A rischio chiusura il glorioso Caffè Greco di Roma, caro anche a Pasolini e agli artisti

L’AGI, Agenzia Giornalistica Italiana, ha diffuso all’inizio dell’anno nuovo una notizia che certo metterà in allarme gli appassionati di Roma e dei suoi locali storici. È infatti a rischio chiusura, perché sotto sfratto, il glorioso “Antivo Caffè Greco”, attivo da 250 anni e amato e frequentato dagli artisti di tutto il mondo, come fu a suo tempo anche per  Pasolini, Moravia e Flaiano. Entro marzo 2018 si deciderà del suo destino, che tuttavia, stando al flash d’agenzia che qui riprendiamo con tagli, non pare del tutto compromesso. 

Perché l’Antico Caffè Greco di Roma rischia di chiudere per sempre
redazionale

www.agi.it – 1 gennaio 2018

Il 2018 nel centro di Roma si apre con l’ultimo tra i caffè storici rimasti, l’Antico Caffè Greco di via dei Condotti, sotto sfratto. A settembre scorso è scaduto il contratto e il 6 novembre il Tribunale di Roma ha imposto all’attuale gestore della struttura (la società Antico Caffè Greco Srl) di uscire dai locali entro il 20 marzo 2018. Da 250 anni il Caffè Greco, chiamato così probabilmente per le origini levantine del fondatore, è punto di riferimento per artisti, letterati e musicisti di passaggio nella Città Eterna; l’elenco degli avventori illustri è sterminato: da Renato Guttuso, che ha prodotto anche un ritratto della sala, passando per Gabriele D’Annunzio, Wolfgang Goethe, Arthur Schopenhauer. E poi Alberto Moravia, Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini, Ennio Flaiano e Orson Welles.

"Caffè Greco" (1976), olio di Renato Guttuso,
“Caffè Greco” (1976), olio di Renato Guttuso, Museo Ludwig, Colonia

Se una caffè al tavolino costa 7 euro, l’atmosfera che si respira all’interno della sala Omnibus rimane senza prezzo. L’Ospedale Israelitico, proprietario dell’immobile, avrebbe garantito di voler mantenere la continuità dell’esercizio, ma sembrerebbe intenzionato ad affittarlo ad un nuovo gestore con una locazione più alta.  […] Ma la struttura è sottoposta a dei vincoli in quanto esercizio storico, e poi ospita al suo interno una collezione di circa 300 opere d’arte: in pratica è il museo privato più importante presente in città.
All’orizzonte ci sarebbero importanti aziende pronte a rilevare la gestione del locale, disposte a pagare un affitto maggiorato. Una dinamica che rispecchia il percorso di progressiva perdita di identità del centro storico di Roma, che negli ultimi dieci hanno ha perso quasi 10mila residenti e visto nascere un numero elevato di nuove attività commerciali perlopiù a vocazione turistica, tra ristoranti, pizzerie e negozi di grandi griffe dell’abbigliamento. Un percorso passato anche attraverso la chiusura di attività storiche, da caffè ad antichi negozi di artigiani fino a cinema e teatri.
Per il Caffè Greco il destino sembra diverso, perché l’attività non sembra in discussione e piuttosto i proprietari puntano a farlo fruttare maggiormente. Entro marzo c’è tempo per un eventuale intervento del Mibact, mentre il Campidoglio finora non si è espresso.