XXVII Premio Tesi di Laurea Pasolini

Il convegno di Studi “Pasolini e l’interrogazione del sacro”, in programma nei due giorni di 18 e 19 novembre 2011, per la cura scientifica di Gian Paolo Gri e il coordinamento del direttore Angela Felice, sta raccogliendo vaste adesioni da tutta Italia, dato che si sono iscritti alla partecipazione studiosi provenienti da Milano, Palermo, Como, Matera, Venezia, Padova e, in un caso, anche dal Belgio.
Ulteriori novità sono date anche da un altro tassello che arricchisce con una fresca proposta il già ricco programma delle due-giornate. A convegno archiviato, infatti, alle ore 15.30 di sabato 19 novembre, presso la sala riunioni del Centro Studi Pier Paolo Pasolini, si terrà la cerimonia di premiazione dei vincitori del XXVII Premio “Tesi di Laurea Pasolini”, dottorato e laurea specialistica, ideato da Laura Betti e ora promosso ogni anno dal Fondo Pasolini della Cineteca di Bologna insieme al Centro casarsese. Per questa nuova edizione, l’autorevole giuria presieduta da Massimo Fusillo (tra i suoi componenti anche la studiosa friulana Francesca Cadel, indicata dal Centro Studi) ha proclamato vincitori ex aequo Gianmaria Annovi, dottore di ricerca presso la Columbia University con il lavoro In the Theater of my Mind: Authorship, Personae,and the Making of Pier Paolo Pasolini’s Work, e Luca Peloso, dottore con Laurea Specialistica presso l’Università di Padova con una tesi su La filosofia e il suo statuto. Un dialogo tra Gramsci e Pasolini. Una menzione speciale ha ottenuto Aline Greff Buaes, per il Master presso l’Università brasiliana di San Paolo dal titolo Protegido pelas contradicoes – Coletanea de cronicas jornalisticas de Pier Paolo Pasolini (Protetto da contraddizioni – Una selezione di cronache giornalistiche di Pier Paolo Pasolini), che traduce e commenta in portoghese la collaborazione giornalistica di Pasolini, tra il 1960 e il 1965, alla rivista “Vie Nuove”, allora organo ufficiale del Pci. Alla cerimonia, cui saranno presenti i giovani studiosi premiati, farà seguito alle ore 17, nella Chiesetta di Santa Croce, la prevista Messa che il padre gesuita Virgilio Fantuzzi,insieme al parroco di Casarsa don Roberto Laurita e con intervento della Corale casarsese, celebrerà in ricordo di Pier Paolo Pasolini e dei suoi familiari. Per padre Fantuzzi, autorevole studioso di cinema e letteratura per “La civiltà cattolica”, sarà il coronamento di un sogno anche personale, dato che, negli anni romani, egli fu profondo amico dell’”ateo” Pier Paolo, ne seguì spesso il lavoro sul set, ne frequentò la casa e fu in costante confidenza con la madre Susanna.

Queste le motivazioni espresse dalla Giuria sui lavori dei vincitori della XXVII edizione del Premio “Tesi di Laurea” su Pier Paolo Pasolini.
La Giuria per il Premio “Tesi di Laurea” su Pier Paolo Pasolini, composta dai professori Francesca Cadel, Massimo Fusillo, Giacomo Manzoli, Giovanni Spagnoletti, esprime innanzitutto piena soddisfazione per l’alto livello delle tesi presentate quest’anno in competizione. Pur in considerazione del diverso respiro di lavori appartenenti a diverse tipologie accademiche, la Giuria ha ritenuto all’unanimità le tesi di Gian Maria Annovi e Luca Peloso ugualmente meritevoli del premio, che viene quindi conferito ex-aequo.

La tesi di Gian Maria Annovi, intitolata In the Theater of my Mind:Authorship, Personae, and the Making of Pier Paolo Pasolini’s Work, e presentata per il conseguimento del PhD alla Columbia University di New York, affronta le varie strategie espressive e performative con cui Pasolini costruisce la propria immagine di autore, intrisa di vissuto autobiografico, e tesa a indirizzare e manipolare la ricezione del suo pubblico. Quest’idea forte di autorialità è in contrasto con le teorie di morte dell’autore che dominavano la critica letteraria di ispirazione strutturalistica di quegli anni, e trova maggiori consonanze con la politica degli autori della critica cinematografica. Scritta con eleganza e rigore argomentativo, la tesi spazia in modo convincente fra i diversi linguaggi espressivi di Pasolini, con particolare attenzione alla dimensione della visualità e al laboratorio finale di Petrolio. Ne emerge una visione di insieme di un aspetto importante per la vitalità attuale della poetica pasoliniana.

Il lavoro di Luca Peloso, intitolato La filosofia e il suo statuto. Un dialogo fra Gramsci e Pasolini e presentata per il conseguimento della laurea Magistrale a Padova, è dedicato al rapporto fra Pasolini e uno dei maggiori pensatori italiani, Antonio Gramsci, con il quale il poeta di Casarsa ha ricercato un costante dialogo diacronico nel corso di tutta la sua vita di artista e di saggista. Il testo di Peloso non pretende di esplorare tutta l’articolazione della intricata e problematica relazione che lega i due intellettuali, ma si sofferma su tre temi esemplari: la linguistica, l’umanesimo e la religione. Nell’esplorarli, mettendo in luce parentele e differenze nell’approccio ai tre campi indicati, Peloso dimostra una grande padronanza della materia trattata, una solidità di studioso straordinaria per il contesto in cui si esercita (Laurea Magistrale), e una notevole brillantezza sia nel proporre spunti di analisi sia nell’esporli in maniera convincente.

La Giuria ha stabilito inoltre di dare una menzione speciale alla tesi Protegido pelas contradições –Coletânea de crônicas jornalísticas de Pier Paolo Pasolini (1960 a 1965) di Aline Greff Buaes: una tesi di Master dedicata alla collaborazione di Pasolini con «Vie Nuove» tra il 1960 e il 1965, che traduce e contestualizza una selezione di testi, divisa in tre parti: Letteratura; Cultura e politica; Società. Nella sua antologia da proporre ai lettori brasiliani, Buaes assume un punto di vista aperto sull’Italia e su Pasolini, collegando le tematiche scelte alle problematiche odierne del Mediterraneo e del mondo globale; si sofferma e chiarisce nei dettagli le questioni che vanno spiegate fuori dal contesto italiano, come, ad esempio, il giudizio fortemente negativo sul monumento goriziano a Gabriele D’Annunzio, al cui posto Pasolini vorrebbe invece vedere un monumento al grandissimo linguista Graziadio Isaia Ascoli. La tesi traduce testi e concetti, li contestualizza in visione di un pubblico globale e per niente legato ai particolarismi italiani/europei. Risemantizza insomma Pasolini in quanto autore globale, oggi.

*Foto in copertina: © Elio Ciol