La vita culturale udinese del dopoguerra e il ruolo del giovane Pasolini

Riprendiamo dagli archivi del quotidiano “Messaggero Veneto” un interessante scritto che ricostruisce la vivace vita culturale della città di Udine nell’immediato dopoguerra, in cui anche Pasolini fu coinvolto, in particolare con il Circolo Culturale Rinascita, organizzato in una sede del PCI.
Autore dell’articolo è Pierluigi Visintin, traduttore, studioso di storia locale e della tradizione musicale del Friuli, che è prematuramente scomparso a cinquant’anni nel 2008.

Cultura a Udine post-bellica: il vento nuovo della rinascita
di Pierluigi Visintin

http://messaggeroveneto.gelocal.it  – 24 novembre 2013

Non può esserci democrazia senza tolleranza, ma ci sarà sempre chi ne approfitta. «Piazza ex Vittorio è ora piazza della Libertà, ma di libertà nei suoi 1.000 mq. ce n’è fin troppa. Trascurando il covo degli sfaccendati e dei rappresentanti dell’alta società che si snoda e bivacca al Dorta, al Contarena e al Cotterli, c’è una parte dell’ex nero esercito repubblichino e congrega, che sosta indifferente e beffarda sotto questo o quel portico, presso questo o quell’ambiente ormai noto e abituale…», così scrive Carlino [Mautino, ndr.] su “Lotta e Lavoro” del 26 luglio. Con l’amnistia generale del giugno del 1946 verranno rimessi in libertà tutti gli ex repubblichini e i collaborazionisti, anche quelli condannati a decine di anni di carcere e perfino alla pena capitale. Soffia comunque un vento nuovo, fecondo di iniziative, di stimoli e di aperture culturali. Dopo tanti anni di sabati fascisti e di adunate oceaniche, la gente sembra aver ritrovato il gusto di pensare, di parlare e di confrontarsi. Fioriscono nuove iniziative, anche nell’ambito musicale; oltre a quelle che hanno al centro Ciriani, c’è a esempio la Radiorchestra Udinese Oasis, che dallo studio ABS trasmette concerti sinfonici diretti da Angelo Prenna, in collegamento con Radio Trieste. Con l’arrivo degli alleati c’è stato un proliferare di orchestrine: molti violinisti si sono convertiti al sassofono, alla tromba, alla batteria; dappertutto si suona, al Manin e al Contarena, al Giardino della Birreria Moretti, alla Taverna in stazione, al Gambero Rosso, alla Capannina, al Mocambo…
Nascono circoli culturali, come il Circolo Bancario, costituito il 14 settembre con sede nel Palazzo Cinema Garibaldi (ex Eden e Savoia) in via Cavour, e il Circolo Artistico Friulano. (…) La prima iniziativa del Caf è una mostra di 19 pittori e 4 scultori soci del circolo; il 22 novembre ospita un concerto della pianista Regina Gentilli e del violinista Angelo Stefanato, che tra gli altri brani eseguono la Sonata in mi minore di Montico; il 24 e il 27 novembre due serate letterarie durante le quali leggono brani di loro opere Vittorio Marangone, Rodolfo Nassimbeni, Gianfranco D’Aronco, Geda Jacolutti, Sergio Maldini, Luciano Centazzo, Luigi Comuzzi, Chino Ermacora, Arturo Manzano e Oliviero Bianchi. Per dare un’idea dell’intensa attività del Caf aggiungiamo che il 7 dicembre Arturo Manzano tiene una pubblica lettura de Il discorso sulla poesia di Paul Valéry, introduzione a una serie di conversazioni sugli orientamenti dell’arte moderna; il 16 ha luogo un concerto di musiche nuove (replicato il 22 dicembre), nel quale vengono eseguite composizioni di Vittorio Fael, Federico De Angelis Valentini, Rosina Mega e, naturalmente, Piero Pezzè.
Viene costituito anche il Circolo Culturale Rinascita, ospitato nella sede del Pci in via Vittorio Veneto: tra i soci fondatori, oltre a Piero Pezzè e Carlino, ci sono Mario Lizzero, Gino Beltrame, Pier Paolo Pasolini, Elio Bartolini, Giuseppe Zigaina, Ermes Midena e Dino Basaldella. Il circolo organizzerà mostre d’arte, conferenze, letture di poesie, concerti e dibattiti, ospitando anche la compagnia Teatro Sperimentale diretta da Umberto Chiarcossi. Ovunque si tengono conferenze: al Garibaldi, nei circoli, alla Camera del Lavoro, nelle sedi dei partiti. Il 16 dicembre 1945, dopo una riunione al Cinema Moderno (ex Impero, si trovava tra via Aquileia e via Gorghi), alla presenza del comandante garibaldino Mario Lizzero “Andrea” e di quello osovano Candido Grassi “Verdi”, viene costituita l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia udinese, con sede in piazza XX Settembre. Presidente viene eletto il nobile siciliano del Partito d’Azione Francesco Rampolla del Tindaro, colonnello di artiglieria, già comandante della caserma di Cormòns e delle formazioni Osoppo-Friuli; segretario il cividalese Italo Zuliani “Paride”, capo dell’ufficio operativo della Divisione Garibaldi-Osoppo Natisone. Piero e Gigliola Pezzè sono tra i soci fondatori. (…)

