà prova lo stesso racconto “Graffiti”, che “propone –questo il verdetto della giuria- un efficacissimo spaccato sulla solitudine della condizione giovanile del nostro tempo, esemplificato dalla parabola di un ragazzo a cui la società adulta nega ogni sogno e ogni futuro e che si avvia al fatale capolinea del suicidio da sballo”. Per i temi e le soluzioni formali, emerge dunque un’ispirazione originale e modernamente graffiante, che in futuro forse  aggiungerà stabilmente  il nome del suo autore all’albo d’oro dei tanti  artisti della piccola Casarsa, da cui, Pasolini a parte, sono usciti il maestro Elio Ciol e il grande Nico Naldini, una delle voci più intense della poesia del Novecento.