“Il sogno di una cosa”. Lettura non stop

Sarà  Lavinia Clarotto, neo-sindaco del Comune di Casarsa, ad aprire nel giardino interno di Casa Colussi la maratona di voci che, dalle ore 19 di venerdì 29 giugno, leggeranno integralmente il romanzo  di Pier Paolo Pasolini  “Il sogno di una cosa”, pubblicato nel 1962, ma progettato già nel 1948-49, al capolinea di  anni friulani già incredibilmente fertili.
Ben ottanta i lettori volontari che hanno aderito all’appello del Centro Studi Pasolini, ideatore di questo originale reading di da sogno di mezza estate sostenuto dagli enti pubblici locali e da Banca FriulAdria Crédit Agricole, e che si alterneranno tra due microfoni per tradurre la pagina scritta in parola viva da ascoltare. Saranno giovani, anche giovanissimi, e persone in età;  casarsesi e non; amici pasoliniani di lungo corso, come Angelo Battel, Piero Colussi, Federico Rossi, Paolo Patui, Marco Rossitti, Cesare Genuzio, Umberto Alberini, Piera Rizzolatti e Sandro Susanna, e altri di contagio più recente, come Mario Rizzarelli; gruppi organizzati di lettura, come quelli di Edy Bortolussi e di Norina Benedetti, e presenze alla spicciolata; voci spontanee e altre particolarmente seducenti, come quelle dei tanti attori e artisti che chiuderanno la kermesse sotto le stelle delle ore 23: Luca Altavilla, Andrea Collavino, Aida Talliente, Livio Vianello, Andrea Chiappori, Daniela Zorzini, Fabiano Fantini, Claudio de Maglio, Massimo Somaglino, Gigi Dall’Aglio e, da ultimo, Gigi Maieron con chitarra, che non mancherà di sigillare questo omaggio pasoliniano con una personale coda musicale.

"Il sogno di una cosa". Copertina
“Il sogno di una cosa”. Copertina

Nell’ideale fotografia di gruppo, un posto speciale è tuttavia riservato ai vecchi amici casarsesi di Pier Paolo, testimoni ancora arzilli di una  indimenticata “meglio gioventù”: Ovidio Colussi, poeta e già sodale dell’”Academiuta”, come quel Bruno Bruni, poi eccellente fotografo a Venezia e oggi scomparso, che tuttavia rivivrà a Casa Colussi nella voce della figlia Annalisa; Renato Lena, compagno di scorribande dell’amico Guido, fratello spericolato di Pier Paolo; Gigi Bertolin, che a Versuta interpretò la Luna nello spettacolo I fanciulli e gli elfi, e, guest star, Dino Peresson, che emigrò davvero nella “rossa” Jugoslavia del dopoguerra delle speranze di riscatto e con il suo racconto diventò una delle fonti d’ispirazione del “Sogno” pasoliniano. Una festa, dunque, anche d’amarcord commosso, con cui il Centro Studi di Casarsa prosegue nell’intento di far conoscere e amare sempre più la stagione friulana di Pier Paolo. Con risultati già significativi, se, dopo lo specialeTv su “Pasolini e il Friuli”, curato per la Rai Fvg da Mario Rizzarelli, anche i ragazzi della  3C e 3D della scuola media “E. Fermi” di Casarsa  hanno realizzato un loro cortometraggio di 30’, dal titolo “In viaggio con Pasolini…” (musiche del collettivo Megaphone Records), con il supporto didattico dei docenti Teresa Cascio, Raffaella Susanna, Renzo Colussi,  la consulenza ai testi di Angela Felice e Marco Salvadori, per il Centro Studi, e il prezioso apporto tecnico –riprese, regia e montaggio- della giovane videomaker Giuliana Zigante, formatrice didattica di Cinemazero.  Il filmato sarà presentato nello stesso 29 giugno, alle ore 17.30,  nella saletta-video del Centro, come fresca ouverture di una giornata pasoliniana che si preannuncia con tutte le credenziali in regola di un fatto davvero memorabile.