Un'immagine giovanile di Pasolini
Un’immagine giovanile di Pasolini

Attivi sono anche l’Unione Donne Italiane e il Fronte della Cultura, fondato da Gino Beltrame con sede alla Camera del Lavoro in piazza San Cristoforo. Il Fronte della Gioventù, presieduto dal partigiano comunista Manlio Cucchini, organizza dibattiti, mostre d’arte, corsi di recitazione e collabora anche alla ripresa del Circolo mandolinistico e chitarristico Tita Marzuttini. È sconcertante come all’inizio degli anni Settanta i neofascisti abbiano potuto dare lo stesso nome a una loro associazione giovanile. Si tratta di una tecnica ricorrente: “Ordine Nuovo”, divenuto il marchio di un gruppo eversivo di estrema destra, era la testata del settimanale fondato nel 1919 da Antonio Gramsci; Alleanza Nazionale era un gruppo antifascista cui apparteneva Lauro De Bosis, che il 3 ottobre 1931 aveva effettuato un raid aereo su Roma lanciando migliaia di volantini contro il duce.
In luglio, con scopi culturali e ricreativi, è stato fondato il Club degli Undici. Il presidente è Paolo Percoto, tra i soci fondatori Gianfranco D’Aronco, Andrea Tamburlini, Giancarlo Percotto, Costantino Feruglio, Giorgio Pozzo, Aldo Bernardis, Adolfo Rimati, Gianni Seunig, Enea Vittori e Gigi Boron. Le conferenze del Club degli Undici si tengono in una sala del Collegio Bertoni in via Antonini; i tè danzanti al Vitello d’Oro.
Riprendono l’attività l’Accademia di Scienze, Lettere e Arti di Udine, sotto la presidenza del professor Carlo Someda De Marco, e la Società Filologica Friulana, che in ottobre tiene il congresso a San Daniele (il presidente è Ludovico Zanini, fino ad agosto provveditore agli studi, incarico poi passato a Camillo Tamburlini).
Non meno numerose le associazioni cattoliche, che in ogni settore si affiancano a quelle di sinistra. La Scuola di Cultura Cattolica, presieduta dall’avvocato Tessitori, organizza cicli di conferenze, che di solito si tengono nella sala Brosadola di via Treppo; la Face (Famiglia Artisti Cattolici Ellero), fondata da don Francesco Cargnelutti, promuove una settimana d’arte nel corso della quale espongono le loro opere Mutinelli, Mitri, Max Piccini, Pittino e Tramontin, e vengono eseguite musiche di Giovanni Pigani, Albino Perosa e Antonio Foraboschi, un valido compositore cividalese.